La pubblicità è ancora l’anima del commercio?

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“La pubblicità è l’anima del commercio”. Questo è uno slogan lanciato svariati anni fa ma che risulta quanto mai attuale. Davvero? Non per gli europei. Questo è quello che afferma uno studio di Trend&Forecast di GroupM.

Un passo indietro importante quello degli investitori, grandi e piccoli, che è certamente dovuto alla crisi senza fine che attanaglia il nostro Continente, ma anche l’ennesima dimostrazione di una mentalità poco propensa ad investire. Gli europei hanno paura ed hanno ragione, ma continuando a chiudersi all’interno del proprio orticello, si può sperare in una crescita? Altrove si pensa in modo differente. 

Sempre secondo lo studio in questione, nel 2015 si prevede una crescita del mercato mondiale della pubblicità del 17,7% rispetto al 2007 e del 4,5% rispetto al 2013, che porterà agli operatori del settore 405 miliardi di euro.

La crescita di investimenti nel settore, sarà certamente evidenziabile nelle zone Asia-Pacific con quote di mercato in crescita dal 25,7% al 33%,mentre il Nord America scenderà dal 38% al 32,7% e l’Europa vedrà un investimento negativo pari al 5,6%, un calo quindi di 5,7 miliardi.

Fare pubblicità è il modo migliore per farsi conoscere: non è uno spreco di denaro, ma un investimento che deve dare buoni frutti. Per ricominciare occorre dare uno scossa, bisogna uscire dal proprio guscio e restituire al mercato un’immagine di sé stessi rinnovata, sicura, forte. La pubblicità è (ancora) l’anima del commercio.