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Professioni manageriali del futuro e relativi mantra

Siamo in un mondo nuovo ed è il momento di affrontare un pezzo di futuro cercando di capire quali saranno le nuove professioni manageriali e dei principi di leadership manageriale che emergeranno grazie al continuo progresso della tecnologia e dell’IA.  

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Le regole di base del mondo del change management

Siamo in un’epoca di grande trasformazione dove bisogna essere pronti a guardare l’orizzonte ma anche a cambiare rotta quando le situazioni lo suggeriscano. Ecco perché è importante metabolizzare alcune importanti suggestioni che possono esser utili e strategiche per fare change management.

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Management e crisi: le regole d’ingaggio per sfruttare le opportunità professionali

Se andassimo a guardare le serie storiche, ci accorgeremmo subito che, nelle maggiori crisi finanziarie ed economiche di cui abbiamo memoria, circa l’80% del denaro passa di mano, ovvero passa da chi era molto più ricco a chi lo era molto meno. Alcuni delle grandi multinazionali che oggi ci sembrano invincibili sono nate durante la crisi del 2008 e in quella del 2012. 

È importante allora approfittare delle opportunità offerte anche dalle crisi per provare a vincere le proprie sfide personali, manageriali e aziendali. Ma quali sono le “regole d’ingaggio” per sfruttare tali opportunità? Ecco alcuni principi di base che valgono per tutti i settori.

Le 4 regole d’ingaggio per sfruttare le opportunità

Principio numero 1 – Networking e cultura. Imparare è sempre importante, ma nei momenti di crisi è fondamentale. Bisogna informarsi online, su libri, fisici e digitali, frequentare corsi di formazione specifici e pratici, partecipare a convegni, seminari, momenti di approfondimento. Momentaneamente non avete lavoro? Avete mai fatto l’agenda settimanale dei convegni gratuiti a cui potete partecipare e in cui apprendere e fare networking?

Principio numero 2 – Analizzare il contesto di mercato. Per superare le crisi e per evolvere è importante cosa si sa fare, ma è ancora più importante capire di cosa ha bisogno il mercato. Ci sono attività anti-congiunturali che non soffrono i momenti di crisi. L’importante, in questo ambito, è analizzare il contesto di mercato con occhi freddi e cercare ancora una volta di informarsi per capire come essere più “appetibili” personalmente e managerialmente.

Principio numero 3 – Sfruttare la Rete e l’intelligenza artificiale. Utilizzare Internet non è solo un modo per allargare il proprio business: a volte è una vera e propria discriminante. Non gestire bene la Rete oggi significa essere tagliato fuori dai mondi che contano. Siete su Facebook? Lo sapete che tutte le società di ricerca di personale sono sempre su Linkedin? Usate le nuove intelligenze artificiali generative come ChatGPT, Copilot, Gemini o Perplexity?

Principio numero 4 – Studiare le migliori strategie di personal branding e comunicazione. Per quanto siate tutti sicuramente competenti magari nel marketing aziendale, bisogna anche essere consapevoli che le principali tecniche di comunicazione, personal branding e vendita non vengono proprio insegnate, pur essendo le caratteristiche principali per ottenere successo. Avete mai studiato un po’ di PNL e le sue applicazioni commerciali nel “guerrilla marketing”? Avete studiato i metodi di auto promozione e interazioni sui diversi social media? Sapete fare pillole video e usare YouTube?

Principio numero 5 – Lavorare, lavorare, lavorare. Quando si costruisce un’attività manageriale o si implementa la propria professionalità il tempo è prezioso e va sfruttato al meglio. Fa la differenza chi si allena di più e chi è disposto ad uscire con i crampi dal campo, invece del talento che si accontenta di essere preparato tecnicamente.  Bisogna avere l’approccio degli agricoltori che ogni mattina si alzano e, per buona parte dell’anno, non vedono i frutti del proprio quotidiano lavoro. Ma non smettono mai di lavorare. Bisogna essere determinati, caparbi e, allo stesso tempo, flessibili. Determinati a raggiungere i propri obiettivi. Caparbi per affrontare tutte le difficoltà che sicuramente si incontreranno. Flessibili per prendere velocemente decisioni riguardo le strategie necessarie al raggiungimento dei propri obiettivi. Oppure al cambiamento in corsa degli stessi.

Pochi, semplici principi manageriali per provare a gestire i periodi di incertezza e di crisi.

“Se non sei parte della soluzione, allora sei parte del problema”

Vera Peiffer

A cura di Angelo Deiana

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La profonda rivoluzione del mondo del management

Siamo in un mondo nuovo. Dopo la pandemia, la cultura del lavoro e del mondo del management è mutata in modo significativo: in questo momento, e sempre più nel futuro, è necessario un forte legame di fiducia con l’impresa.

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Leadership, management e cambiamento

Lo sappiamo tutti da sempre: il processo evolutivo di ogni forma di vita risiede nel fatto che i singoli e le organizzazioni devono prima o poi poter mettere in discussione le regole del gioco entro cui vivono. 

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Management e Millennials: come aiutarli nell’integrazione nel lavoro

Siamo tutti molto concentrati su come gestire l’ormai prossima era della sostituzione tecnologica, quella dove macchine e algoritmi prenderanno il posto di lavoratori e professionisti di tutti i livelli. 

Un momento di trasformazione straordinaria di cui dobbiamo avere profonda consapevolezza. Ma, nel metabolizzare tale cambiamento, non dobbiamo trascurare la novità più grande che, come sempre, non è centrata sulle tecnologie ma sulle persone. L’innovazione vera, la vera tecnologia che ci condurrà al salto di paradigma prossimo venturo saranno i Millennials, i nativi digitali, i cui primi “esemplari” sono appena arrivati nel mondo del lavoro. 

Si tratta di persone che crescono già immerse nell’evoluzione tecnologica, come se questa fosse un’estensione delle capacità umane, in maniera molto più naturale della generazione precedente. Adolescenti e giovani del presente hanno la possibilità di esplorare un mondo enorme ma accessibile grazie alla Rete e, nello stesso tempo, hanno la necessità di essere protagonisti, di esporsi, di farsi notare. 

Un desiderio di protagonismo quasi sempre stigmatizzato da capi e manager che ne sottolineano troppo spesso solo le punte negative. D’altra parte, sono troppo più veloci dei manager che li guidano, troppo più aperti all’interazione in Rete, troppo più connessi sempre e comunque, al di là di ogni possibile rischio e pericolo che gli viene segnalato. Anche per questo rinunciamo spesso a proporci come modelli. E sbagliamo altrettanto spesso perché loro hanno invece enorme bisogno di maestri/influencer in termini di management.

Tutto questo sta costringendo le organizzazioni a ripensare il modo in cui assumono, retribuiscono e supervisionano non solo i Millennials, ma anche tutte le altre risorse umane. D’altro canto, nel loro cercare di essere centrali negli obiettivi dell’organizzazione stessa come veri e propri clienti, influenzano tutti gli altri soggetti con cui collaborano. Ecco perché manager, professori, imprenditori o capi in generale li stanno soffrendo. Ed ecco perché una delle cose che dovrebbe fare oggi la leadership manageriale di qualunque organizzazione è farsi aiutare a comprendere questa transizione gestionale e comportamentale. 

Purtroppo, invece, la maggioranza delle aziende e delle Istituzioni se la cava malissimo sul versante del coinvolgimento dei Millennials. Invece di sfruttare tutta questa energia in termini di esposizione personale e collettiva sui social e sul mercato, invece di imparare dai loro “istinti collaborativi”, molte organizzazioni spesso li reprimono o, addirittura, li trovano troppo “innovativi”. Dimenticando che si tratta di persone che sono più orientate al lavoro di gruppo di qualunque altra generazione precedente. 

Stiamo assistendo dunque ad un cambiamento radicale e il flusso è chiaro: le menti dei nativi digitali si stanno strutturando in modo da essere integrate con la tecnologia anche in termini di network intelligence, la capacità di sfruttare la propria intelligenza in Rete. Per questo vanno governati “sfruttando” e non demonizzando il loro narcisismo, la velocità e il bisogno di infinite relazioni, di qualunque tipo siano. 

Con una sola conclusione di sintesi: ci sarà bisogno di nuovi modelli di management a rete e in Rete nel futuro prossimo venturo. 

“Cosa ti fa più paura? Il potenziale inespresso…”

Emma Watson dal film “The Circle”

A cura di Angelo Deiana

Todd Tran entra nel management di Teads

todd copia

Teads rinforza il suo organico manageriale, annunciando  il prestigioso ingresso di Todd Tran come Global SVP del programmatic e del mobile.

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Fabio Felisi si mette al timone di Jacuzzi nella zona EMEA

Fabio Felisi

Cambio importante alla guida del gruppo JacuzziFabio Felisi è il nuovo Presidente e General Manager per l’Europa, il Medio Oriente, l’Africa e l’Asia (EMEA).

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Staufen Italia ed il Lean Enterprise

Staufen Italia

Alla base del lavoro di Staufen c’è la Lean Enterprise che supporta le aziende a ottimizza i loro processi di creazione di gestione e ne aumenta il valore. Eleva, inoltre, l’efficienza dei processi di innovazione e sviluppo di prodotto.

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Manager in vacanza: davvero?

Siamo ancora nel bel mezzo del mese di Agosto, quello che molti di noi fino a poco tempo fa riservavano alle proprie vacanze. Parlo al passato perché ormai questa parola sembra diventare sempre più un’utopia per molti. Non mi piace la negatività, sono abituato a pensare in modo positivo, ma i dati giunti ieri sono stati una sorta di mannaia, per chi come noi è tanto dedito al proprio business. Continua a leggere

Stephan Winkelmann nominato Cavaliere di Gran Croce

Altro riconoscimento importante per Lamborghini ed il suo Presidente e Amministratore Delegato. Stephan Winkelmann ha ricevuto ieri a Roma le insegne di Cavaliere di Gran Croce, la più alta onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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