Sicurezza sul lavoro e sicurezza del lavoro: uno studio interessante di Infojobs
Lavoro e sicurezza e sicurezza sul lavoro: un legame inscindibile. Ma come viene percepito? La piattaforma per la ricerca di lavoro online Infojobs, in occasione dell’evento toscano Jobbando (che racconta novità, innovazioni e scenari sul mondo del lavoro, quest’anno realizzato totalmente online, dedica questa sesta edizione proprio alla riflessione sul tema della sicurezza), ha presentato i risultati di una ricerca che aveva proprio questo come tema.
Infojobs ha interpellato i candidati per chiedere la loro opinione sul concetto di sicurezza, un tema quanto mai attuale in questo 2020. Cosa vuol dire sicurezza sul lavoro e del lavoro? Covid-19 ha cambiato la percezione di sicurezza? E cosa succede alla sicurezza in sé stessi come professionisti? Domande che un po’ tutti ci poniamo, ma che ora trovano risposte davvero interessanti.
L’importanza della sicurezza sul lavoro
Per l’83,8% la sicurezza è da intendersi nel senso più classico del termine, ovvero come il rispetto delle norme di legge per garantire la salute e la sicurezza sul posto di lavoro. Solo il 16,2% pensa in primis alla sicurezza del lavoro, ovvero contrattuale.
Secondo il 75,2% le norme sono rispettate (per il 27,2% addirittura si va oltre gli obblighi di legge, segno di una grande attenzione delle aziende alle politiche di sicurezza). Tuttavia, c’è un 13,7% che dichiara che gli obblighi di legge non sempre vengono rispettati e un 4,2% per cui gli obblighi vengono disattesi in maniera sistematica.
Per quanto riguarda invece la sicurezza post Covid, per il 68,2% degli intervistati le nuove regole vengono rispettate (mascherine, turni, etc.), mentre per il 4,3% del campione il problema non si pone perché è ancora in vigore il full smart working. Rimane però un 15,6% che non si sente sicuro, perché i colleghi non rispettano le norme e addirittura un 12,1% che afferma siano l’azienda o i responsabili i primi a non rispettarle.
Dati che devono far riflettere in un senso e nell’altro, soprattutto alla luce delle disposizioni governative che sul tea Covid-19 sono davvero chiare.
Sicurezza del lavoro
Diversa è la la percezione, sempre secondo lo studio di Infojobs, rispetto alla questione “sicurezza del proprio lavoro” dal punto di vista contrattuale. Infatti, oltre il 50% dei lavoratori non si sente sicuro di poter mantenere il proprio lavoro in questo momento di emergenza. C’è un buon 27,3% degli intervistati che si sente molto sicuro e ritiene la propria azienda solida, mentre il 16,2% crede che, anche se precario, il contratto sarà rinnovato nonostante gli effetti del Covid-19. Vi è però un 33,5% precario che teme un mancato rinnovo e addirittura un 23% che, pur avendo un posto fisso, ha paura di perderlo a causa della crisi o di eventuali riorganizzazioni aziendali.
Come è cambiato il mondo del lavoro nell’epoca del Covid-19? Secondo il 48,3% non è cambiato nulla, a parte l’adozione dei dpi, più della metà degli italiani hanno visto il proprio lavoro cambiare, con diverse sfaccettature. Per il 19% le nuove normative hanno cambiato modalità e processi; il 23% ha proprio cambiato tipologia di lavoro perché la mansione precedente non può più essere svolta; il 9,6% invece ha dovuto adattarsi a una scelta aziendale di revisione dell’organigramma.
Quello che deve farci riflettere è tuttavia la sicurezza in noi stessi per quanto riguarda il lavoro. Il 79,5% si sente lo stesso professionista di sempre, attrattivo anche in un mercato diverso, mentre i restanti hanno paura di non riuscire ad adattarsi al nuovo contesto (6%), o che le proprie competenze non siano più adeguate (6,7%), alcuni temono che la lontananza dall’ambiente e dai colleghi rendano meno utile il proprio lavoro (3%) o ancora altri temono di sentirsi meno ingaggiati e motivati da remoto (4,9%)
Nonostante le paure per la propria salute, il 24,7% riesce a mantenersi produttivo e concentrato al lavoro, il 18,6% è fiducioso nella propria azienda e addirittura il 20,3% ripone fiducia nella ripresa in generale.