Reda 1865 presenta le nuove linee a Milano Unica

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Reda 1865: la parola Téchne è l’ispirazione

La 28ª edizione di Milano Unica – il Salone Italiano dei tessuti e degli accessori di alta gamma (che si apre domani), è l’evento scelto da Reda 1865, storico brand leader nella produzione di tessuti in pura lana Merino, presenta la nuova collezione per l’estate 2020.

La parola Téchne, che deriva del greco antico e che fonde in un’unica entità i concetti di tecnica e conoscenza, è stata l’ispirazione della prossima collezione del marchio. Da questo concetto nasce una sinergia tra cultura del tessile, tecnologie avanzate e pratiche per la salvaguardia dell’ambiente, che trovano un’applicazione concreta nella produzione dei tessuti dello storico Lanificio biellese, caratterizzati da colori luminosi e toni preziosi.

Quattro storie e quattro differenti punti di vista che Reda 1865 ha voluto usare per raccontare il simbiotico legame tra bellezza e varietà del fare.

“Innovazione e ricerca tecnologica continua sono per Reda strumenti e obiettivi imprescindibili – afferma Ercole Botto Poala, CEO del Gruppo Reda – Ogni giorno, il nostro team di ricerca, opera in modo da produrre tessuti innovativi, competitivi e in linea con le richieste del mercato, avvalendosi di tecnologie di ultima generazione e all’avanguardia”.

Le linee di Reda 1865

Affresco italiano

L’uso di una prospettiva inedita in grado di raggiungere l’essenza intima delle cose: questo è il leitmotiv che accomuna il lavoro di Piero della Francesca, pittore rinascimentale, e Luigi Ghirri, fotografo contemporaneo. Due figure distanti nel tempo, ma molto vicine per sensibilità: geometrie, inquadrature e italianità dei colori che Reda ha tradotto in un nuovo e attuale linguaggio tessile contraddistinto dalla sovrapposizione di velature che possono rendere le cromie appena accennate, ma anche ricche e piene. Da ciò nascono abiti sartoriali che mantengono le potenzialità della velatura di diversi toni che, come in un affresco, vedono fondi dalle tinte grigie assorbire pigmenti pastello dal sapore antico e polveri minerali. L’allure delle colorazioni è mantenuto anche dai disegni che giocano su più piani, in motivi di quadri e leggeri madras

L’infinito blu

È il febbraio del 2017 quando alla Triennale di Milano va in scena una speciale mostra dedicata allo stretto sodalizio tra Gio Ponti, celebre architetto e designer italiano, e una storica manifattura di piastrelle della Costiera Amalfitana. Una combinazione infinita di forme semplicissime e sfumature blu, dove il “fatto a mano” assume un grande valore. I tessuti che Reda 1865 ha immaginato per questa storia si ispirano alla filosofia di Gio Ponti, al potere della fantasia che dona nuova e costante linfa ad un alfabeto progettuale sempre diverso, ma estremamente attuale. I toni mediterranei del blu si fanno meno severi e dai contorni annebbiati, per andare a comporre pattern basati sul ricco repertorio di quadri dalle diverse dimensioni. Tornano anche le righe, che si fanno nitide oppure sfumate, e i giochi scalari basati su microeffetti in grado di armonizzare con semplicità l’intero abito.

La nostra terra

Una storia ispirata alla natura, riletta in due diverse chiavi: quella di Ito Jakuchu, pittore giapponese autore di un meraviglioso ciclo di 30 dipinti su rotoli di seta, e John Gould, rinomato ornitologo inglese che pubblicò quasi 3.000 litografie colorate a mano dedicate alla vita degli uccelli. Un sodalizio tra uomo e natura, che si incontrano in uno spazio poetico dove si fondono meraviglia e tenerezza, ma anche una certa apprensione per la fragilità dell’ambiente che necessita di tutta la nostra cura. La passione per i piccoli dettagli e l’amore per gli animali e la natura entrano nella collezione estiva di Reda 1865 attraverso la passione per il colore. Materiali come lino e seta costruiscono abiti e giacche sofisticate, in cui trovano spazio trame di quadri e motivi che prendono a prestito l’unicità delle forme naturali e aspetti lavati tipici del denim vintage.

L’abito nell’età della ragione

Le sue linee classiche, la sua grazia sociale ma sempre attuale fanno dell’abito uno dei simboli più interessanti del periodo moderno. Molti sono gli stilisti e i designer che si sono cimentati sul tema dell’abito come ad esempio Ernesto Michahelles (detto anche Thayaht) che nel 1919, in pieno futurismo, dà vita alla TuTa: uno speciale abito destrutturato, ispirato alle più tradizionali tute da lavoro, costruito da ben 16 pezzi modulari con il desiderio di rivoluzionare l’industria della moda e il guardaroba maschile. Ed è proprio la Téchne a rispondere alle moderne esigenze di vestibilità, che non sostituisce la classica sartorialità, ma la integra rendendola più democratica e fruibile anche dai più giovani. I tessuti di questa storia si muovono in due diverse direzioni: l’una caratterizzata dalla freschezza degli inchiostri diluiti, l’altra dalla varietà dei greige estivi. Prende così vita un minimalismo garbato, fatto di costruzioni precise e effetti grafici sfuocati, sbiaditi, entro cui i disegni delicatamente si smarriscono.

Reda Flexo

La nuova linea di tessuti smart stretch che unisce l’innovazione al rispetto per l’ambiente, mantenendo tutte le caratteristiche dello stile Reda, con illustrazioni di David Sparshott si chiama Reda Flexo. A Milano Unica verrà dunque svelato questo tessuto altamente performante che unisce alla lana Merino propria della tradizione Reda un elastomero sostenibile a ridotto impatto ambientale. La funzionalità è la sfida di questo prodotto, che unisce stile e comfort in un tessuto stretch ideale per le esigenze dell’uomo moderno, sempre in cerca di una vestibilità pratica ma sofisticata per affrontare le sfide quotidiane. Infine la tradizione e il know-how del Lanificio, che da oltre 150 anni unisce stile e Made in Italy.

Reda Active

È un prodotto che utilizza la tecnologia – PCM (Phase Change Material) – in grado di interagire, passando dalla forma solida a quella liquida e viceversa, con il corpo e l’ambiente per stabilizzare la temperatura corporea.