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Page Personnel lancia Job Match per trovare il lavoro su misura

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Il lavoro del futuro sarà tailor made grazie all’intelligenza artificiale. Infatti, Page Personnel, brand di PageGroup leader di mercato nella ricerca e selezione di impiegati e giovani professionisti qualificati, lancia Job Match, una piattaforma intelligente che mostra ai candidati in cerca di lavoro le posizioni aperte più interessanti per loro attraverso lo studio delle parole chiave ricavate dal curriculum e dal profilo LinkedIn.

“Questa nuova tecnologia porta un duplice vantaggio: fa risparmiare tempo ai candidati e permette loro di trovare posizioni aperte realmente rilevanti.” – commenta Tomaso Mainini, Managing Director di PageGroup Italia – “Si tratta inoltre di uno strumento perfettamente in linea con quello che noi abbiamo identificato come il CV del futuro: guidato da AI e chatbot, con uno sharing point centrale che contiene tutti i documenti utili. Il mondo del recruiting si sta infatti trasformando velocemente grazie alle nuove tecnologie ed è compito sia delle aziende che dei candidati non rimanere indietro in questo processo, aggiornando e implementando gli strumenti in proprio possesso”.

Trovare il lavoro grazie alla tecnologia

Il mondo del lavoro sta cambiando, anche grazie alle nuove tecnologie anche nel mondo della selezione del personale. Adattarsi alle novità imposte dai tempi, alle novità tecnologiche al loro funzionamento è la chiave di volta per i professionisti alla ricerca di un posto di lavoro (o che vogliono cambiare il proprio), i quali hanno ora l’occasione di trovare posizioni che si adattino perfettamente alle loro aspettative. La tecnologia di Job Match mette in correlazione il contenuto del curriculum con le job description e trova tutte quelle offerte di lavoro che corrispondono al profilo del candidato. Job Match è uno strumento altamente intuitivo: tutto quel che bisogna fare è caricare il proprio CV sulla piattaforma online, tramite qualsiasi dispositivo, e modificare le preferenze di ricerca. In questo modo si ottengono risultati “cuciti su misura” che più si adattano al proprio profilo.

I vantaggi non sono solo per il candidato

L’AI nel recruiting consente ai selezionatori di risparmiare tempo prezioso grazie all’automatizzazione delle cosiddette attività high-volume e migliorando di conseguenza la qualità delle assunzioni, anche grazie ad una procedura standardizzata di abbinamento tra il candidato e il ruolo da ricoprire.

Le parole chiave per trovare un lavoro

Ecco alcuni consigli per rendere migliore e più efficace il proprio curriculum vitae:

1. Keyword: solo quelle giuste

Nella maggior parte delle grandi aziende, i CV vengono scansionati sulla base della ricerca di parole chiave come forma di “prequalifica”. È quindi molto importante adattare il proprio curriculum alle parole chiave utilizzate nell’annuncio di interesse e utilizzate nella job description.

2. Job title “standard”

Le aziende spesso usano qualifiche di lavoro diverse tra loro in funzione dei settori di interesse. Per evitare errori, bisognerebbe adattare i job title con quelli usati nel settore per il quale si ha intenzione di candidarsi.

3. Contatti al primo posto 

I contatti personali sono una delle prime cose analizzate e memorizzate dai software delle aziende. Averli come forma di testo all’inizio del CV è un modo per assicurarsi che il programma li rilevi e li riconosca.

4. Mantenere il layout di base

Per alcuni questo potrebbe sembrare un controsenso, eppure è meglio mantenere il layout del CV semplice e lineare: molti algoritmi di Intelligenza artificiale non sono in grado di leggere correttamente il Cv se includono grafiche o simboli.  Evitare di usare immagini nel CV, troppi stili di carattere, dimensioni o colori, ma soprattutto non salvare il documento stesso come immagine – questo rende impossibile al software la scansione. Per i creativi e ruoli particolari questo consiglio non conta.

5. Utilizzare il tasto invio con moderazione

Capita che, con l’intenzione di migliorare il layout, si vada troppe volte a capo. Questa pratica rende difficile il lavoro del recruiter che così riceverà dai software un “rich text” e sarà costretto a ripulire tutti i simboli di formattazione.