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Raffaello Napoleone:
“Ecco il prossimo Pitti Uomo”

Manca poco all’inizio dell’ottantanovesima edizione di Pitti Uomo, la kermesse fiorentina della Fortezza da Basso, in cui si danno appuntamento stilisti italiani e non per mostrare al mondo le proprie creazioni in vista delle future stagioni. Pitti Uomo è un punto di riferimento importante per la moda italiana. Difficilmente gli stilisti si perdono questo evento. Ma Pitti Uomo non è solo un vernissage, è anche una fiera in cui si fanno affari.

Sono migliaia i commercianti che scelgono di venire a Firenze a Gennaio e a Giugno, per avviare o concludere trattative sfruttando le cosiddette “offerte fiera”, ma anche per cercare nuovi fornitori e rinnovare, di anno in anno, le proprie aziende. Spunti importanti arrivano da Pitti Uomo che, negli ultimi anni è diventato anche digital grazie alla piattaforma e-Pitti che ospita, per un mese dalla chiusura del salone collezioni, prodotti e tendenze. Pitti va verso il futuro e lo fa ormai da qualche anno con grandi innovazioni come l’app che permette di accedere alla fiera senza fare file, registrandosi attraverso il web. A guidare questo immenso evento mediatico e fieristico c’è Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, società che gestisci gli eventi di Pitti. Con lui abbiamo voluto affrontare i temi legati all’attualità del Pitti Uomo e delle novità che lo caratterizzeranno.

Fra un mese parte Pitti Uomo: quali sono le novità che i visitatori troveranno?

Tante le novità e le sorprese. Intanto il tema sarà Pitti Generation(s) e parlerà di come nella moda di oggi il concetto dominante sia la simultaneità di tante generazioni diverse, di un mondo dove l’età è sempre più uno stato mentale che anagrafico, con uomini maturi in jeans e t-shirt e giovani dalle barbe vittoriane appassionati di vintage. Poi, sul fronte delle aziende, registriamo il record di partecipazioni, con oltre 1.200 collezioni in mostra. Ci saranno nuovi ingressi e anteprime molto interessanti alla Fortezza da Basso, stimolati dall’evoluzione del salone e dalle nuove sezioni lanciate alle ultime edizioni, come Unconventional e Open, dedicati alle nuove tendenze del luxury streetwear e alla moda agender, e Born in the USA. E forse la novità che rappresenta un po’ tutta la nuova edizione è il potenziamento della sezione Make: si tratta dell’area dedicata ai “new makers”, agli artigiani di nuova generazione che guardano alle tradizioni del passato, all’alta qualità nelle lavorazioni, ma con una proiezione decisamente al futuro e alle nuove tecnologie. Sul fronte degli eventi speciali, avremo il primo special guest che viene dalla Corea, Juun.J, che presenterà per la prima volta a Firenze la sua collezione uomo. Marco De Vincenzo sarà invece il Womenswear Guest Designer, protagonista di una performance in uno spazio inedito della città di Firenze, il Teatro Niccolini. Ancora Adidas Originals by WHITE MOUNTANEERING, i due Pitti Italics, talenti basati in Italia con un’interessante proiezione internazionale, che a questa edizione saranno Federico Curradi e Vittorio Branchizio. E last but not least, la finale dell’International Woolmark Prize, il prestigioso riconoscimento ai talenti emergenti della moda uomo, dato dalla più grande associazione mondiale di produttori di lana merinos, e un altro evento a cui teniamo in modo particolare, “Generation Africa”, che realizziamo assieme a Ethical Fashion Initiative, agenzia sotto l’egida delle Nazioni Unite, che porterà in passerella a Firenze una selezione di talenti della moda made in Africa, senza dubbio uno degli scenari più caldi della moda del futuro.

Che tipo di risultati, in termini di pubblico, vi aspettate?

A ogni edizione puntiamo a confermare, e al tempo stesso, a innovare la formula del salone. Abbiamo aspettative alte, e sono contento nel dire che sono molte stagioni ormai che Pitti Uomo ottiene grande successo presso il pubblico internazionale di compratori e stampa. È il risultato di molti fattori. Anzitutto c’è un grande lavoro di scouting per presentare ogni volta nel salone i brand emergenti, i giovani talenti, le novità e i progetti speciali, accanto ai nomi più conosciuti e affermati della moda contemporanea. Gli eventi speciali e la comunicazione completano l’offerta: in un certo senso la loro funzione è aprire finestre sul fashion design internazionale, quello che normalmente non si presenta in una fiera. E di recente abbiamo anche lavorato per un miglior calendario della moda maschile, senza sovrapposizioni tra Londra, Firenze, Milano e Parigi e soprattutto senza inutili e controproducenti corse affannate per i compratori.

Grandi firme e brand in fase di start up insieme in un unico ambiente: è questa la vostra carta vincente?

Forse la chiave del successo di Pitti Uomo è che esso è ormai una sintesi tra un salone commerciale di alta qualità e una fashion week, un ponte tra il mercato e il design, e al tempo stesso l’essere stati in grado di creare una vera piattaforma di comunicazione e di stile che parla alla scena globale. Questo ha fatto sì che attorno a Pitti Uomo e a Firenze sia nata e si sia consolidata nel tempo una comunità di fashion designer che stanno emergendo sia con i loro marchi indipendenti, sia alla direzione creativa di importanti griffe. Esempio e motore di questa crescente comunità è, senza dubbio, Who is on Next? Uomo. Lanciato nel 2009 da Pitti Immagine, Altaroma e L’Uomo Vogue, e dedicato ai nuovi talenti nella moda maschile, il concorso si è affermato come un vero e proprio progetto di scouting indirizzato ai creativi italiani o di base in Italia. Ancora, Pitti Italics, il programma che promuove e supporta le nuove generazioni di fashion designer che progettano e producono in Italia, con una proiezione internazionale. E The Latest Fashion Buzz che rende protagonisti alcuni tra i più talentuosi e promettenti fashion designer del menswear. Si tratta di progetti che si affiancano nell’ottica di una vocazione di Pitti Immagine alla valorizzazione dei giovani designer che dimostrano capacità e valore.

Pitti Uomo è il modo più diretto di presentare al pubblico le nuove collezioni ancora oggi? I grandi brand continuano ad essere sempre molto interessati all’evento: tradizione o business vero?

Come ho già anticipato Pitti Immagine è una piattaforma unica al mondo. Un luogo globale dove stili e tendenze si costruiscono, si percepiscono e si trasmettono, anche, e soprattutto, fisicamente. In un contesto come Pitti Uomo, dove la riflessione sullo stile e le sue evoluzioni è da sempre un tema essenziale, i brand, sia grandi che emergenti, hanno dunque l’opportunità di affermare e potenziare la loro identità.

e-Pitti è una piattaforma che pian piano si sta radicando, come nasce questa idea? Potrebbe, un domani, essere un nuovo modo di fare fiere?

e-Pitti.com è nato per potenziare e declinare online l’esperienza della fiera fisica: visitare gli stand, scoprire nuovi marchi e le tendenze della prossima stagione e moltiplicare le opportunità di business anche grazie agli showroom online. I brand internazionali ospitati all’interno della piattaforma presentano le loro collezioni attraverso il loro stand in digitale, con immagini di prodotto e contenuti esclusivi. A questo si sono aggiunti nel tempo nuovi contributi editoriali presentati ogni settimana: dai forecast sulle tendenze moda in collaborazione con Nextatlas ad approfondimenti sui brand e sui progetti speciali lanciati da Pitti Immagine. E proprio in occasione del prossimo Pitti Uomo, e-PITTI.com lancerà ufficialmente la nuova APP per la raccolta ordini su iPad: un’estensione del servizio capace di supportare le attività dei nostri espositori in maniera ancora più mirata. E-PITTI nasce dalla convinzione nei nostri mezzi e allo stesso tempo dalla consapevolezza di dover cercare nuove opportunità di contatto, ampliandosi – grazie a internet e alle tecnologie –  verso nuovi mercati. Tuttavia siamo convinti che la fiera fisica rimarrà ancora per molto una piattaforma imprescindibile: un luogo globale dove stili e tendenze si costruiscono, si percepiscono e si trasmettono. Anche, e soprattutto, fisicamente… con una stretta di mano.

Che tipo di mercato è quello dell’abbigliamento da uomo?

È uno dei segmenti della moda a più alto tasso di crescita. Negli ultimi anni e stagioni ha visto ampliare la sua quota di mercato in maniera considerevole, ed è stato uno dei driver di maggior sviluppo della moda Made in Italy Pitti Uomo è senza dubbio la cartina tornasole di quanto è accaduto nella moda maschile negli ultimi anni, e ha accompagnato edizione dopo edizione il nascere di consumatori di moda uomo di nuova generazione: che adesso spendono con attenzione ma che se trovano il prodotto giusto e non banalmente seriale sono disposti anche a spendere parecchio. E’ quindi un mercato caratterizzato da compratori attenti e attratti da un prodotto che vede nella perfetta fusione tra artigianato, tecnologia e design i suoi elementi distintivi.

Come immagina Pitti Uomo fra 10 anni?

Come un organismo sempre più ricettivo e anticipatore dei cambiamenti della moda e della società. Sempre più smart, ma anche sempre fedele ai codici dell’eleganza senza tempo.

 

Intervista tratta da Uomo&Manager di Dicembre 2015