Sei un professionista di alto livello? Ecco come avere un profilo di successo e sempre appetibile

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Un alto profilo lavorativo, all’interno di un ambiente lavorativo, è frutto di studio, sacrifici, di grande impegno professionale, nonché di grande esperienza sul campo. 

Indubbiamente serve una grande pazienza, immancabile è anche una certa coerenza e correttezza, qualità davvero essenziale per svolgere al meglio dei compiti di responsabilità. 

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Le caratteristiche del professionista “di successo”

Le qualità che sembrano essere peculiari di un professionista, sono proprio i valori e la coerenza a questi ultimi, quindi rimanere integri e non rinnegarli per il miglior offerente, potrebbe essere un ottimo biglietto da visita, oltre a conferire un’immagine di sé che dà sicurezza e affidabilità.

Un altro aspetto molto importante da curare per un professionista sono i rapporti umani. Se è vero che la preparazione tecnica e le soft e hard skills sono importanti, lo è altrettanto la capacità di instaurare una rete di relazioni incentrate sulla fiducia, e l’interesse per il lavoro, il progetto della persona che si ha di fronte. 

Allo stesso modo è importante il “saper fare squadra”, quindi, non solo coordinare ma essere proprio parte del team, coadiuvare e incentrare gli sforzi per il raggiungimento di un obiettivo comune. 

In questa fase gioca un ruolo fondamentale proprio l’atteggiamento, indubbiamente, un atteggiamento negativo o pessimista non gioca a vostro favore e porta a precludersi delle importanti opportunità, pertanto è fondamentale essere sempre ottimisti e aperti alle novità, ovviamente non perseguendo la strada irrealistica dell’ottimismo a ogni costo, ma cercando di spostare il proprio punto di vista, di guardare oltre, di cercare nuove opportunità senza preconcetti o atteggiamenti negativi aprioristici. Del resto, un atteggiamento positivo e ottimista tende a conferire più fiducia anche negli altri. 

Il professionista che riveste ruoli di responsabilità: boss o leader?

Chi riveste ruoli di responsabilità, manageriali, o si trova a dover gestire un team sa bene che non è sempre semplice prendere decisioni (che possono essere impopolari), trovare il giusto equilibrio tra i bisogni dell’azienda e quelli dei propri dipendenti e tra le proprie necessità e quelle dell’azienda. 

Pertanto, il “segreto” sembra essere quello di trovare quel giusto compromesso che permetta di essere un buon manager e permetta di prendersi cura dei propri collaboratori dando sempre la giusta dose di motivazione per non perdere di vista gli obiettivi da raggiungere.  

Molto spesso, infatti, si sente sempre dire che un buon manager non è un boss, ma un leader. A volte, si tende a confondere le due figure o, addirittura, a sovrapporle, ma in realtà le differenze sono davvero notevoli. 

Tendenzialmente il “boss” o capo tende a considerare solo se stesso come persona, mentre il leader è empatico e ha una grande intelligenza emotiva. Questa caratteristica permette di annullare le distanze con i propri collaboratori, avvicinandosi al loro contesto, elogiandoli in pubblico per i successi e avendo la delicatezza di affrontare in privato possibili problemi o criticità, cercando anche, insieme a loro, una via d’uscita attraverso un atteggiamento costruttivo. 

Il boss tende a scaricarsi e a distribuire le colpe, mentre un manager che è un leader si assume le responsabilità dei risultati di tutto il gruppo di lavoro e le proprie. In questo modo i dipendenti o i collaboratori non si sentono attaccati o sotto giudizio, ma sanno di avere una figura di riferimento sulla quale fare affidamento e che ha autorevolezza. Bisogna, però, fare attenzione: l’autorevolezza non va confusa con l’autorità! 

I leader hanno un approccio ottimista e positivo che è utile per motivare il proprio team e per migliorare anche l’ambiente di lavoro e dare più carica per svolgere al meglio il proprio compito. Uno dei mezzi migliori per comunicare questo atteggiamento è proprio l’esempio, ossia mettendosi in prima linea e rimboccandosi le maniche, insieme ai collaboratori. 

Una delle caratteristiche principali di un buon manager, o di un leader, è l’onestà, anche intellettuale. Chi ha un ruolo di responsabilità, ha anche il dovere morale di essere onesto e rispettoso delle persone, oltre quello di un’etica trasparente. 

Dunque, la sincerità è fondamentale, per cui, un leader non sarà un controllore dispotico, ma un coordinatore, che saprà anche delegare e trovare le figure adatte rispettando l’impegno e le capacità dei suoi collaboratori. Qui gioca un ruolo fondamentale la pianificazione e l’organizzazione delle attività, limitando, per quanto possibile le urgenze, per permettere di lavorare in un clima disteso e che metta in grado tutti di dare il meglio di sé senza troppe pressioni. 

In questo la figura di leader che si viene a delineare è, indubbiamente, una guida e diventa anche un esempio, oltre ad essere una fonte di ispirazione per potenziali nuovi leader con il suo atteggiamento.  La fiducia, il creare un ambiente di lavoro sano, l’incoraggiare e aiutare i propri collaboratori e l’essere sempre informato, il volersi formare e approfondire nuovi aspetti del proprio lavoro, permette proprio di raggiungere tutti gli obiettivi, rendere l’azienda sempre al passo coi tempi e garantire risultati duraturi e gettare le basi per nuove opportunità.