Parte oggi a Milano la Settimana del Lavoro Agile
Parte oggi a Milano, la Quarta Settimana del Lavoro Agile. Di cosa si tratta? Molto semplice, di agevolare in tutti i modi e di promuovere un cambiamento nello stile di vita di noi tutti. In pratica arrivare ad un rapporto work-life quanto migliore sia possibile.
La “Settimana del Lavoro Agile” è promossa dal Comune di Milano e durerà fino al prossimo 26 maggio 2017. In che modo le aziende hanno aderito all’iniziativa?
Anzitutto, sperimentando in maniera diretta il lavoro agile, ovvero garantendo la possibilità ai dipendenti di usufruire per uno o più giorni di questa settimana, fino a un massimo di cinque, di lavorare da sedi diverse da quell’abituale (da casa o da altri luoghi pubblici o privati o presso postazioni di coworking.
Le aziende si sono inoltre offerte di proporre la propria esperienza in questo ambito (come mentor), oppure come realtà desiderose di approfondire queste opportunità, o in alternativa organizzando eventi.
Sono state oltre 140 le aziende che hanno deciso di aderire a questa iniziativa che vuole essere ancora una volta d’esempio per far comprendere a tutti come, al giorno d’oggi, la possibilità di lavorare in remoto, oppure di gestire le proprie pratiche in autonomia, seppur nel rispetto dei tempi e delle metodologie, possa essere un fattore che influenza positivamente la produttività di ogni interprete nel proprio ambito.
In pratica, questo significherebbe abbassare il livello di stress, dovuto alle lancette che girano, in relazione ai cartellini da timbrare… Ovviamente questo porterebbe anche a valutare altri fattori importanti a latere, come il risparmio energetico, una minore congestione di traffico negli orari di punta con conseguente riduzione dello smog, solo per dirne alcuni.
La crescita repentina della condivisione attraverso il web di ogni singolo documento, rende di fatto possibile tutto questo senza mettere a repentaglio l’efficienza.
Insomma, che questi esperimenti possano portare a cambiamenti importanti, è dimostrato dai fatti. La speranza è che sia le aziende che i professionisti, siano in grado di valutarle nel modo migliore.