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Che tipo di budget deve essere stanziato per il marketing online?

Il marketing digitale è ormai una componente essenziale di moltissimi business. Essere presenti sul web con iniziative e proposte, attraverso post, storie, reels e quant’altro è indispensabile. Ma che tipo di budget deve essere stanziato per il marketing online?

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Management e marketing: come sfruttare le tecniche di persuasione

Siamo in un mondo nuovo in cui le logiche del mondo del Grande Gioco generano grandi trasformazioni. Ma, nel management, il grande è sempre funzione del meccanismo persuasivo del piccolo. Per questo le logiche di persuasione sono tra le capacità più importanti che una persona possa apprendere in quanto possono risultare utili in molte situazioni. 

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Marketing manager: 9 su 10 pensano di ottenere risultati importanti l’anno prossimo

Meno budget, più risultati. Questo si chiede ai marketing manager delle aziende: mission impossible? A quanto pare no. I professionisti di questo settore, infatti, sono convinti poter ottenere risultati importanti l’anno prossimo.

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I manager del marketing nel 2024: cosa faranno per pianificare il proprio lavoro e gli investimenti?

Aziende e marketing, un binomio che negli ultimi 20 anni ha acquisito consapevolezza dell’importanza di uno sviluppo del settore. Per molti, ma ancora non per tutti. Cosa faranno i manager del marketing nel 2024?

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Startup, l’importanza del marketing viene sottovalutata. Soprattutto all’inizio del progetto!

Il marketing per le startup è davvero importante? Dovrebbe esserlo, ma spesso viene utilizzato in modo errato. Infatti, secondo B-PlanNow acceleratore di startup per progetti in fase di avvio, il 42% delle startup fallisce a causa della lettura errata della domanda del mercato, il 14% in conseguenza del fatto che non utilizza per nulla il marketing.

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Content marketing: sempre più aziende fanno strategie di comunicazione efficaci

Per un’azienda, così come per i professionisti, il marketing ed in particolare quello digitale, sono diventati elementi essenziali per ottenere notorietà sul web. E nella strategia di comunicazione, non può mancare il content marketing.

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Dall’ufficio al web: come portare la tua azienda nel mondo digitale

Ogni imprenditore oggi sa che portare la propria attività e le proprie strategie di marketing nel mondo online è un imperativo. Sapere di dover fare una cosa però non è sufficiente per riuscire davvero a metterla in pratica: insomma, bisogna anche capire come si arriva nel mondo del web.

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Il fractional manager, una soluzione ideale per chi vuole investire nel marketing

Marketing e lavoro, due parole che vanno sempre più a braccetto nell’epoca dei social e del web. Secondo una ricercadi Marketing Arena affettuata lo scorso anno, solo il 56% delle aziende affida la gestione del marketing ad un professionista con competenze specifiche (nel 44% un manager, nel 12% uno specialist o un esperto di digital marketing). Nel 19% dei casi è il Sales Manager ad occuparsene, mentre l’11% delle volte è addirittura l’Amministratore Delegato mentre nel 10% questa responsabilità viene esternalizzata.

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I talenti del marketing e il timore di perderli a favore della concorrenza

Il marketing è uno dei settori più importante per un’azienda e soprattutto negli ultimi tempi, i responsabili di tali ambiti rivestono un’importanza assoluta. Ecco perché le aziende fanno a gara per accaparrarsi i più geniali e i più preparati.

Secondo i dati di LinkedIn, più di un terzo (35%) dei CMO (Chief Marketing Officer) in tutta Europa afferma che, negli ultimi sei mesi, perdere dipendenti a favore della concorrenza è stata una delle maggiori sfide per la forza lavoro.

Un altro 35% afferma di ricevere meno candidature per ruoli aperti e il 32% riferisce la difficoltà di trovare talenti qualificati.

Lo studio è stato realizzato ascoltando ben 263 Chief Marketing Officer di aziende europee con oltre 1.000 dipendenti e ha messo in evidenza le difficoltà nel reclutamento che i marketing leader stanno attualmente incontrando.

Per ridurre tale gap, oltre un quarto (26%) dei CMO sta puntando all’estero per ampliare il proprio bacino e trovare i talenti di cui ha bisogno. Circa  tre quarti (76%) ritiene inoltre che l’offerta di lavoro ibrido sia la chiave per attrarre i migliori talenti.

In particolare, i responsabili marketing non nascondono l’importanza di possedere un forte employer brand per distinguersi dalla concorrenza. Circa il 73% di loro afferma che investire nel proprio employer brand è una priorità importante nei prossimi sei mesi, con oltre un terzo (35%) dei CMO che afferma di percepire come i potenziali candidati siano scoraggiati nel candidarsi a causa delle loro attuali politiche sul posto di lavoro.

Quali sono i profili marketing più ricercati?

Secondo LinkedIn ecco quali sono i primi 10 ruoli di marketing in più rapida crescita in Italia nell’ultimo anno:

  1. Junior Marketing
  2. Search Specialist
  3. Marketing Intern
  4. Brand Specialist
  5. Digital Marketing Specialist
  6. Chief Marketing Officer
  7. Community Manager
  8. Social Media Marketing Specialist
  9. Category Buyer
  10. Marketing Analyst

Di seguito, invece, ecco le prime 10 competenze di marketing in più rapida crescita in Italia nell’ultimo anno sono:

  1. Sales & Marketing
  2. Social Media Communications
  3. Trails
  4. Digital Communication
  5. Facebook Ads
  6. Scrittura
  7. Facebook Marketing
  8. Finance
  9. Content Marketing
  10. Economics

Tom Pepper, Senior Director, LinkedIn Marketing Solutions LinkedIn EMEA & LATAM ha detto che “I professionisti del marketing sono molto richiesti, e in questo nuovo mondo del lavoro le menti più brillanti possono permettersi di essere selettive. Per vincere in questo mercato competitivo, è essenziale che i datori di lavoro si adattino. Le aziende avranno la necessità di concentrarsi sulla creazione di una employee experience che metta al centro la flessibilità e lo sviluppo professionale, e i CMO dovranno dimostrare di essere alla ricerca di modalità che consentano ai dipendenti di accrescere la propria creatività e sviluppare costantemente le proprie competenze in un ambiente di lavoro ibrido”.

Cosa determina il successo di un brand nel 2022: ecco cosa dice uno studio sulle tendenze del marketing

Da cosa dipende il successo di un brand? Domanda da un milione di dollari sicuramente, ma alcune indicazioni ce l’abbiamo se proviamo a dare un’occhiata ai grandi del mondo dell’imprenditoria (e non ci riferiamo solo ai garage…). Per avere qualche indicazione in più può essere utile analizzare i dati dello studio del TEAM LEWIS, agenzia globale di marketing, associata a UNA, Aziende della Comunicazione Unite, che presenta la sua ultima guida alle tendenze del marketing nel 2022, realizzata in collaborazione con la società di ricerche di mercato GWI. 

L’analisi effettuata vuole mettere in evidenza quali siano le moderne esigenze dei consumatori, della gente comune. I mercati analizzati sono stati: Italia, Australia, Belgio, Francia, Germania, Hong Kong, Malesia, Paesi Bassi, Portogallo, Singapore, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti.

Il consumatore vuole essere una sorta di influencer di ciò che ha intorno e ha tutti gli strumenti che gli servono ovvero device, connessione, social, web. Questi cambiamenti portano a tre temi chiave trattati nel report: spezzare la monotonia per evitare l’immunità al marketing, comprendere l’impatto del mood sul pubblico e sfruttare le leve motivazionali principali per promuovere connessioni più significative.

Riportiamo di seguito quelli che sono i risultati più interessanti sulla base delle risposte degli intervistati.

  • Tempo trascorso davanti allo schermo
    • Il tempo passato davanti allo schermo continua a crescere nella maggior parte dei Paesi, con l’eccezione di Australia, Malesia, Singapore e Stati Uniti.
    • Gli abitanti di Hong Kong e i malesi preferiscono passare più tempo sui loro dispositivi mobile rispetto a PC, laptop e tablet
    • In Italia il tempo trascorso su PC, laptop e tablet è aumentato negli ultimi tre anni e questi dispositivi sono favoriti rispetto a quelli mobile
  • Numero di dispositivi posseduti
    • A livello globale, le persone possiedono circa tre dispositivi
    • I malesi possiedono in media meno di tre dispositivi, ma passano più tempo su internet a livello globale. 
    • In Italia, Stati Uniti, Regno Unito e Germania il numero di dispositivi posseduti è superiore rispetto alla media globale
  • Uso dei social media 
    • Gli utenti dei paesi dell’APAC usano in media quattro piattaforme al giorno
    • In Europa Occidentale sono usate meno di tre piattaforme al giorno, una media più bassa rispetto a quella globale, ma in Italia gli utenti utilizzano circa 3,4 piattaforme al giorno
  • Attenzione alla privacy
    • A livello globale, la principale preoccupazione dei consumatori è come le aziende utilizzano i propri dati personali online (39%) seguita da una preferenza per la navigazione online in anonimo (34%)
  • Il panorama odierno del marketing
    • Canali principali
      • Il sito web è ancora il canale favorito dagli utenti: il 56% ha visitato il sito web di un brand nell’ultimo mese
      • Le newsletter sono ancora efficaci. Il 26% legge le e-mail o le newsletter dei marchi
    • Aspettative dei consumatori
      • I consumatori a livello globale vogliono che i brand siano affidabili, autentici e innovativi
    • L’ascesa dell’audio
      • Negli ultimi tre anni, c’è stato un aumento nel consumo di servizi di streaming musicale e podcast
      • L’Australia e Singapore stanno vedendo la maggior crescita di ascolti di musica in streaming e podcast YOY
      • In Italia, la radio supera le piattaforme di streaming musicale e di podcast per la scoperta di nuovi brand
    • Scetticismo verso i social media
      • Solo il 23% dei consumatori a livello globale pensa che i social media siano un bene per la società
      • I malesi hanno la visione più favorevole nei confronti dei social media, con il 40% che li vede come una forza positiva

“Le cose non sono più così semplici come quando bastava presentare al proprio pubblico un unico messaggio il maggior numero di volte possibile”, afferma Simon Billington, Executive Creative Director di TEAM LEWIS. “I consumatori hanno delle aspettative precise e chiare su come vogliono che i brand interagiscano con loro. Vogliono una creatività unica, che attiri l’attenzione, offerta in modo personalizzato. La complessità del messaggio e le modalità della sua diffusione sono fondamentali per il successo”.

ArtMediaMix, la comunicazione e il marketing si fondono con lo spettacolo e l’arte

Nel panorama delle agenzie italiane, abbiamo incontrato una realtà che ha fatto del Mix uno stile proprio, anzi, ha addirittura portato il nome nell’essenza, mistura di arte, perché comunicare lo è a tutti gli effetti, e di media a rappresentare quel braccio indispensabile per raggiungere l’audience, il target.

ArtMediaMix è un Mix inusuale che elabora strategie di comunicazione integrata funzionali agli obiettivi di marketing dei clienti e realizza progetti di branded entertainment, costola del content marketing, concontenuti di intrattenimento per catturare l’attenzione del consumatoreemantenerla quanto più possibile nel tempo. 

A tutti gli effetti si avvicinandosi a una media company, si definiscono un COMMUNICATION INTEGRATOR!

Arte, musica, sport e media costituiscono il dna di ArtMediaMix: concept creativi e tecnologie avanzate che mirano a potenziare l’immagine, l’identità, la comunicazione dei brand committenti, orientandoli su format media che massimizzano l’appeal nei contesti di riferimento.

Una redazione giornalistica e di copywriter che, insieme a un team tecnico, si occupa del design alla base della strategia: un network di professionisti creativi per ricercare soluzioni di comunicazione al passo dell’innovazione, anticipando le tendenze per firmare sinergie vincenti.

È così che si gettano le basi di linee di business interne, autonome, interscambiabili: ArtMediaMix, il brand storico per i progetti legati alla comunicazione e alle strategie innovative dell’area Media & Entertainment, ArtMediaSport che si occupa di advisory e advocacy nel mondo dello Sport al fianco delle Federazioni nazionali e degli Atleti e ArtMediaHealth per creare connessione tra la creatività digitale e la salute.

Un nuovo modo di comunicare le Corporate e i valori aziendali, istituzioni e associazioni operanti nei settori di Media & Entertainment, Sport e Health.

Intervista al CEO di Artmediamix Gian Marco Sandri

Ricercare, pensare, innovare, le parole chiave di questa realtà che Gian Marco Sandri ci rivela in questa intervista.

Ci racconta la genesi della sua realtà?

Artmediamix nasce da una mia visione del brand nel 2001. Ho lavorato per circa 20 anni nelle più grandi aziende informatiche del mondo dove ho avuto la fortuna di essere formato avendo accesso alla tecnologia più evoluta con anni di anticipo. Nel 2001 ho partecipato alla creazione di uno spot pubblicitario di una grande azienda di abbigliamento che si chiama MissSixty. La sfida era la creazione di un filmato multimediale su un mega schermo in Giappone a Tokyo a Shibuya. In quell’esperienza ho vissuto in prima persona che cosa significava fare Artmediamixing. Eravamo Ingegneri, Artisti, Musicisti e stilisti.  Un pool di visionari che è riuscito in pochi giorni a far girare uno spot di grande valore su una tecnologia innovativa. Nello stesso anno decisi di registrare il marchio ARTMEDIAMIX e nel 2008 che era ora che facessi il salto come imprenditore. Avevo imparato tanto e ormai avevo la mia rete di partner ma, soprattutto, godevo della stima del mondo dell’ICT e della comunicazione.

Qual è il progetto che più l’ha caratterizzata in questi anni? 

In realtà non esiste un solo progetto. Artmediamix si muove trasversalmente su community d’interesse dove l’aspetto emotivo è essenziale. Ci sono settori come la musica che mi affascinano. E in questo settore abbiamo imparato tantissimo gestendo di fatto per grandi clienti piattaforme di musica digitale al fianco di case discografiche ed operatori di telecomunicazione. Parallelamente abbiamo lavorato con grande anticipo ai modelli di diffusione di contenuti in streaming prima delle grandi piattaforme come DAZN, CHILI, NOWTV generando contenuti sia per la rete che per le TV generaliste nel segmento entertainment. Uno dei più grandi successi fu un format che si chiama OLTRESANREMO che realizzò più di 6Ml di spettatori in rete.

L’ultima iniziativa portata avanti?

Stiamo realizzando due progetti nel campo editoriale indirizzati al mondo degli OTT. I progetti saranno rivelati presto al mercato.  Un progetto ci permetterà di raccogliere le idee e le IP razionalizzarle e renderle disponibili al mercato. Il secondo progetto è un super motore di ricerca evoluto che permette di rintracciare sulla rete qualsiasi contenuto indipendentemente dalla piattaforma che lo offre in rete. Posso dire poco ancora ma posso assicurare che sono progetti innovativi che rivoluzioneranno il settore dell’entertainment offrendo supporto agli artisti, sceneggiatori e autori e daranno sollievo agli utenti che oggi vivono difficoltà nel cercare i contenuti di proprio gradimento.

Ha immaginato un’altra linea di business da aggiungere alle altre?

Si siamo partiti con un progetto interessantissimo che concentrerà la community dei comics italiani ed internazionali. Stiamo facendo partire un laboratorio speciale per la produzione di contenuti e modelli di intercettazione del talento. In Artmediamix la propensione al mecenatismo è essenziale. Noi viviamo moltissimo l’Arte nelle sue forme. Stiamo inoltre finendo la progettazione di due iniziative che si rivolgono al mondo dei musei tra i quali una delle più grandi fondazioni internazionali di arte moderna e dell’archeologia dove uno storytelling evoluto, supportato dalla tecnologia, consentirà la fruizione dei contenuti in una modalità innovativa e divertente. Il settore della salute ci interessa moltissimo e dopo aver realizzato un progetto di ricerca in ambito infermieristico con quattro prestigiose università, supportati dai fondi europei, stiamo aspettando che passi questo momento difficile causato dalla pandemia per il lancio ed il consolidamento del progetto TraiNurse nei sui diversi scenari evolutivi.

Insomma ci emozioniamo emozionando le persone. Nel nostro “laboratorio azienda” tutti sono liberi di proporre idee e di creare. È nella realizzazione dell’idea che siamo particolarmente distinti dai nostri competitor perché abbiamo sperimentato da diversi anni.

Il team è coeso ed aggressivo al 70%. La presenza in maggioranza del mondo femminile ha negli anni garantito il contenimento dell’estrema creatività calmierata dal pragmatismo femminile.

Digital Plaza: la piattaforma per far incontrare le esigenze di marketing e vendite

Da un’idea nata in Brianza, è ora una realtà la piattaforma Digital Plaza, il Virtual Business Place progettato per ospitare, collaborare, interagire.

Ma di cosa si tratta? È una piattaforma in grado di far combaciare le necessità del reparto vendite con quelle del reparto marketing monitorando costantemente ogni attività per misurare le performance del team aziendale e l’efficacia della comunicazione.

Che cos’è Digital Plaza

Il progetto è venuto alla luce a seguito di un progetto innovativo del team di sviluppo di Paolo Sirtori, Business Developer di Naxa, agenzia di Digital Marketing. L’obiettivo della piattaforma è eliminare del tutto la distanza tra domanda e offerta, tra imprese, clienti e potenziali tali.

“Sono stati mesi duri, non ci sono dubbi – dichiara Paolo Sirtori. Durante il periodo di smartworking abbiamo avuto tempo per pensare, per studiare le esigenze delle aziende che sono totalmente cambiate a seguito della pandemia. Come continuare a fare business in maniera efficace senza poter far toccare con mano le novità di prodotto, le collezioni o la produzione al cliente o potenziale? Se non possiamo fare affari di persona, come possiamo colmare il gap? Abbiamo pensato subito al settore dell’arredamento, con il Salone del Mobile posticipato al 2021, a tutti i buyer del settore Fashion abituati a vedere dal vivo le nuove collezioni, ma anche al mondo dell’Industria e della tecnologia che vivono di Fiere e che spesso hanno bisogno di poter mostrare la produzione e l’attività dei vari reparti”.

Nello stesso momento, anche Luca Vivanti, architetto e docente del Politecnico di Milano e di Torino, ha avuto lo stesso pensiero. “Io e Paolo ci siamo sentiti – dichiara Vivanti – e insieme abbiamo discusso l’argomento. Era chiaro per tutti e due che fosse necessario inventare un nuovo strumento digitale. Nei mesi passati, ognuno di noi ha avuto modo di partecipare a meeting attraverso le più comuni piattaforme web, ma mi è parso subito evidente che questi strumenti non fossero sufficienti a rappresentare l’identità e il prestigio delle aziende italiane, in particolare quelle del design e del lusso che conosco bene da vicino, quindi del made in Italy, dello stile, dell’originalità, della creatività, dell’immagine all’avanguardia. Inoltre sapevo bene che per tali aziende, il comparto export ne avrebbe risentito considerevolmente e in diversi Paesi dell’Est e del Medio Oriente molte delle piattaforme di video call più comuni non sono utilizzabili. Come sopperire a questa mancanza?”.

La prima azienda a sfruttare questa opportunità è stata l’azienda dell’arredamento di lusso Provas. Naxa, ha per loro sviluppato e progettato una piattaforma, la Provasi.TV attraverso cui realizzare eventi, video promozionali, sale meeting e workshop, occupandosi di ogni dettaglio, come lo sviluppo personalizzato della piattaforma, alla promozione del primo evento andato in streaming l’8 settembre scorso a livello mondiale, fino alla formazione e consulenza del personale aziendale sull’utilizzo della piattaforma. La Provasi.TV è ora disponibile in lingua inglese, russa e cinese.

“Immaginate di essere uno degli utenti che è approdato sulla piattaforma il giorno dell’evento. A questo punto avete l’imbarazzo della scelta: non solo potete accedere ai video di presentazione, ma potete prenotare in autonomia una consulenza digitale con il personale dell’azienda, che può mostrare direttamente video, foto e prodotti della location, oppure fissare una meeting room, uno spazio virtuale che può essere riservato per parlare e condividere i progetti in modo più privato, coinvolgendo magari anche architetti e arredatori”, afferma Paolo Sirtori.

L’obiettivo di Digital Plaza è rendere immersiva l’esperienza di consulenza personalizzata facendo sentire i clienti come se fossero realmente sul posto, attraversando gli spazi, grazie ai tour 3D dell’azienda o dello showroom realizzati tramite mappatura delle aree e architettura virtuale per la navigazione in pianta 3D interattiva, l’utente incontra degli Hotspot con link mirati a video, cataloghi, webinar o sale di conversazione con forza vendita, professionisti o partner, basta scegliere.

Dichiara Paolo Sirtori: “Abbiamo creato uno strumento che permette alle aziende di differenziarsi dai propri competitor, di fidelizzare il cliente e di andare oltre i propri limiti. La risposta da parte delle imprese è ottima, siamo in contatto per sviluppare nuovi progetti e siamo solo all’inizio! Per questo abbiamo in serbo la release di una demo che sarà lanciata a brevissimo sul mercato”.

PAOLO SIRTORI, Business Developer di Naxa - Digital Plaza