Salary Guide 2025, nel settore IT&Tech c’è una grande insoddisfazione
Lo stipendio, si sa, è un fattore molto importante per i professionisti nella scelta dell’azienda, anche se come abbiamo più volte scritto da queste pagine, non è l’unico. Ma qual è la situazione stipendi nel nostro Paese? È stato presentato ieri il Salary Guide 2025, il report sul mercato del lavoro di Hays Italia, con un focus sul settore IT&Tech, che è decisamente tra quelli più ricercati in questo particolare momento storico. Cosa è emerso?
I risultati del Salary Guide 2025 per il settore IT&Tech
L’insoddisfazione sul lavoro è più diffusa di quanto in molti credano e l’idea di cambiare azienda è concreta per tanti professionisti. Nel 2024, quasi 6 lavoratori su 10 che lavorano in aziende tech si ritengono soddisfatti, in linea con il dato nazionale. Dall’altro lato, però, ci sono più di 4 lavoratori su 10 che vivono una situazione di “malessere”.
Si tratta di migliaia di lavoratori alla ricerca di alternative. Per il 2025 ben il 55% prevede di lasciare la propria società per un’altra (49%) o per mettersi in proprio (6%), soprattutto per mancanza di opportunità future (per il 50%), stipendio basso (41%) e ruolo poco stimolante (38%).
In più, oltre 6 lavoratori su 10 (62%) è convinto che all’interno della propria azienda non ci sia una reale possibilità di poter crescere.
La situazione stipendi nel settore
Rispetto alla media, le retribuzioni nel settore IT&Tech non sono male anche se non eccezionale: infatti, lo stipendio medio annuo lordo (RAL), secondo un’analisi condotta da Hays Italia, si attesta intorno ai 51.740 Euro, contro la media nazionale di 56.000 Euro.
Per oltre la metà dei lavoratori in ambito tech (53%) l’attuale stipendio non è adeguato alle responsabilità che ricoprono e più di 4 professionisti su 10 (41%) continuano a essere insoddisfatti della propria situazione economica. Ad aumentare il malumore c’è il fatto che nel 2024 quasi la metà del campione intervistato non ha ricevuto alcun aumento retributivo e per il 2025 il 63% non si aspetta un incremento.
Il fattore AI
L’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro sta diventando sempre più un fattore, ma non tutti sono in grado di gestirla nel modo migliore. La quota di professionisti che dichiara di utilizzare tecnologie o strumenti di IA Generativa ha toccato ben il 69% nel 2024 (contro una media nazionale del 43%), convinti che possa portare vantaggi in termini di aumento della produttività e dell’efficienza e supporto nell’analisi dei dati. Eppure, l’86% dei lavoratori ritiene di non aver ricevuto una formazione adeguata da parte dell’azienda, nonostante la maggior parte sarebbe disposta a partecipare a programmi di aggiornamento o riqualificazione.