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Andrea Virgilio, CEO di Heply: “Vi presento la nuova business unit”

Loro si definiscono “happycoders”. Heply è una software agency, nata il 17 gennaio 2019, il cui quartiere generale si trova a Udine, che ha l’ambizione di creare soluzioni digitali innovative per le aziende. A guidarla, Franco Iorio, Paolo Visintin e Andrea Virgilio.

Di recente Healy ha lanciato Heply Speed, una nuova business unit nata per accompagnare le imprese nel proprio percorso di innovazione, come fossero startup. Abbiamo intervistato il CEO di Healy Andrea Virgilio per capire meglio di cosa si tratta.

Intervista a Andrea Virgilio CEO di Heply

• Che cos’è Heply Speed?

Heply Speed è la nuova Business Unit di Heply. Speed ha l’obiettivo di aiutare le aziende nel percorso di validazione dei loro prodotti digitali, sviluppando prototipi da testare sul mercato, raccogliere informazioni, elaborarle e sulla base dei risultati ottenuti migliorare poi i prodotti finali. Speed si rivolge alle aziende che hanno determinati progetti in mente e che non sanno come realizzarli, come testarli, come validarli sul mercato.

 •  Quali sono le vostre mission?

La mission di Speed è quella di essere un acceleratore di idee per le aziende (piccole, medie o grandi che siano).

 •  Come è nata l’idea?

L’idea è nata osservando il mercato. Ci siamo accorti che sempre più aziende avevano grandi progetti in mente ma molto spesso si trattava di prodotti digitali molto complessi, che richiedevano budget importanti e che non erano stati validati sul mercato prima di essere sviluppati comportando così uno spreco di risorse per l’azienda. Così abbiamo iniziato a proporre ai clienti questa approccio al digitale. Da qui sono arrivate le prime soddisfazioni e abbiamo capito che il miglior modo per offrire sul mercato qualcosa che funziona è testarlo con un MVP (Minimum Viable Product è un prodotto digitale, un sito, applicazione, servizio che, secondo la strategia del Lean Startup, viene generato con le minori spese e le caratteristiche basiche sufficienti a testarlo subito con la potenziale clientela immettendolo sul mercato e ricavandone i feedback).

 •  Aziende e innovazione: cosa sta succedendo?

Le aziende hanno voglia di innovazione e hanno necessità di farlo. La crisi che stiamo vivendo rappresenta un acceleratore per l’innovazione che in un contesto del genere fa la differenza. La sopravvivenza delle aziende è legata alla capacità di innovare il proprio prodotto, il proprio processo e di conseguenza il mercato in cui opera.

 •  Quali sono le difficoltà che incontrano le aziende nell’innovare?

Il problema principale è dovuto all’assenza di competenze interne nelle aziende. Molto spesso nella testa dell’imprenditore c’è un’idea però al suo fianco non ha chi lo può indirizzare verso chi la può realizzare. L’innovazione in azienda funziona quando è sostenibile, di conseguenza è molto importante non sprecare risorse.

 •  Cosa può fare la Vs azienda praticamente per le realtà che vogliono innovare

Heply si pone sul mercato come partner in grado di accompagnare le aziende nel percorso di innovazione. Noi sviluppiamo asset digitali. L’asset digitale per un’azienda può essere un sito che deve avere un determinato tipo di funzione, un’applicazione, una piattaforma web. Ecco, noi riteniamo di avere tutte le competenze necessarie per affiancare le aziende nel mondo digitale, sviluppando prodotti in grado di essere perfettamente funzionanti, con un’esperienza utente di livello assoluto, sicuri e scalabili. Per noi l’innovazione è una sfida. Ci piacciono i progetti complessi.

Eud Foundation: missione e obiettivi nell’equilibrio tra sociale e impresa

Viviamo un mondo in cui l’1% della popolazione mondiale detiene più del doppio della ricchezza netta posseduta dal restante 99%. Lo stesso mondo che nell’ultimo anno è stato messo in ginocchio da una crisi sanitaria di una violenza devastante e costantemente in bilico tra democrazie fragili e totalitarismi galoppanti. Insomma: stiamo vivendo le nostre vite in un tempo malato e siamo noi gli unici che possono fare qualcosa per cercare di migliorare la sua salute. 

Eud Foundation: e l’orizzonte di una nuova sfida

In questo contesto si posiziona Eud Foundation che è alla ricerca costante di nuovi paradigmi per guidarci dentro il cambiamento senza mai dimenticare nuove direzioni da percorrere e nuove politiche capaci di garantire crescite razionali e permanenti che consentano a chi ci governa di non lasciare mai più qualcuno indietro. 

Eud Foundation: innovare e accelerare le parole del futuroInnovazione e accelerazione sono le parole che faranno da driver in questo virtuoso processo di transizione. L’obiettivo è quello di generare un miglioramento percepibile e facilmente riconoscibile per le comunità rispetto a quanto già esiste. Eud Foundation CIC persegue questa rivoluzionaria strada attuando soluzioni nuove e in grado di aggiungere qualcosa in più nel bagaglio esperienziale della popolazione, ottimizzandone le condizioni di vita e quindi aumentando il benessere della società tout court, favorendo la creazione di un sistema alternativo di finanziamento e ottenimento di risorse.
In poche parole il cambiamento sistemico è l’obiettivo finale dell’innovazione sociale. In esso sono coinvolti e interagiscono movimenti sociali, modelli di business, leggi e regolamenti, dati e infrastrutture ed è un modo completamente nuovo di fare e pensare con cambiamenti che vanno dal settore pubblico a quello privato, passando per il settore macroeconomico e terminando nelle famiglie, dentro le case dei cittadini. All’interno di questo complesso quadro Eud Foundation vuole posizionarsi come un acceleratore in grado di intervenire sull’economia internazionale, a partire dallo sviluppo di quei progetti dedicati alla crescita economica sociale che siano sostenibili da un punto di vista finanziario e che siano al contempo finalizzati a soddisfare anche le domande delle popolazioni più deboli. “Crediamo che ci siano due grandi forze della natura umana: l’interesse personale e la preoccupazione per gli altri” è una frase che è possibile ascoltare frequentemente in Eud Foundation e continuando a leggere questo articolo capirete perché.  

Eud Foundation e il Capitalismo sociale

Lo strumento, anzi il concetto attorno a cui ruota tutto è quello di “Capitalismo sociale”, un tema centrale per l’identità della Fondazione, ma per essere chiari: di cosa parliamo esattamente quando parliamo di capitalismo sociale? Si tratta di un approccio attraverso il quale imprese e organizzazioni lavorano per estendere la portata delle forze di mercato in modo che più persone siano in grado di raggiungere risultati e ottenere un profitto. In particolar modo il modello di capitalismo sociale di Eud Foundation consiste nella creazione di un sistema di investimenti a forte impatto sociale pensati per sostenere progetti innovativi nel campo del benessere, dell’inclusione sociale e della salvaguardia della stessa economia di mercato.

Eud Foundation non è utopia

Il Capitalismo sociale esiste ed è studiato da anni. Quello che propone la Fondazione sembra essere una necessaria sintesi per poter ottenere risultati concreti e lavorare accanto a istituzioni e governi per cercare di ottenere qualcosa di tangibile, in un’epoca in cui basta poco per aprire un gap socioculturale che risulterebbe di proporzioni devastanti e incolmabili.

HYUNDAI KITE, lo IED riprogetta la mitica Dune Buggy

Ve la ricordate la Dune Buggy? Beh questa ci va molto vicino. L’Istituto Europeo di Design di Torino parteciperà al prossimo Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra, con il progetto HYUNDAI KITE, il nuovo modello di stile in scala 1:1 realizzato dal Master in Transportation Design IED Torino in collaborazione con European Design Center Hyundai.

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Working Capital, nuova apertura a Bologna!

Dopo Milano, Roma e Catania, un nuovo spazio di 650 metri quadrati al centro di Bologna, precisamente in via Oberdan 22 (gestito in collaborazione con il fondo di Venture Capital dPixel), è ora a disposizione di giovani e neoimprenditori che hanno intenzione di dare un impulso decisivo alle loro aziende in fase di start up. Working Capital, acceleratore di impresa di Telecom Italia, dunque come promesso nei mesi scorsi e nel servizio che abbiamo pubblicato qualche mese fa su Uomo&Manager, offre nuove opportunità sul territorio per gli startupper che meritano attenzione.

La struttura di via Oberdan ospiterà, oltre ai percorsi di accelerazione offerti ogni anno da WCAP alle più promettenti startup selezionate dal programma, anche eventi e meeting formativi organizzati in collaborazione con Università e partner locali, continuando così a contribuire alla creazione di un sistema dell’innovazione forte e diffuso su tutto il territorio nazionale.

“L’inaugurazione dell’acceleratore bolognese – ha dichiarato Salvo Mizzi, responsabile Progetto Working Capital di Telecom Italia – intende fare della città emiliana uno degli hub dell’innovazione su scala europea. L’Emilia Romagna è la seconda regione in Italia per numerosità di startup innovative e Bologna è il cuore di questo crescente movimento. Siamo molto contenti di essere presenti e contribuire alla crescita dell’ecosistema di questo territorio ed aperti a collaborare in modo proficuo con i diversi attori”.

L’edizione 2014 di Working Capital, che prenderà il via nelle prossime settimane, metterà a disposizione di 40 aspiranti nuove startup in ambito Internet, Digital Life, Mobile Evolution e Green, un percorso di accelerazione della durata di tre mesi presso una delle strutture WCAP sul territorio e un grant d’impresa del valore di 25.000 euro ciascuno.