Stop alle lamentele! L’ottimismo è una forza immensa!
Se c’è un modello di persona che proprio non sopporto è il “lamentoso”. Ne è pieno il mondo e se in taluni casi ciò è comprensibile, in altri penso sia davvero inammissibile.
Capisco bene chi vive un momento di difficoltà: chi non ne ha mai passati? Qualche volta la vita si diverte a giocare con ciascuno di noi. Per usare un paragone tennistico, il successo di ognuno dipende dal fatto che un bel colpo, colpendo il nastro della rete, cada dalla nostra parte del campo o in quella del nostro avversario. In buona sostanza, ho comprensione per coloro che, ad un passo dal traguardo, vedono sfumare i propri sogni sul più bello: gente che si è impegnata, che si è data da fare e che solo per sfortuna non ha raggiunto i propri obiettivi. Il loro lamentarsi con la sorte, però, nel caso di queste persone, è limitato ad un tempo, quello necessario a rialzarsi, ricomporsi e da inizio alla propria rivincita, facendo tesoro degli errori commessi, per ripartire alla grande verso un nuovo obiettivo.
Gli altri no, onestamente non li comprendo. Quelli che la mattina si alzano e si lamentano perché devono affrontare una difficile giornata di lavoro, si arrabbiano per il traffico, brontolano perché la propria camicia preferita non è stata stirata a dovere… Vi è mai capitato di incontrarne? A me pressappoco ogni giorno. In questo periodo dell’anno poi, non ne parliamo. C’è gente che rimpiange lettino e ombrellone, il caldo torrido di luglio e agosto, le città vuote. Onestamente li evito come la peste. Perché continuo a pensare che gli artefici del nostro destino siamo noi stessi e che le energie negative portano negatività, che si ripercuote in ogni settore della nostra vita, da quella privata a quella professionale.
Piuttosto, invece, mi piace confrontarmi con gente allegra, che ama la vita in ogni sua sfaccettatura che, fateci caso, è poi quella che nella vita ha più successo. Soprattutto nel mondo del lavoro, avere intorno gente lamentosa, è davvero fastidioso. Sono quelli che aspettano costantemente che succeda qualcosa di meglio, invece di guardare al buono. Ritorno per un attimo alla nostalgia delle vacanze, del sole e del mare: io credo che la stagione autunnale sia splendida con i suoi colori, con il suo clima più temperato che ci consente di tornare a vestirci con abiti decisamente più eleganti.
Ma non solo: è in questa stagione che si programma il nuovo anno lavorativo, che va da fine settembre a luglio del prossimo anno. Con che spirito riescono, codesti lamentosi, a sperare in un propizio prossimo futuro professionale? Gente allegra, il ciel l’aiuta, recita un famoso proverbio e personalmente penso proprio che sia così. Non dico che sia sempre semplice mantentere un atteggiamento positivo, perché, come dicevamo in precedenza la suddetta pallina da tennis può giocarci brutti scherzi, ma la differenza tra un perdente e un vincente sta proprio nel come si affrontano gli impedimenti e dalla capacità di rialzarsi al momento della caduta. Vi sembrano luoghi comuni o frasi fatte? Forse lo sono, ma rendono bene l’idea di un concetto a cui tengo molto.
Perché la mentalità al giorno d’oggi vale almeno quanto le risorse a disposizione. Ispirarmi ai grandi imprenditori del passato e del presente, come non nego di aver fatto nella mia vita, mi ha fatto rendere conto di quanto le idee certamente siano importanti, così come le risorse, ma allo stesso modo sia preziosa una determinazione ferrea nel cercare la propria realizzazione personale e professionale. E non conosco nessuno che, nella propria volontà di raggiungere un risultato, abbia mai perso tempo a lamentarsi più di tanto della sfortuna o di una condizione momentaneamente complicata o ancor peggio oggettivamente non mutabile. Chi ha voglia di vincere usa le proprie abilità per farlo. E le lamentele non possono essere considerate tali.
Tratto da Uomo&Manager di Ottobre 2018