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Manager e Intelligenza Artificiale: 7 su 10 non la sanno usare bene. Cosa fare?

La diffusione e la conoscenza dell’Intelligenza Artificiale come strumento di lavoro è in crescita, questo senza dubbio. Ma di strada da fare ce n’è ancora molta: infatti, secondo un recente studio 7 manager su 10 non sanno usare bene la AI.

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Al Nord si guadagna il 35% in più che al Sud: un divario dovuto a diversi fattori…

Al Nord si guadagna di più rispetto al Sud e, bene o male, si sapeva. Ciò che stupisce è il quanto di più: il 35%. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato dall’Ufficio studi della CGIA su dati INPS e ISTAT. Il motivo di una tale disparità? Semplice, la produttività! Infatti, a quanto risulta dall’analisi effettuata, al Nord, infatti, è del 34 per cento superiore al dato del Sud.

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Come si costruiscono le competenze manageriali

In questo mondo economico e sociale in grande trasformazione, esiste una linea di continuità che trasforma le conoscenze e i saperi acquisiti lungo la vita di lavoro in competenze manageriali di valore crescente.

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Il 2024 è l’anno del cambiamento: i professionisti sono alla ricerca di nuove opportunità di lavoro. Cosa dice uno studio di LinkedIn

Il 2024 è l’anno del cambiamento. A confermarlo arriva uno studio di LinkedIn, secondo il quale i professionisti vogliono esplorare nuove opportunità di lavoro, o almeno vorrebbero farlo. A gennaio 2024 la percentuale media di professionisti alla ricerca di una nuova occupazione è salita al 73%, rispetto al 60% dello stesso periodo dello scorso anno.

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Le posizioni più difficili da coprire per un’azienda? Servono professionisti IT e medici!

Quali sono le posizioni più difficili da coprire per un’azienda? La piattaforma per la ricerca e gli annunci di lavoro Indeed, ha messo in relazione gli annunci di lavoro postati sul proprio portale dal 1° gennaio alla fine di novembre dello scorso anno e ha realizzato la classifica delle cosiddette posizioni “hard to fill”, ovvero quelle che rimangono scoperte per 2 mesi o più.

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Intelligenza artificiale generativa, un’opportunità di business da sviluppare

Cos’è l’intelligenza artificiale generativa? Come viene utilizzata dai manager? È questo il tema di uno studio effettuato da Espresso Communication per Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice, da cui è emerso che la cosiddetta “Gen-AIrisulta ancora un territorio quasi del tutto inesplorato, in particolare nel mondo del lavoro e dei manager.

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Sale il numero di manager e dirigenti nelle aziende italiane! Ecco i dati del “Rapporto Manager 2023”

La necessità di avere in aziende manager qualificati e validi è in forte crescita. E non stupisce dunque che in tempi difficili il numero dei manager e dei dirigenti in Italia faccia segnare un +5,4% nel biennio 2020-2021, pur in presenza di un contesto economico particolare.

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Riccardo Bortolotti: “È importante creare un’identità forte dell’azienda nella quale ci si deve riconoscere”

Il mondo dell’hotellerie si sta pian piano riprendendo dopo il Covid e il conseguente blocco totale o quasi del turismo. Gli hotel di lusso che hanno avuto la forza di ripartire dopo un momento delicato stanno ora vedendo i risultati del loro sacrificio. In particolare nel nostro Paese, dove i paesaggi e le location esclusive non mancano di certo, strutture come il Grand Hotel Bristol Portofino Coast sono divenute autentiche perle del mondo dell’hospitality.

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Manager d’azienda, come formarsi nel modo migliore

In un Paese come l’Italia che ha fatto dell’imprenditorialità, soprattutto nelle PMI, il suo fiore all’occhiello per diversi decenni, il ruolo del manager ha sempre suscitato enorme interesse.

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Manager e competenze: quale futuro ci attende? Un nuovo orizzonte

Esiste una linea di continuità nel processo che trasforma le conoscenze e i saperi, acquisiti lungo la nostra vita manageriale, in competenze di valore crescente. Ma cosa vuol dire managerialità al giorno d’oggi?

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L’effetto cyclette nelle nostre carriere: i momenti di stop possono essere utili

Sarà capitato a tutti. Ritrovarsi in momenti particolari della propria vita in cui si lavora tantissimo, si fatica altrettanto e i risultati non arrivano. Con un pugno di mosche in mano ci si pone l’amletica domanda: “ne vale davvero la pena?”.

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Sviluppo manageriale e sostenibilità: una priorità strategica

La capacità manageriale di svilupparsi in maniera “sostenibile”, cioè attenta alle aspettative dei propri interlocutori interni ed esterni e rispettosa della società in cui opera, è una priorità strategica per le organizzazioni in evoluzione. Tra pandemia, guerra e problemi di approvvigionamento energetico, è importante rendere espliciti valori, comportamenti e iniziative che finora sono stati componenti quasi sempre implicite delle attività manageriali.

Si tratta di comunicare in maniera trasparente non solo ciò che si fa ma anche come si fa: con quale etica, quali regole, quale riguardo per le attese di coloro che affidano all’organizzazione un capitale importante, fatto di risorse economiche, strategie e progetti condivisi, talento umano o semplicemente, fiducia.

Per questo lavorare nel presente per costruire il futuro deve essere un valore intrinseco alla strategia di un’organizzazione perché la sostenibilità deve essere parte integrante della sua visione. Il fondamento delle attività di un’organizzazione trova tanta responsabilità proprio nel costruire il futuro, un futuro sostenibile, in cui non c’è innovazione più proficua della sostenibilità dell’organizzazione nel lungo periodo.

La sostenibilità di lungo periodo è l’unica vera innovazione che sia sempre appetibile per gli stakeholder (in particolare, per i clienti), che sia quasi sempre compresa e sostenuta dagli investitori, e che sia in ogni caso accettabile socialmente. 

Ecco perché le imprese devono cavalcare l’onda del cambiamento usando l’innovazione come tavola da surf, in tutti i suoi ambiti. L’innovazione è il fulcro attorno al quale ruotano i fattori della creatività, dell’invenzione, del governo della ricerca e della fruibilità dell’invenzione.

Come hanno detto altri grandi Maestri, l’ispirazione creativa rappresenta solo il 10% dell’innovazione, il resto è sudore aziendale, sudore organizzativo, sudore sociale. In questo senso l’ingaggio e le responsabilità connesse sono plurimi a livello di imprese, università, Stato, Europa. Il tutto alla ricerca di cooperazione attiva e propositiva. Sensibilità e attenzione all’innovazione sono, dunque, la chiave per emergere in un oceano rosso colmo di competitors.

Altro fattore connesso al concetto di sostenibilità è la necessità di aprirsi alla complessità per comprenderla, gestirla e trarne spunti di valorizzazione. E qui il riferimento è d’obbligo verso il tema dell’internazionalizzazione delle organizzazioni, soprattutto in questo momento di ripensamento evolutivo della globalizzazione.

In ogni caso per essere sostenibile sul piano manageriale, ogni organizzazione deve operare una costante “integrazione” delle persone perché sono le uniche i grado di fare la differenza. Per tale motivo nessun processo di integrazione può riuscire senza il coinvolgimento di coloro che ne sono parte e senza piani di formazione, remunerazione, mobilità e comunicazione interna comuni, costanti e trasparenti ed è fondamentale parlare di relazione molto stretta tra sostenibilità e gestione delle persone.

Questo è il vero orizzonte della sostenibilità manageriale del futuro prossimo venturo.

“Oggi, attraverso la rete, l’era della consapevolezza è arrivata e non ci sono più angoli remoti in cui nascondersi. Sta arrivando un tempo nuovo dove l’unico posto in cui la parola ‘successo’ verrà prima della parola ‘sudore’ sarà solo il vocabolario”

Anonimo Dottore

A cura di Angelo Deiana