Lavoro e Delivery: un rapporto in crescita
Il mondo del Delivery è in pieno fermento. Ma cos’è il Delivery? Sono le consegne a domicilio di cibi freschi e non. Se prima ci si recava spesso in pausa pranzo dal lavoro al classico bar, alla tavola calda, o si ricorreva al vecchio caro panino portato da casa, oggi si ricorre sempre più al Delivery per mettere qualcosa sotto i denti a metà giornata.
La Mappa del Cibo a Domicilio al lavoro di Just Eat, app tra le più utilizzate per ordinare online pranzo e cena a domicilio in tutta Italia e nel mondo, e parte di Just Eat Takeaway.com, analizza quest’anno le abitudini di oltre 10.000 italiani e 22 professioni, rivelando la Mappa di come si siano evoluti gusti e approccio al digital food delivery nell’ultimo anno, con un focus specifico sulle abitudini dei lavoratori in sede o in modalità smart working registrate in questi mesi durante l’emergenza Covid-19 e nel 2019.
Quando si ricorre al Delivery nel mondo del lavoro
L’Osservatorio sul cibo a domicilio durante il lavoro, giunto alla sua terza edizione, conferma la popolarità dell’ordinare soprattutto il pranzo quando si lavora (70%), affiancata dall’utilizzo del servizio a domicilio anche per la cena(60%), quando si fa tardi lavorando, sia a casa che sul luogo di lavoro, e dall’emergente richiesta per un break nel pomeriggio in ufficio (9%), mentre durante l’emergenza si sono registrati maggiori ordini in pausa pranzo per via dei ristoranti chiusi al pubblico o per gestire al meglio le attività durante lo smart working e la gestione della casa o dei bambini.
Chi lavora sceglie di ordinare a domicilio per ottimizzare i tempi (69%), evitare di cucinare la sera prima (60%), prendersi un momento di piacere (46%), provare sapori nuovi dai ristoranti (39%) e condividere un momento di socialità con i colleghi (34%), questo precedentemente al dilagare dell’emergenza sanitaria. Durante il COVID-19 la scelta di ordinare a domicilio è stata motivata, anche quando si lavora, soprattutto dal suo valore come coccola rilassante (41%), come alternativa alla spesa (35%) e per evitare le code (13%) o come partner food per lo smart working e per chi è a casa (10%). Il lockdown ha impattato ogni sfera, da quella personale e quella lavorativa, e quindi anche le abitudini di consumo di cibo a domicilio da parte dei professionisti che hanno potuto continuare a lavorare, da casa, o sul luogo di lavoro, e che ritengono, per oltre il 90% del campione, la consegna a domicilio un servizio utile, sia per chi è a casa, sia per il business dei ristoranti (lo pensa oltre il 65% degli intervistati). In particolare, lo ritengono utile per chi è a casa i settori dell’editoria e grafica, delle risorse umane e automobilistico, mentre pensano che sia utile soprattutto per i ristoranti, ovviamente il settore Ho.re.ca, seguito da intrattenimento e spettacolo, immobiliare e assicurativo.
Quali sono i professionisti che ordinano cibo a domicilio?
Lo studio evidenzia quelle che sono le categorie che ordinano di più a domicilio, durante il 2019: estetica & bellezza, intrattenimento & spettacolo, marketing & comunicazione, digitale, turismo & viaggi, assicurativo, editoria & grafica, risorse umane, finanza & amministrazione e sportivo. Si rileva quindi un cambio rispetto all’anno precedente, che vedeva nella top 5 di chi ordina di più dal lavoro: marketing, finanza, digitale, liberi professionisti e vendite. Anche la situazione causata dal dilagare della pandemia Covid-19 ha impattato però sulle professioni che ordinano maggiormente, infatti durante i mesi del lockdown i lavoratori che hanno ordinato di più a domicilio sono stati, secondo la classifica:
1. Digitale 63%
2. Moda 60%
3. Marketing 59%
4. Sanità 58%
5. Risorse Umane 58%