Ripartiamo con il nostro lavoro per ritrovare la nostra “confort zone”. Poi penseremo alle vacanze…
La Fase 2 è iniziata. Siamo pronti a ripartire. Abbiamo voglia di ripartire. Dobbiamo ripartire.
Lavorare da remoto non regala certo le stesse sensazioni di quando lo si fa di persona, ma dobbiamo ringraziare la Provvidenza per aver avuto un mezzo così prezioso me il web che ci ha permesso di continuare, seppur in forma ridotta, a lavorare.
Ma ora è arrivato il momento di rimettere il pc nella nostra valigetta, il power bank pronto nella tasca per ricaricare i nostri smartphone e soprattutto tornare ad indossare gli abiti formali da lavoro, farci la barba la mattina e scappar via salutando i componenti della nostra famiglia, proprio come facevamo prima dell’11 marzo scorso.
Onestamente era diventato davvero difficile stare in casa. Ora, con tutti i dispositivi di sicurezza a portata di mano per fronteggiare la Fase 2, dobbiamo rimboccarci le maniche e riprendere in mano il nostro lavoro, richiamare i clienti, riprendere i rapporti di collaborazione: insomma, dobbiamo fare in modo di far diventare questi due mesi di lockdown un vago ricordo.
Non è e non sarà facile anche perché l’arrivo della bella stagione ci farà inevitabilmente pensare alle vacanze, quelle che in pochi potranno permettersi, e non ci riferiamo solo alla sfera economica. Sono talmente tanti gli impegni accumulati in questi mesi che, probabilmente, dovremo tutti lavorare il doppio per recuperare ritmi e fatturato. Le vacanze, quelle vere, forse si sposteranno a Natale.
Non prendiamola male, ma approfittiamo per trarre insegnamento da quello che ci è accaduto, per comprendere l’importanza del lavoro e di quello che abbiamo nella nostra “normalità”.
Perché è con quella che ci posizioniamo nella nostra cosiddetta “confort zone”. A crescere e migliorare ci penseremo fra qualche mese, ma intanto rimettiamoci in paro.