Articoli

,

I trend del mercato del lavoro in Italia: ecco le professioni più richieste. In Lombardia c’è tanto bisogno di lavoratori

Quali sono i trend del mercato del lavoro in Italia? Chi cerca cosa? Domande non semplice alle quali rispondere in un momento storico come questo in cui ci sono molte realtà produttive in grande ripresa ed altre che ancora sono rimaste indietro ed in grande difficoltà.

Continua a leggere

HR Trends & Salary Survey di Randstad Professionals: solo 1 lavoratore su 5 percepisce benessere in azienda

Il fenomeno delle grandi dimissioni, ci ha insegnato quanto il capitale umano sia costantemente a rischio per le aziende. A conferma di come collaboratori, manager e professionisti possono avere difficoltà a pensare al “lavoro della vita fino alla pensione”. A testimonianza delle problematiche che più spesso si manifestano, arrivano oggi i risultati dell’HR Trends & Salary Survey di Randstad Professionals con l’ASAG dell’Università Cattolica.

Continua a leggere

Formazione di manager e dipendenti: è sempre più un’esigenza, ma va fatta bene!

Più volte da queste pagine abbiamo sottolineato l’importanza di destinare fondi aziendali alla formazione di manager e dipendenti. La conferma della necessità di ricorrere alla formazione dei propri collaboratori, arriva anche da un recente studio.

Continua a leggere
,

Lavorare in ufficio full time? Oggi si cerca altro. E lo stipendio…

Come è cambiato il modo di lavorare negli ultimi 2 anni e mezzo. Ma soprattutto è cambiato il modo di concepire il lavoro, soprattutto fra i giovani. L’idea di trascorrere 8 ore seduti ad una scrivania non esalta più nessuno. E nemmeno l’idea di avere la certezza di uno stipendio a fine mese, è un fattore così determinante per la scelta di un lavoro d’ufficio.

La parola chiave oggi è flessibilità. Un’azienda che non offre la possibilità di un lavoro, o meglio, di orari flessibili perde appeal. E a conferma di questa nuova tendenza, arriva lo studio People at Work 2022: A Global Workforce View”,’annuale survey redatta dall’ADP Research Institute. L’indagine si è svolta su circa 33.000 lavoratori in 17 paesi, di cui circa 2000 in Italia.

La retribuzione conta, ma…

Malgrado il fattore economico sia ancora importante per i lavoratori italiani (62%), la ricerca ha anche rilevato come circa un terzo di loro sia disposto ad accettare una riduzione della paga per ottenere maggiore flessibilità o controllo sulla propria vita lavorativa. Un dato non certo trascurabile.

Il 35% accetterebbe infatti una riduzione della retribuzione se ciò significasse migliorare il proprio equilibrio tra lavoro e vita privata, anche senza nessuna modifica delle ore lavorative, ma con la possibilità di decidere come e dove distribuire le ore lavorative durante la giornata.

Ma il dato forse più sorprendente è che alla domanda “Se dovessi dover ritornare in ufficio 5 giorni su 5, cercheresti di cambiare lavoro in favore di uno più flessibile?”, il 45% degli intervistati ha risposto “si”. Da notare che la percentuale sale al 58% tra i 25 e i 34 anni, mentre scende al 26% con gli over 55.

“Per i datori di lavoro che sono ancora alle prese con una decisione in merito al rientro dei dipendenti dopo il periodo di smart semplificato, è fondamentale garantire loro un ambiente di lavoro sereno, alla luce di tutte le pressioni che hanno subito e la dedizione dimostrata durante la pandemia, dando loro maggiore flessibilità e fiducia. Dallo studio emerge come un numero crescente di dipendenti consideri sicuro un lavoro che permetta loro di guadagnarsi da vivere alle proprie condizioni, senza intaccare aspetti essenziali quali la salute, il benessere, il tempo da dedicare alla famiglia o persino i loro valori e le convinzioni personali” ha dichiarato Marisa Campagnoli, HR Director ADP Italia.

Lavoro, ecco 3 figure professionali da approfondire dopo il diploma di maturità

Chi prende il diploma sa bene che il difficile deve ancora venire, e si parla nello specifico della decisione in merito al proprio futuro. La maturità anche quest’anno è passata, facendo registrare dei dati interessanti, e la domanda che adesso potrebbe porsi un neodiplomato è: meglio iscriversi all’università e prepararsi in specifiche materie e campi di studio, oppure tentare immediatamente l’avventura nel mondo del lavoro? Per questo motivo è bene approfondire tre figure professionali che possono essere abbracciate direttamente dopo il diploma, per le quali non è richiesto il conseguimento di una laurea.

3 possibili figure professionali per neodiplomati

La prima figura da approfondire è quella dell’operatore CNC. Per CNC si intende un gruppo di macchinari capaci di lavorare in automatico, per via della presenza di un computer di bordo programmabile. Si fa ad esempio riferimento alle frese e ai pantografi, insieme alle saldatrici e alle rettificatrici, aggiungendo anche le filatrici e le tessitrici. Pur essendo automatica, una macchina di questo tipo richiede la presenza di un operatore specializzato, ma per svolgere questa professione non serve una laurea specifica. Bastano infatti le competenze di un perito meccanico, che possono essere acquisite completando un qualsiasi percorso di studi con diploma presso istituti come l’ITIS o l’ITI.

Una seconda figura da prendere in considerazione è quella del web developer (back-end, front-end o full stack), ruolo che oggi attira l’interesse di moltissime aziende, soprattutto adesso che è diventata ancora più chiara l’importanza della presenza online delle attività di business. Questo professionista è specializzato nello sviluppo di siti Internet, di applicativi o software commissionati dalle aziende. Anche per questa professione non è obbligatorio essere in possesso di una laurea: naturalmente è sempre vantaggioso avere delle conoscenze tecniche pregresse, ma è comunque possibile lavorare in questo settore subito dopo il diploma; la soluzione migliore in questo caso è scegliere un corso per diventare sviluppatore web in modalità “bootcamp”, ossia pratico e intensivo, per acquisire esperienza direttamente sul campo.

Chiudiamo poi con una terza professione che non richiede la laurea, ovvero il food & beverage manager. Cosa fa nel concreto un F&B manager? Si occupa direttamente della gestione di tutte quelle attività relative alla ristorazione all’interno di strutture alberghiere, ristorative e di accoglienza turistica. Si fa dunque riferimento ad attività come il controllo qualitativo e quantitativo di produzione e distribuzione di cibi e bevande, e all’ottimizzazione dei vari step che porteranno poi alla fornitura di un servizio in grado di soddisfare appieno i clienti della struttura. Si tratta quindi di una mansione complessa e fondamentale, in quanto ricca di responsabilità, tra le quali rientrano anche la definizione e il controllo del budget per le attività sopracitate.

,

6 consigli per cogliere le opportunità professionali in autunno secondo LinkedIn

LinkedIn è oggi una delle piattaforme migliori per chi è alla ricerca di un lavoro, o ne cerca uno nuovo. E con la fine ormai conclamata dell’estate iniziano ad arrivare le nuove esigenze per le aziende. Per mettersi in evidenza e farsi notare, LinkedIn ha stilato una lista di 6 consigli per cogliere le opportunità professionali in autunno.

Continua a leggere

,

Great Place to Work Italia 2019: ecco le 50 aziende top nel Belpaese!

Great Place to Work Italia 2019: ecco l’identikit dell’azienda perfetta

Le migliori aziende italiane in termini di felicità dei dipendenti? Ce la svela il Great Place to Work Italia 2019, dopo aver coinvolto nell’indagine oltre 40.000 dipendenti, che ci presenta le migliori 50.

Continua a leggere

,

10 consigli per raggiungere i propri obiettivi nel lavoro in questo 2019

Con il nuovo anno, tutti quanti noi ci poniamo dei nuovi obiettivi da raggiungere per il lavoro. Dove vogliamo arrivare? In che modo possiamo migliorare la nostra posizione? L’arrivo del nuovo anno è da sempre sinonimo di buoni propositi, non solo per raggiungere un benessere fisico e mentale, ma soprattutto per conquistare importanti traguardi in ambito lavorativo dove routine, sovraccarico e stress spesso ostacolano il loro conseguimento.

Continua a leggere

Rimettersi in forma dopo le feste di Natale: ecco come fare!

Rimettersi in forma dopo le feste di Natale? Deve essere il nostro obiettivo, soprattutto in questi giorni di “rientro” al lavoro che ci consentono, per via dei ritmi blandi, di concederci qualche piccola libertà in più.

Continua a leggere

Torna “La Colazione da Randstad”: colloqui informali tra recruiter e candidati sul territorio

Dopo la bella esperienza della passata edizione, torna “La Colazione da Randstad”, colloqui approfonditi ma informali fra candidati e imprese del territorio, a colazione o all’ora dell’aperitivo, magari davanti a un caffè o a una bevanda rinfrescante.

Continua a leggere

Come scrivere un curriculum vitae

Se non sai come scrivere un buon curriculum vitae in questo articolo troverai le risposte che ti servono ed anche un semplice modo per risolvere definitivamente la questione. Mettiti comodo per capire alcune nozioni base e per realizzare un curriculum vitae perfetto.

Continua a leggere

,

Lavorare troppo? Non ci fa bene e sembra che non giovi alla carriera!

Lavorare tanto per riuscire a realizzarsi. Un obiettivo di molti. Un’ideale per altri. Una fissazione per alcuni. Eppure, lo studio “Implications of work effort and discretion for employee well-being and carreer-related outcomes: an integrative assessment”, che saràpubblicato nella Industrial and Labor Relations Review (ILR Review) sfocia sulle seguenti conclusioni: non solo lavorare troppo ci fa male ma sembra che non giovi nemmeno alla nostra carriera professionale.

Continua a leggere