Se l’abito fa il monaco

Dimmi come ti vesti e ti dirò chi sei. Questo adagio, mutuato da un celebre proverbio, lo ripetevano molto spesso i nostri genitori quando da ragazzi vedendoci uscire di casa con un pantalone strappato ed una camicia scolorita, volevano farci capire che nella nostra società, inevitabilmente l’abito fa il monaco.

Non mi sono inghiottito il dizionario dei proverbi e poi l’ho riveduto e corretto, state tranquilli. Ma voglio porre alla vostra attenzione una riflessione. Se alla porta del vostro ufficio o del vostro negozio si presentasse un giovanissimo Steve Jobs o chi per lui, in abiti poco formali (per così dire) e avesse da proporvi una geniale idea per farvi far soldi, lo stareste ad ascoltare? Purtroppo avevano ragione i nostri genitori…

Oggi tuttavia, il mondo della moda e quello delle convenzioni vanno di pari passo e permettono di essere trendy a prescindere dal tipo di abbigliamento che si sceglie. Un abito casual, ad esempio, può essere molto più raffinato di un gessato. Come? Semplice. Ciascuno di noi ha le proprie linee: c’è chi è più “in carne”, chi ha un fisico scolpito, chi invece è talmente magro da dover aggiungere diversi buchi alla cintura dei pantaloni per evitare di rimanere in mutande di fronte al proprio datore di lavoro o a un cliente. Pertanto, come in tutte le cose, ogni scelta va ponderata.

Immaginate il professionista o il venditore un po’ grassoccio che bussa alla vostra porta in giacca e cravatta, con quest’ultima che arriva più o meno all’altezza dello stomaco, camicia con bottoni a rischio esplosione… non sarebbe più elegante con uno spezzato, con camicia aperta all’altezza del collo, magari botton down, una giacca poco impegnativa ed un bel jeans, sotto il quale mettere delle bellissime scarpe traforate sulla punta? E non pensate che un tipo di abbigliamento del genere abbia un costo inferiore rispetto ad un bel vestito intero…

Allo stesso modo, il simpatico personaggio asciutto di cui sopra apparirebbe un po’ bizzarro se indossasse una camicia aperta sul collo, un pantalone a sigaretta e una cravattina fina, come quelle che vanno di moda ora. Starebbe sicuramente meglio con qualcosa che “riempia” un po’ il suo aspetto: un bel maglione a V sotto il quale mettere una elegante camicia botton down e una cravatta con il nodo un po’ più formoso e un pantalone classico ma leggermente largo. Farebbe un’altra figura. Non sono uno stylist e di moda mi intendo il giusto, ma mi ritengo un attento osservatore dei dettagli e, avendo a che fare con moltissime persone ogni mese, cerco di apprendere da loro informazioni sull’evoluzione del design, della moda, dell’architettura, dell’alta gioielleria, a seconda del contesto in cui mi trovo.

L’abito elegante, secondo me, in realtà non può essere descritto solo ed unicamente da un taglio sartoriale o dalla convenzione che una camicia sia più raffinata di una maglietta (Giorgio Armani insegna…ndr). La verità è che il casual su un tipo di persona o di fisico può risultare molto più adatto di un completo griffato. È il corpo a rendere l’abbigliamento adatto a sé stesso. Dopo tutto, i vestiti sono stoffe che andrebbero cucite attorno a noi stessi, come fossero naturali estensioni della nostra pelle e, perché no, della nostra essenza. Una volta era così, gli abiti si realizzavano attraverso una serie di tecniche sartoriali che non potevano prescindere dalla presenza di chi li avrebbe poi indossati.

Oggi, in un mondo sempre più stereotipato tra i numeri, sono le taglie a determinare se un vestito è indossabile dall’una o dall’altra persona. Ma è innegabile che due persone che indossano il medesimo vestito non appariranno mai allo stesso modo ai nostri occhi. Largo dunque a maglioni colorati a sostituire le giacche e viceversa, non facciamoci troppi problemi se una camicia non ci sta bene addosso, come quella polo che tanto ci dona. L’una può essere adatta quanto l’altra e, fermo restando le occasioni speciali, un abito per tutti i giorni può indifferentemente essere elegante a prescindere se prevede giacca e cravatta o un semplice cardigan su un bel paio di jeans. Il concetto è sempre lo stesso, dobbiamo stare bene con noi stessi. Solo allora saremo davvero affascinanti e carichi di glamour.