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Romano Brida: “Bullfrog: velocità e qualità sono le chiavi del nostro successo!”

Romano Brida e Bulffrog

Tornare a vivere l’atmosfera dei barbieri di una volta, reinterpretando le tendenze e gli stili in chiave assolutamente moderna, puntando su qualità e velocità. Sono questi alcuni dei fattori che hanno decretato il successo di Bullfrog, catena di barbershop famosa in Italia e all’estero, nata sull’intuizione dell’imprenditore Romano Brida.

Passione, dedizione, ma soprattutto grande professionalità e competenza hanno fatto sì che questo progetto divenisse in soli 5 anni un punto di riferimento nel mondo maschile e un business di livello. Ma quali sono i concetti sui quali si basa Bullfrog? Quali sono le tendenze di questa nuova stagione? Ne abbiamo parlato proprio con Romano Brida, che ci ha anche svelato delle curiosità interessanti dalle quali prendere spunto per il nostro look invernale…

Bullfrog, nasce da un concetto preciso, quello di restituire all’uomo il piacere di “vivere” la barberia. Quali sono state le risposte avute in questi anni?

La nostra clientela cerca non solo un taglio di capelli o una regolazione barba impeccabili, ma un ambiente ricercato, un’esperienza autentica, un servizio professionale e puntuale (aspetto fondamentale per le nostre barberie!), un posto dove staccare la spina accomodandosi per mezz’ora su una comoda poltrona, un vero lusso per questi tempi!

Cosa piace del vostro stile agli uomini moderni?

L’internazionalità. La filosofia di Bullfrog è quella di offrire alla propria clientela un servizio che sia veloce e di altissima qualità in un ambiente che rappresenta un punto di incontro tra l’arte della rasatura dei barbieri italiani e le atmosfere dei barbershop nordamericani. L’esperienza di taglio e rasatura originale combinata con le migliori tecniche internazionali provenienti da barberie americane e inglesi. La figura del barbiere è quindi valorizzata per competenze e procedure standardizzate, ma lasciando che la personalità del barbiere si esprima verso la clientela, al fine di creare quella complicità e amicizia tipica del barbiere Italiano.

C’è uno stereotipo di cliente tipo, o avete una clientela variegata?

La nostra clientela è assolutamente eterogenea! D’altronde la barberia è un luogo assolutamente democratico: sulla poltrona del barbiere si alternano uomini d’affari, tatuatori, stilisti di moda, studenti, turisti. Uomini insomma. Qualunque fede politica, religiosa o calcistica e qualsiasi orientamento sessuale è ben accetto. Il barbershop che avevo vissuto personalmente in vari viaggi all’estero era un posto democratico e rispettoso del cliente come tale, non un ambiente per forza esclusivo, quanto un ambiente molto corretto per rispetto del tempo dei diversi attori: sia il cliente che il barbiere dovevano avere delle regole d’ingaggio chiare (puntualità, educazione, rispetto dei diversi gusti/diversità). Tutto questo era sicuramente figlio di una cultura anglosassone, ma che anche in un ambiente latino come l’Italia ha trovato il suo pubblico. Il risultato è stato quello che vedete oggi: un effetto coinvolgente, democratizzante open mind e senza discriminazioni di ceto sociale, economico, religioso, sessuale, un luogo dove tutti sono uguali per il servizio che è uguale per tutti… basta rispettare le regole del negozio e della convivenza.

Barba e capelli: cosa rappresentano oggi per l’uomo moderno?

La nostra esperienza ci porta a vedere come, dopo la crisi del 2009, i consumi sono cambiati. La crisi ha imposto sicuramente tagli e limitazioni che hanno spinto i clienti a rivedere le proprie priorità su cosa effettivamente serve: si è vista quindi un’evoluzione che ha premiato i prodotti e i servizi legati al tempo libero e al benessere personale. In questo nuovo contesto, l’uomo ha ritrovato il suo spazio dal barbiere riuscendo a soddisfare di base tre diversi bisogni: quello funzionale, tagliare i capelli e gestire la barba, quello psicologico, sentirsi meglio grazie ad un’immagine più curata, e quello sociale, avere uno stile adeguato per il proprio ambito sociale di riferimento (lavoro, famiglia, tempo libero). Accanto alla vendita dei servizi si è “risvegliato” un perimetro di mercato prodotti  diverso dal posizionamento “metro sexual” degli anni precedenti: un uomo che  sceglie i prodotti che possono accompagnare tutti i giorni la cura del suo stile, sia a casa che nella sua vita spesso in movimento. Una nota sul discorso barba: lo sdoganamento della barba “non rasata” nel contesto lavorativo ordinario italiano dal 2014 in poi ha creato un mercato nuovo per un catalogo prodotti: balsami, olii, spazzole, scrub, shampoo dedicato.

L’uomo di oggi è più edonista rispetto al passato recente?

Probabilmente sì, ma con una consapevolezza diversa: abbiamo spesso clienti che godono nel presentare oggetti ricercati e costosi che si possono valorizzare, non per il loro costo o brand di riferimento, ma per manifattura e storia del prodotto stesso. Manifattura e artigianalità prendono un nuovo posto, diventando elemento di conversazione e studio: in questo nuovo modello di consumo orologi, denim, moto, auto e prodotti grooming sono elementi di distinzione e ricercatezza del nuovo gentleman. 

Quali sono le tendenze per questo autunno-inverno?

Una forte ispirazione della moda degli anni ‘70 (vedi Gucci) sta inoltre riportando in voga i look ribelli di quegli anni con sovrapposizioni di texture. Un trend molto interessante perché consente agli uomini di valorizzare la loro individualità e sperimentare stili e prodotti nuovi rispetto agli ultimi anni. Lunghezze, ricci, onde, volume e capelli mossi naturali saranno quasi una “reazione” agli stili molto netti e composti delle più recenti stagioni.
Sono in forte ascesa i tagli più lunghi e naturali, come il taglio classico all’italiana, con sfumature molto morbide e giro delle orecchie pulito, che esaltano la naturale bellezza della capigliatura con finish opachi e voluminosi. E andranno di moda anche le barbe bianche e i baffi alla Burt Reynolds.

Ogni quanto è necessario il “ritocco” per essere sempre al top?

Dipende molto dal tipo di taglio, ma per essere sempre perfetti l’ideale è ogni tre/quattro settimane.

Quali sono i prodotti indispensabili per avere una barba perfetta?

Dai balsami per la cura delle barba alle spazzole, che contribuiscono a rendere il grooming non solo un rituale quotidiano, ma un vero e proprio culto lifestyle. Il nostro balsamo multifunzione Agnostico è ormai diventato un vero chiodo fisso per moltissimi clienti: abbiamo calcolato che nel 2017 ne abbiamo venduto uno ogni 15 minuti!

Uomini calvi o con pochi capelli, trovano da voi il consiglio per essere più… glamour?

Anche io mi sono “consolato” con una bella barba. Il riporto mai! Meglio un bel giro di macchinetta e magari una bella montatura di occhiali.

Quali sono le richieste più consuete e quelle più strane che vi vengono fatte? 

La richiesta più consueta e bizzarra allo stesso tempo è se tingiamo barba e capelli. Assolutamente no!
Siamo contrari all’idea di usare la chimica per “camuffare” il proprio aspetto nei nostri barbershop. Secondo la nostra filosofia gli uomini devono imparare ad accettarsi per come sono, pur mantenendo un aspetto curato.

Lavorate più con clienti occasionali o fidelizzati?

Da sempre abbiamo lavorato per rendere il modello Bullfrog esportabile: infatti da Ottobre 2017, le barberie Bullfrog hanno ottenuto la certificazione ISO 9001:2015 per la totalità dei processi operativi. Questo significa che se un nostro cliente di Zurigo va a tagliarsi i capelli a Roma o a Monaco di Baviera avrà la sicurezza di trovare il medesimo modello di servizio. Questo modello ci permette di garantire un altro punto spesso critico legato al mondo dei servizi alla persona: la precisione. A differenza dei creativi hair stylist, il barbiere Bullfrog segue delle procedure precise e codificate, riproducendo con cura gli stili richiesti dal cliente, ognuno dei quali ha un suo nome ed una sua storia.
Da non sottovalutare, la capacità di gestione del tempo: la puntualità è un fattore critico in barberia perché gli uomini non amano aspettare né perdere tempo, soprattutto in città. Tutto questo fidelizza molto la nostra clientela.

Quali sono i progetti per il futuro di Bullfrog?

In soli cinque anni Bullfrog ne ha fatta di strada: 11 negozi tra proprietà e franchising e circa 200 rivenditori indiretti per un giro d’affari legato al brand stimato di 5 milioni di euro. Per il futuro vogliamo continuare a formare con la Bullfrog Barber Academy nuovi barbieri per le future aperture in Italia e in Europa.

 

 

Tratto da Uomo&Manager di Ottobre 2018