Responsabile comunicazione:
ecco cosa deve saper fare

Comunicazione. Parola chiave nelle aziende moderne, siano esse 2.0 o meno. Il ruolo del responsabile della comunicazione all’interno di una realtà di qualsiasi tipo è determinante. Ma come deve essere un CCO (chief communication officer) moderno?

La Arthur W. Page society,  prestigiosa associazione statunitense che riunisce, tra gli altri, i direttori della comunicazione delle prime 500 aziende della classifica di Fortune, ha deciso di realizzare un ampio rapporto intitolato “The new Chief communication officer: transforming enterprises in a changing world”. La ricerca è stata presentata in esclusiva italiana a Milano in una jam session promossa da Edelman, con Fiorella Passoni General Manager di Edelman Italia che è intervenuta all’evento, Harvard Business Review, The Ruling Companies, Methodos alla presenza di Roger Bolton, presidente della Page Society. Il lavoro, che ha raccolto i pareri di centinaia di manager in tutti i continenti, dimostra che la figura del nuovo CCO sarà basata sull’integrazione di 3 ruoli: un ruolo strutturale mirato a definire l’immagine caratteristica dell’azienda, un ruolo d’integrazione nel quale è chiamato a dialogare costantemente con le altre funzioni fondamentali dell’azienda, un ruolo di costruttore di nuove modalità di coinvolgimento degli stakeholder utilizzando in via prioritaria i nuovi strumenti digitali. Il rapporto Page Society disegna quindi un CCO uno e trino ma che è sempre più importante nel processo di creazione del valore in azienda.

Ruolo uno: l’aspetto strutturale

Il CCO è diventato non solo un attore centrale nell’elaborare la strategia di gestione della reputazione e di coinvolgimento degli stakeholders aziendali ma anche un leader nel costruire l’identità aziendale e nel fornire consulenza sulle strategie fondamentali legate al business. La ricerca ha declinato questo ruolo in tre aspetti fondamentali:  strategic business leader e consulente, steward della reputazione aziendale, comunicatore efficace, costruttore di relazioni con gli stakeholder

Ruolo due: l’aspetto dell’integrazione

Il nuovo CCO dovrà essere in grado di collaborare in maniera ancora più stretta con altre figure chiave aziendali quali il responsabile risorse umane in merito ad aspetti quali l’identità aziendale ed il rapporto azienda – dipendenti, con il responsabile della struttura tecnologica informativa per sviluppare una più ampia capacità di analisi dei dati aziendali, e con il responsabile marketing per armonizzare il brand e le attività mirate al customer engagement con le azioni mirate agli altri stakeholders. Questo nuovo ruolo richiederà al CCO di ripensare il concetto di team per permettere una maggiore integrazione funzionale e una più stretta collaborazione tra diverse figure aziendali favorendo la diversificazione delle competenze.

Ruolo tre: l’aspetto della tecnologia nel processo di engagement

Ma la maggiore sfida per il nuovo CCO è rappresentata dalla necessità di costruire un processo di advocacy mediante una modalità basato sul coinvolgimento individuale. Per fare ciò il CCO dovrà essere in grado di costruire sofisticate piattaforme tecnologiche capaci di mappare gli stakeholders, di favorire la loro conoscenza e di sistematizzare il processo di engagement non tanto come cluster ma come individui. Se rivolti alla comunicazione interna all’azienda, tali sistemi potranno essere usati per migliorare l’engagement, formare e mettere in grado i  collaboratori di comunicare l’immagine dell’azienda per migliorarne la reputazione. Se orientati alla comunicazione esterna, questi sistemi saranno utli a trarre conclusioni circa i comportamenti e le attività dei principali gruppi di stakeholders e veicolare messaggi, contenuti o opportunità mirate a un coinvolgimento personale o ad azioni congiunte.