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Felicità sul lavoro: le donne e gli autonomi sono più contenti della loro situazion

In occasione della Giornata Internazionale della Felicità, non si poteva non analizzare quanto i lavoratori si dicano felici della loro sfera professionale. Uno studio a tal proposito è stato realizzato dall’Associazione Ricerca Felicità che, proprio oggi, ne ha reso noti i risultati.

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Solo il 5% dei lavoratori è felice. La ricerca del work-line balance è essenziale

Le aziende faticano ad assumere (88%), ma in molti si lamentano dell’assenza di lavoro. Qualcosa non quadra. Se è vero che tale situazione si verifica soprattutto per via dell’assenza di personale specializzato con competenze tecniche (57%) e soft (36%), non si può negare che la mancata corrispondenza tra quanto offerto dalle aziende e quanto desiderato dalle persone in termini di stipendio, carriera, flessibilità e stile di vita, sia un fattore, così come il fatto che il luogo di lavoro è sempre meno un posto dove le persone “stanno bene”. 

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Felicità sul posto di lavoro: è fondamentale per il 93,7% degli occupati

Oggi è la Giornata Internazionale della Felicità e per l’occasione e per comprendere il punto di vista degli italiani sul tema è arrivato il 7° Rapporto Censis-Eudaimon, secondo il quale il 93,7% degli occupati considera molto importante il benessere e la felicità quotidiana, quella generata dal piacere di tante piccole gratificazioni, che assumono un valore quasi consolatorio in contesti ostili e indefiniti.

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Giornata Internazionale della Felicità: siamo davvero felici sul lavoro?

È davvero curioso che la Giornata Internazionale della Felicità, coincida con il lunedì, notoriamente il giorno più odiato della settimana, ma tant’è.

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Felicità sul lavoro: al sud c’è maggiore soddisfazione!

La felicità sul lavoro? Al sud sembra esserci il livello più elevato. Secondo l’analisi dell’Associazione “Ricerca Felicità” sullo stato di felicità e benessere dei lavoratori italiani il meridione rappresenta, al momento, la parte dell’Italia più felice e soddisfatta del proprio impiego. La survey ha coinvolto 1314 lavoratori attivi.

“Abbiamo voluto approfondire quanto i lavoratori attivi hanno voluto segnalarci attraverso il primo questionario dell’Osservatorio. Sentivamo la necessità di scaglionare ulteriormente i dati dividendoli per genere, generazione e area geografica” afferma Sandro Formica, Vice Presidente e Direttore scientifico dell’Associazione Ricerca Felicità. “Se alcuni dati erano già visibili a occhio nudo, analizzando in maggior dettaglio la significatività statistica, ci siamo sorpresi di alcuni risultati, soprattutto per quanto riguarda le differenze per aree geografiche, dove è emerso un sud più felice sul posto di lavoro ma, di contraltare, un nord-est in sofferenza”.

Le domande del questionario

Alla domanda “Quando mi sveglio per andare a lavorare mi sento felice?” si delinea una forte positività al sud, con una concentrazione di risposte con punteggio tra 4 e 6 su una scala da 1 a 6, dove 1 corrisponde a “per niente d’accordo” e 6 a “totalmente d’accordo”, risposte opposte arrivano dal nord-estdove la maggior parte delle persone ha espresso una concentrazione di risposte da 1 a 3. Il sud risponde positivamente anche alle domande “Quando lavoro mi appassiono tanto da dimenticare tutto il resto?” con il 67.7% della popolazione ponderata, “Sento un forte senso di appartenenza alla mia organizzazione?” con il 68.7% e “I miei meriti vengono riconosciuti?”con il 58.2%. Il nord-est risponde rispettivamente con il 57.0%, 55.5% e 41.0%. 

“Quest’analisi ci ha stupito e interrogato perché ha messo in evidenza come la presunta correlazione tra felicità e produttività non sia stabile nelle regioni italiane del nord-est. Oggettivamente parlando si tratta di regioni con un alto tasso di produttività, che tuttavia non si sentono pienamente appagati sul lavoro. Sarebbe molto interessante approfondire questo aspetto per comprenderne le ragioni di fondo”, afferma Elga Corricelli, co-founder dell’Associazione Ricerca Felicità.

La felicità sul lavoro nelle varie zone d’Italia 

Differenze evidenti si manifestano anche rispetto ai due estremi settentrionali della Penisola, dove il nord-est, formato da Triveneto e l’Emilia-Romagna, sembra segnalare un maggior senso di isolamento (34.4%), meno felicità (65.6%) e una maggior sensazione di essere tagliati fuori rispetto (34.4%) al nord-ovest, formato da Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia relativamente con il 20.4%, 79.4% e 19.7%. 

Lo studio fa emergere che il nord-ovest presenta una popolazione attiva che si ritiene felice e per nulla isolata dagli altri, ma non molto gratificata del proprio impiego e delle opportunità che offre, fatta eccezione per il senso di appartenenza all’organizzazione, che invece è ben sentito dai lavoratori (62.6%).

Al centro, invece, si vi è un benessere stabile e una forte coesione sociale, sebbene, anche in questo caso, l’insoddisfazione riguardo l’attività lavorativa c’è, eccome. Questo malcontento aumenta volgendo lo sguardo verso le opportunità professionali. 

“In linea generale, escludendo le regioni meridionali non vi è una forte soddisfazione tra i lavoratori: la popolazione attiva del sud è l’unica a rispondere positivamente anche all’affermazione “Quando lavoro mi appassiono tanto da dimenticare tutto il resto”. Possiamo quindi affermare che il sud Italia è più felice, più appagato e appassionato alla sua attività lavorativa, nonostante provi un leggero senso di isolamento” afferma Elisabetta Dallavalle, Presidente dell’Associazione Ricerca Felicità. “Non abbiamo risposte certe e non le cercavamo, volevamo avere dei dati oggettivi su cui partire per farci le giuste domande. Il nostro invito alle istituzioni e ad ogni sorta di organizzazione per un confronto costruttivo su cosa si celi dietro alle sensazioni emerse, è sempre valido”.

Tra i 1314 partecipanti suddivisi figuravano lavoratori dipendenti (72,3%) e liberi professionisti (27,7%), nello specifico 759 uomini e 555 donne, appartenenti a diverse generazioni (Baby Boomers – Generazione X – Millennials – Generazione Z) e dislocati sul territorio nazionale (Nord-Ovest – Nord-Est – Centro – Sud), con l’obiettivo di ottenere una panoramica sullo stato di felicità e soddisfazione lavorativa della popolazione italiana attiva.