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Ritorno alla normalità: la cravatta è un simbolo che tornerà al collo dei manager

cravatta è un simbolo

La cravatta è un simbolo, un must have fondamentale nel guardaroba maschile. Lavorare a casa, spesso in abbigliamento informale, ci ha fatto un po’ mettere da parte questo accessorio a noi uomini tanto caro. Ma ora c’è voglia di tornare ad indossarla…

Secondo un’indagine condotta tra aprile e maggio da Ulturale, il brand napoletano che dal 1985 si distingue per l’alta sartorialità delle sue cravatte, su un campione di manager e top manager provenienti da diversi settori, il 61% dei manager italiani ritiene che il ritorno alla normalità coinciderà proprio con un ritorno in voga della cravatta, sia questa un’esigenza lavorativa, di festa o semplicemente il recupero di uno stile elegante nella vita di tutti i giorni. Inoltre, il lockdown non ha portato a cambiamenti irreversibili nel guardaroba dei “colletti bianchi”: il 67% dichiara che utilizzerà la cravatta come prima dell’arrivo del Coronavirus, il 33% la userà solo per le occasioni più importanti, mentre nessuno è disposto a rinunciarvi del tutto. La ricerca ha coinvolto manager e top manager, di cui il 25% proveniente dal settore dei financial services, il 12% dal settore legale e un altro 12% dal settore sanitario e pharma, provenienti da tutta Italia.

Dove viene indossata la cravatta?

Eleganzaformalità e autorevolezza sono i tre valori principali associati alla cravatta dai manager, quindi ci verrebbe da dire che andrebbe indossata sempre (o quasi), ma secondo lo studio il lavoro è il luogo ideale in cui la quasi totalità dei manager (93%) utilizzerà la cravatta in futuro. Al secondo posto ci sono le serate di gala su cui convergono le preferenze del 48% dei rispondenti, mentre solo il 33% la utilizzerà anche in occasione di eventi famigliari importanti. Prima dell’avvento del Coronavirus, tra i manager la cravatta veniva indossata sempre dal 63% dei rispondenti, spesso dal 28% mentre solo il 9% la indossava raramente. Come è cambiato il modo di indossarla durante la pandemia e i relativi lockdown?Il 36% degli intervistati dichiara di averci rinunciato completamente, a fronte di un 27% che l’ha utilizzata molto poco, presumibilmente nelle occasioni in cui anche le sempre più frequenti video call di lavoro richiedessero un tocco di stile e autorevolezza. Il restante 37%, invece, ha diminuito molto poco il suo utilizzo rimanendovi fedele.

Il direttore alle vendite, Alberto Sciacqua, ha commentato i risultati della ricerca con ottimismo: “Durante la pandemia la maggior parte di noi ha abbandonato l’abbigliamento più formale in vista di quello più comodo e informale. La sorpresa deriva dal fatto che le persone, secondo i risultati della ricerca, sentono il bisogno di tornare al clima di normalità che si respirava un tempo e parte di questo passa anche dal modo in cui ci vestiamo, che costituisce una parte importante della nostra identità e dell’immagine che vogliamo dare agli altri. Siamo contenti dei risultati della ricerca perché ci dicono che la cravatta è un accessorio che è qui per restare e per migliorarsi. Infatti, diversi manager ci hanno consigliato di lavorare sulla creatività e su fantasie più giovanili. È evidente che il Covid-19 ha rappresentato per il nostro business un punto di crisi dal quale si possono trarre spunti significativi per il progresso”.