Sviluppo manageriale e sostenibilità: una priorità strategica
La capacità manageriale di svilupparsi in maniera “sostenibile”, cioè attenta alle aspettative dei propri interlocutori interni ed esterni e rispettosa della società in cui opera, è una priorità strategica per le organizzazioni in evoluzione. Tra pandemia, guerra e problemi di approvvigionamento energetico, è importante rendere espliciti valori, comportamenti e iniziative che finora sono stati componenti quasi sempre implicite delle attività manageriali.
Si tratta di comunicare in maniera trasparente non solo ciò che si fa ma anche come si fa: con quale etica, quali regole, quale riguardo per le attese di coloro che affidano all’organizzazione un capitale importante, fatto di risorse economiche, strategie e progetti condivisi, talento umano o semplicemente, fiducia.
Per questo lavorare nel presente per costruire il futuro deve essere un valore intrinseco alla strategia di un’organizzazione perché la sostenibilità deve essere parte integrante della sua visione. Il fondamento delle attività di un’organizzazione trova tanta responsabilità proprio nel costruire il futuro, un futuro sostenibile, in cui non c’è innovazione più proficua della sostenibilità dell’organizzazione nel lungo periodo.
La sostenibilità di lungo periodo è l’unica vera innovazione che sia sempre appetibile per gli stakeholder (in particolare, per i clienti), che sia quasi sempre compresa e sostenuta dagli investitori, e che sia in ogni caso accettabile socialmente.
Ecco perché le imprese devono cavalcare l’onda del cambiamento usando l’innovazione come tavola da surf, in tutti i suoi ambiti. L’innovazione è il fulcro attorno al quale ruotano i fattori della creatività, dell’invenzione, del governo della ricerca e della fruibilità dell’invenzione.
Come hanno detto altri grandi Maestri, l’ispirazione creativa rappresenta solo il 10% dell’innovazione, il resto è sudore aziendale, sudore organizzativo, sudore sociale. In questo senso l’ingaggio e le responsabilità connesse sono plurimi a livello di imprese, università, Stato, Europa. Il tutto alla ricerca di cooperazione attiva e propositiva. Sensibilità e attenzione all’innovazione sono, dunque, la chiave per emergere in un oceano rosso colmo di competitors.
Altro fattore connesso al concetto di sostenibilità è la necessità di aprirsi alla complessità per comprenderla, gestirla e trarne spunti di valorizzazione. E qui il riferimento è d’obbligo verso il tema dell’internazionalizzazione delle organizzazioni, soprattutto in questo momento di ripensamento evolutivo della globalizzazione.
In ogni caso per essere sostenibile sul piano manageriale, ogni organizzazione deve operare una costante “integrazione” delle persone perché sono le uniche i grado di fare la differenza. Per tale motivo nessun processo di integrazione può riuscire senza il coinvolgimento di coloro che ne sono parte e senza piani di formazione, remunerazione, mobilità e comunicazione interna comuni, costanti e trasparenti ed è fondamentale parlare di relazione molto stretta tra sostenibilità e gestione delle persone.
Questo è il vero orizzonte della sostenibilità manageriale del futuro prossimo venturo.
“Oggi, attraverso la rete, l’era della consapevolezza è arrivata e non ci sono più angoli remoti in cui nascondersi. Sta arrivando un tempo nuovo dove l’unico posto in cui la parola ‘successo’ verrà prima della parola ‘sudore’ sarà solo il vocabolario”
Anonimo Dottore
A cura di Angelo Deiana