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Coaching da remoto: può essere un valido aiuto per migliorarsi

Quanto conta il benessere personale e la serenità nel lavoro? Forse mai come oggi la risposta a questa domanda è: tantissimo. Sarà che ci sentiamo tutti più timorosi, insicuri, ma nel che è certo è che ciascuno di noi avrebbe bisogno della famosa spalla alla quale aggrapparsi in un momento come questo. In tal senso il coaching da remoto può essere uno strumento utilissimo quando il morale scende e gli obiettivi si offuscano.

“In questo periodo di grande incertezza, il coaching è un valido alleato della leadership perché aiuta nel fare chiarezza sulla strategia e sulla congruenza tra valori, direzione e azioni”, ha affermato Raffaella Iaselli, Coach certificata di CoachHub. “C’è l’esercizio mentale ‘take the advantage’ che consiste nel ricercare sempre la parte vantaggiosa davanti a una criticità o un ostacolo. Il solo fatto di porsi questa domanda e di attivarsi nella ricerca della risposta ci sposta dal rimuginare negativamente sull’accaduto cambiando l’approccio da passivo ad attivo con ottimismo e creatività”.

Di aziende che offrono questo tipo di supporto ce ne sono, anche se dovrebbero essere di più. Per gli esperti di CoachHub, piattaforma per il coaching digitale, il coaching da remoto può certamente essere utile per migliorare e supportare il benessere e la salute mentale del personale, oltre che a sostenerne lo sviluppo. Secondo lo studio Global HR negli ultimi 18 mesi, il 25% dei dipendenti ha ricevuto formazione aggiuntiva focalizzata sul benessere.

Sebbene il coaching a distanza esistesse già, il Global Coaching Study di ICF del 2020 ha registrato un forte incremento di richiesta durante la pandemia, con un aumento dell’uso delle piattaforme audio-video (74%) da parte dei coach. Quali sono stati i benefici? Eccone alcuni che sono stati segnalati.

  • Migliorare il benessere psicologico: il coaching virtuale rafforza la consapevolezza e la capacità di regolazione emotiva dei coachee, aiutandoli a trovare soluzioni e nuovi modi di pensare. La possibilità di accedere a un coaching individuale permette di ricevere il supporto necessario nel momento in cui se ne ha realmente bisogno.
  • Rafforzare il senso di scopo: i dati di CoachHub evidenziano che il 91% dei coachee ha aumentato il proprio senso di scopo dopo un percorso di coaching digitale. Il coaching, infatti, può aiutare a capire come crescere, quale direzione prendere e quale contributo si può dare alla propria azienda.
  • Aumentare il coinvolgimento: oltre a mantenere alto il livello di engagement e soddisfazione della forza lavoro, il coaching remoto è uno strumento importante per attirare le risorse migliori. Costruire una cultura organizzativa basata sullo sviluppo delle persone è il primo passo per fidelizzare e trattenere i talenti.

Ripartire tenendo conto di fattori come felicità e benessere lavorativo

I mesi di lockdown ci hanno profondamente segnato e hanno cambiato probabilmente in modo permanente la nostra concezione di lavoro. Ma da dove e da cosa si può ripartire per ripartire al top?

Lang&Partners, Younique Human Solutions, società di consulenza HR italiana specializzata in scouting e coaching, con particolare attenzione ai temi della Diversity & Inclusion e allo sviluppo di progetti speciali, sulla base delle richieste ricevute in questo primo semestre del 2020 ha rilevato quanto il lockdown vissuto in questi ultimi mesi abbia portato i dirigenti e i manager a fare delle valutazioni diverse rispetto al passato. Ad esempio, felicità e benessere lavorativo sono ora elementi chiave nella ricerca della migliore produttività.

Creare un ambiente di lavoro in cui il dialogo e l’interessamento da parte dei vertici per le esigenze dei lavoratori, può ridurre al minimo lo stress lavorativo, che è una tra le prime cause di produttività negativa.

L’importanza di un coach che possa capire le esigenze

Per il 25% dei Manager e CEO è essenziale la presenza di coaching relativi a fattori come “Happiness at work e benessere psicologico dei dipendenti” per cercare di comprendere meglio le esigenze dei collaboratori ed aumentare la produttività degli stessi: un leader oggi deve avere competenze sempre più trasversali e deve essere in grado di sviluppare la così detta e-leadership, ossia la capacità di utilizzare al meglio le tecnologie digitali, di introdurre innovazioni digitali nella propria azienda e di essere in grado di garantire ai dipendenti le giuste strumentazioni e la formazione necessaria per essere al passo con l’evoluzione digitale che si sta attraversando, soprattutto in questi mesi, nei quali si assiste all’affermazione di modalità di lavoro a distanza, come lo smartworking. 

Inoltre, il 30% delle aziende chiedono supporto nello sviluppo di progetti di Diversity&Inclusion, fanno comprendere quanto attuale e sentito sia questo tema e quanto le aziende stiano iniziando a prenderne consapevolezza. Altro fattore importante da considerare è la leadership femminile. Le donne non sono ancora considerate nel modo giusto per quel che concerne i ruoli dirigenziali e l’Italia, per quel che riguarda la presenza femminile ai vertici, si posiziona molto in basso rispetto alla media europea: solo 2 dirigenti su 10 sono donne. Qualcosa però inizia a muoversi e si registra un interesse molto forte, unito ad un’accresciuta sensibilità, verso la leadership inclusiva e i bias nel recruitment: le aziende stanno vivendo un vero e proprio ricambio generazionale e di stile di leadership che lascia dietro di sé l’idea ormai anacronistica che ai vertici di un’impresa possa esserci solo un maschio. 

I numeri raccolti da Lang&Partners nel primo semestre del 2020 relativi ai coaching più richiesti:

  • 30% Leadership inclusiva e D&I
  • 25% Happiness at work e benessere psicologico dei dipendenti
  • 25% E-leadership: come gestire efficacemente i team da remoto
  • 20% Sviluppo competenze manageriali 

Le nuove figure professionali richieste

Tra le professioni maggiormente richieste, inoltre, spiccano figure professionali estremamente importanti oggi come lo specialista di SEO e SEM che si occupa di incrementare l’adesione del consumatore sui social e sui siti web delle aziende, rendendo operative le strategie di marketing, ma anche l’Ecommerce Business Analyst, responsabile dell’analisi dei dati di vendita online. Il suo compito è di generare report sulle vendite online, analizzare le tendenze degli acquisti dei clienti e la valutazione dei competitor e l’Ecommerce Manager/Director che corrisponde al direttore commerciale e coordina le funzioni aziendali che strutturano l’e-commerce. Definisce la strategia delle attività di vendita tramite i canali digitali, il business planning, la definizione delle linee guida del marketing. In questi mesi il volume di affari delle vendite online ha visto un aumento di oltre il 74% delle transizioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un grande peso specifico in un’azienda hanno anche il Digital Marketing Manager, coordinatore delle attività di marketing legate al digital, e lo Chief Trasformation Officer, che gestisce tutta l’attività di digital transformation interno all’azienda.