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Sviluppo delle competenze professionali: 3 lavoratori su 10 pensato che la propria azienda non investa abbastanza

sviluppo competenze professionali

La crescita professionale dei propri dipendenti o dei collaboratori, dovrebbe rappresentare una priorità per le aziende che dovrebbero puntare ad avere in organico professionisti sempre qualificati e al passo con i vari aggiornamenti. Lo sviluppo delle competenze dovrebbe essere un tema essenziale per le aziende. Scontato? A quanto pare no.

La survey “People at Work 2024: A Global Workforce View” dell’ADP Research, rivela infatti che solamente il 30% (circa) dei lavoratori è convinto che la propria azienda investa nello sviluppo delle competenze, stessa percentuale per chi non lo crede, mentre un altro 30% circa non sa come esprimersi in merito. In pratica, 3 lavoratori su 10 pensano che la propria azienda non investa in formazione.

Lo studio è stato svolto intervistando oltre 34.000 lavoratori in 18 Paesi, di cui circa 2000 in Italia, per analizzare la percezione che i dipendenti hanno dell’attuale mondo del lavoro e di ciò che si aspettano e sperano di ottenere dal proprio datore di lavoro in futuro.

La speranza di crescita professionale

Tra quelli che hanno fiducia nell’operato in questo settore della propria azienda è pari al 33% nella fascia di età 25-34 e nella fascia 55+. In particolare, tale fiducia è maggiore nel settore denominato “Architecture, Engineering & Building” mentre, se si considerano le dimensioni dell’azienda, il dato migliore si registra nelle aziende con 100-249 dipendenti, dove si raggiunge il 36%, mentre il valore minimo si registra nelle aziende 50-99 dipendenti (28%).

Eppure, a quanto risulta, il tema è affrontato e trattato. Infatti il 44% degli intervistati sostiene che le future competenze dovranno includere capacità tecnologiche che attualmente non sono considerate fondamentali per il proprio lavoro. Il 38% è preoccupata che l’IA sostituirà alcune o la maggior parte delle sue funzioni lavorative.

La situazione nel resto del mondo

La situazione non cambia negli altri Stati. Infatti dallo studio emerge che la maggior parte dei lavoratori (60%) pensa di avere le competenze necessarie per avanzare nella propria carriera al livello superiore nei prossimi tre anni, mentre meno della metà (47%) ritiene che il proprio datore di lavoro investa nelle competenze di cui ha bisogno per una promozione. Quasi la metà della forza lavoro globale intervistata concorda inoltre sul fatto che le future competenze dovranno includere capacità tecnologiche che attualmente non sono considerate fondamentali per il l proprio lavoro.

Secondo Marcela Uribe, general manager Southern Europe ADP “è preoccupante, anche se non sorprendente, che i lavoratori ritengano che i propri datori di lavoro non diano priorità allo sviluppo della loro carriera attraverso la formazione sulle competenze. Oggi le aziende devono gestire molteplici necessità, dalla gestione dei cambiamenti delle dinamiche dell’ambiente di lavoro al soddisfacimento delle aspettative dei dipendenti in merito alla retribuzione. Tuttavia, questi dati dovrebbero essere un campanello d’allarme: lo sviluppo delle competenze è chiaramente qualcosa che i dipendenti desiderano e sappiamo che è un fattore critico per l’avanzamento di carriera, l’engagement, la fidelizzazione e i risultati aziendali. I dipendenti sono la spina dorsale di ogni azienda e dare priorità alla loro crescita dovrebbe essere tra i principali fattori trainanti aziendali”.