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Riparazione smartphone rotto: quanto costa in Italia farlo aggiustare?

Quanto costa far riparare uno smartphone rotto? È probabilmente il nostro device più “personale”, quello dentro il quale teniamo molte delle informazioni essenziali della nostra vita privata, ma anche del lavoro.

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Smart device: ecco cosa vogliono gli italiani tra business e necessità

Il lockdown ci ha fatto ulteriormente (semmai ce ne fosse stato bisogno) stringere amicizia con i nostri smart device. Ma cosa si intende per smart device? Sono tutti quei dispositivi che, in collegamento tra loro, ci rendono la vita più semplice. Almeno sulla carta.

Quali sono i trend che riguardano gli smart device? Reichelt elektronik, uno dei più grandi distributori europei online di elettronica e di tecnologie IT, ha svelato i dati dell’indagine condotta in collaborazione con OnePoll su un campione di 1000 consumatori italiani sull’utilizzo degli smart device nella vita quotidiana.

I risultati della ricerca

Secondo quanto emerso dalla ricerca di reichelt elektronik, i dispositivi per la casa intelligente sono molto diffusi tra i consumatori italiani: il 67% degli intervistati, infatti, possiede almeno un device di questo tipo. Ma non tutti i settori sono inclusi in questo trend: in particolare, gli smart device vengono usati principalmente per la sicurezza dell’abitazione (56%), il controllo dell’illuminazione (51%) e dell’aria (31%), la pulizia della casa (47%), il riscaldamento (46%). La maggior parte dei consumatori ha inoltre dichiarato di essere pienamente soddisfatto di possedere questa tipologia di device e sceglierebbe nuovamente queste soluzioni.

Ma veniamo a quello che gli italiani hanno desiderato durante il lockdown. La maggior parte degli intervistati, ovvero il 72% dei rispondenti italiani, non possiede ancora un dispositivo per la “smartizzazione” del proprio giardino o balcone. Al contrario, coloro che hanno risposto in modo affermativo (quasi il 25%), ritengono che questi prodotti si siano rivelati utili e il 55% di essi è molto soddisfatto dell’acquisto fatto. L’utilizzo dei prodotti in questo campo di applicazione è legato principalmente all’irrigazione (68%), all’illuminazione (quasi 60%) e alla rasatura del prato (quasi 30%).

Gli smart device per il lavoro

Dallo studio è emerso che i prodotti intelligenti sono acquistati principalmente per i benefici economici derivanti dal loro utilizzo nel lungo termine. Tra i vantaggi più apprezzati, quelli di semplificare e rendere più efficienti i processi di lavoro e le attività giornaliere. In particolare, secondo il 59% degli intervistati questi prodotti sono indispensabili soprattutto dal punto di vista del risparmio energetico.

In termini di automazione, per il 54% dei consumatori il vantaggio principale è legato alla possibilità di controllo della casa anche a distanza; seguono la possibilità di controllo vocale (47%), notifiche in caso di malfunzionamenti (46%), automatizzazione di determinate applicazioni (39%), impostazione del timer (37%).

A seconda dell’acquisto, il budget stimato varia notevolmente: la maggior parte degli intervistati (quasi il 25%) spenderebbe tra i 251 e i 500 euro per l’acquisto di uno smart device; circa il 22% spenderebbe da 101 a 250 euro, mentre il 18% di essi da 501 a 1000 euro.

Un mercato in evoluzione

Quello degli smart device è un mercato con un forte potenziale in termini di sviluppo di nuovi prodotti innovativi. Il 59% degli italiani è interessato a prodotti più innovativi per quanto riguarda la sicurezza e il controllo della casa, mentre il 56% di essi preferirebbe lo sviluppo di prodotti legati al riscaldamento, all’energia e al controllo climatico degli ambienti. Infine, circa il 47% di essi preferirebbe prodotti di ultima generazione per il controllo dell’elettricità e dell’illuminazione. 

Al contrario, sono emersi pareri contrastanti in merito alle stazioni meteorologiche intelligenti e ai sensori d’aria interni: oltre il 47% degli intervistati, infatti, non ha mai posseduto un prodotto di questo tipo, mentre il 12% possiede un dispositivo per il monitoraggio della qualità dell’aria e lo trova utile, tuttavia non lo riacquisterebbe.

Più della metà degli intervistati italiani, circa il 55%, possiede un dispositivo per il monitoraggio del proprio stato di salute e dell’attività fisica, come i cardiofrequenzimetri. Sebbene gran parte dei consumatori siano sempre più attenti alla propria salute e vogliano aumentare la propria resistenza fisica mantenendo uno stile di vita sano e attivo, i fitness tracker non sono ancora molto diffusi tra gli italiani.

Il 23% degli intervistati, infatti, non possiede un dispositivo di questo tipo e non ha alcun interesse nell’acquistarne uno. Circa un quarto degli intervistati (25%), però, sta considerando di fare questa tipologia di acquisto.

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