Sale il numero di manager e dirigenti nelle aziende italiane! Ecco i dati del “Rapporto Manager 2023”

Mario Mantovani presidente Manageritalia

La necessità di avere in aziende manager qualificati e validi è in forte crescita. E non stupisce dunque che in tempi difficili il numero dei manager e dei dirigenti in Italia faccia segnare un +5,4% nel biennio 2020-2021, pur in presenza di un contesto economico particolare.

Un dato significativo riguarda le donne la cui professionalità richiesta aumenta del 13,4% rispetto al +3,5% degli uomini su base nazionale. Nel Lazio si registra un incremento del +5,7% che porta il numero complessivo dei manager a 19.217 con una crescita esponenziale dell’universo femminile con una variazione del +11,8% dal 2020 al 2021.

Questa la fotografia che emerge dal “Rapporto Manager 2023” su dati Inps, che è stato presentato nei giorni scorsi durante l’Assemblea annuale di Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria.

“In questo momento stiamo vivendo una vera e propria nuova rivoluzione industriale 4.0 che mette al centro la relazione tra risorse umane e la tecnologia”, ha dichiarato Roberto Saliola, Presidente Manageritalia Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna e Umbria. “Il futuro imminente ci obbliga a rivedere i nostri modelli di produzione e gestione d’impresa focalizzandoci sulla fruizione tecnologica e l’integrazione delle competenze. In quest’ottica saranno sempre più rilevanti e determinanti, per affermarsi nel mondo del lavoro e dell’impresa, le soft skills come: creatività, empatia, capacità di adattamento oltre ovviamente a competenze aggiornate. In questo le donne da sempre sono e lo saranno ancor di più un modello di riferimento per la managerialità, poiché più sensibili e attente al cambiamento”.

“Numeri in crescita per la figure manageriali che per le loro competenze si dimostrano sempre più determinanti per la crescita delle imprese e di conseguenza dei territori locali in cui operano”, ha commentato Mario Mantovani, Presidente di Manageritalia che ha poi aggiunto: “I mutamenti professionali, le nuove affermazioni di genere e di competenze che stanno affrontando oggi imprese, territori, amministrazioni pubbliche ecc.. hanno sempre più bisogno di manager, uomini e donne, capaci di governare al meglio la complessità anche  tecnologica, così come hanno sempre fatto con le risorse umane, finanziarie e  gestionali. Parità di genere e innovazione tecnologica sono due elementi sempre più determinanti per  il futuro del management”.