Siamo esseri umani e non robot!
Lavoro, lavoro e ancora lavoro. Se ci soffermiamo per un attimo a contare quante ore trascorriamo a lavorare nella nostra vita, ci rendiamo conto con facilità che buona parte della stessa è, gioco forza, impegnata a far quadrare i nostri conti.
C’è tuttavia da fare un distinguo: in molti vedono la propria professione come un mero mezzo per vivere, altri la inquadrano come la via per la realizzazione personale. Due modi di interpretare gli impegni lavorativi totalmente differenti, ma entrambi rispettabilissimi. Chi dedica la propria vita al lavoro, con ogni probabilità, lo fa con lo scopo non solo di accumulare denaro, ma anche per dimostrare a sé stesso e agli altri di poter raggiungere grandi risultati. L’altro modello di lavoratore, invece, preferisce investire le proprie risorse mentali, dedicando la propria vita ad altro e lasciando alla propria giornata lavorativa la sola funzione di produrre quanto necessario a regalare a sé stesso e ai propri cari una vita serena, nella quale non manchi mai il denaro necessario.
Da uomo posso dire di aver conosciuto entrambe le situazioni, che in alcuni casi sono strettamente legate all’età, e sono amico di entrambi gli stereotipi descritti. Analizzando le loro vite, posso tranquillamente dire che pur essendo entrambi soddisfatti delle proprie esistenze, lamentano una carenza comune: la mancanza di tempo da dedicare a sé stessi. A prescindere, se la maggior parte del tempo di una giornata viene speso per il lavoro o per il lavoro e la famiglia, l’uomo del ventunesimo secolo lamenta sempre più l’assenza di ore da dedicare al proprio benessere. Un’ora di palestra al giorno sembra essere diventata sempre più un’utopia, così come la classica partita a calcetto o magari a tennis con gli amici. Lo shopping? Non ne parliamo… Un giro veloce al centro commerciale, nei “soliti” negozi, due camice, due giacche, due pantaloni, un paio di scarpe, spesso acquistati quasi “a scatola chiusa”, senza nemmeno avere il tempo di notare se per caso è presente in vetrina un capo che possa piacere più di ciò che normalmente acquistiamo. Eppure la voglia non mancherebbe…
Infatti, in un mondo in cui l’apparenza ricopre sempre più un valore essenziale nella vita di ciascuno di noi, l’idea di non dedicare il giusto tempo alla propria immagine piace sempre meno a chi deve per lavoro e non solo stare a contatto con altre persone. L’uomo moderno ha voglia di aggiornarsi, aumentare il proprio appeal, di mostrare la propria essenza, sia essa legata al modo di vestire o al benessere del corpo. Non è un caso che siano in aumento gli interventi estetici, sia chirurgici che non, effettuati sugli uomini… E questo spesso avviene proprio per la mancanza di tempo da dedicare a sé stessi: che bisogno ci sarebbe di ricorrere al bisturi per ridurre l’addome se ciascuno di noi avesse più tempo per andare in palestra a fare gli addominali e non dovesse ricorrere a pasti frugali e poco salubri, se potesse concedersi un piatto cucinato con maggiori valori nutrizionali? O, magari d’estate, avere a disposizione in più qualche ora per recarsi al mare, invece di infilarsi nella doccia solare di un centro estetico?
Non ci sarebbe paragone… Non dico tanto, basterebbe un’ora e mezza al giorno, ricavata tra i mille impegni di ciascuno di noi. Un’ora e mezza nella quale nulla esiste se non noi stessi. E ciò, sicuramente, andrebbe a vantaggio anche di tutto il resto. Sul lavoro, saremmo tutti più sereni, in casa più desiderosi di condividere il nostro tempo con le persone che amiamo. Non dimentichiamoci mai che siamo degli esseri umani, non dei robot. E come tali abbiamo diritto a realizzarci e a stare bene con noi stessi, malgrado le responsabilità di fronte alle quali la vita ci pone. Non c’è nulla di male…