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Vendere è un’arte come tutte le altre. Non snaturiamo chi ha altre caratteristiche!

Vendere è un arte, ma ognuno ha la propria. C’è chi è bravo a dipingere, chi a salvare vite, chi fa il commerciale, chi fa musica, chi insegna e via dicendo. Purtroppo (e per fortuna) di “tuttologi” ce ne sono pochi in giro. Ma in un momento storico come questo, l’unica voce che realmente interessa alle aziende è quella relativa alla capacità di produrre denaro e ricchezza. Ed è giusto, perché come recita un vecchio adagio, “dove non c’è guadagno la remissione è certa”.

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Come aprire una catena di alberghi?

Siamo abituati a vedere grandi nomi di catene alberghiere per il mondo che mantengono da sempre standard altissimi, ma recentemente si possono notare nuovi format meno conosciuti, che si stanno avventurando nel mondo dell’accoglienza che, dopo i primi successi desiderano rafforzare il proprio posizionamento replicando lo schema aprendo attivando altri alberghi. Vorresti saperne di più? Ti sveliamo tutto quello che dovresti sapere su come aprire una catena di alberghi.

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Intelligenza Artificiale: i professionisti che possono aiutare le aziende a sfruttarla

Si parla sempre più, negli ultimi mesi soprattutto, di Intelligenza Artificiale. Un aiuto per determinati professionisti o minaccia per i posti di lavoro?

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Lavori digitali: quali sono quelli più retribuiti?

Il mondo del lavoro è in continuo mutamento e la rappresentazione di questo fenomeno sono i lavori digitali, che stanno prendendo sempre più piede in Italia. 

Tutto ha avuto inizio nel periodo pre pandemico, ma è stato proprio con la pandemia che il fenomeno è esploso. Infatti, l’introduzione a livello massiccio dello smartworking è stata la base di un enorme cambiamento nel panorama professionale italiano.

Questi cambiamenti stanno portando alla nascita di diverse professioni, spesso legate al mondo digitale, alcune delle quali particolarmente redditizie. 

Quali sono i lavori maggiormente retribuiti nel panorama delle attività digitali? Rispondiamo a questa domanda frequente. 

Quali sono i vantaggi e le prospettive di coloro che lavorano nel digitale?

Internet e la tecnologia hanno creato terreno fertile per lo sviluppo di nuove attività professionali e, dopo il boom di questi nuovi lavori, sempre più persone vogliono lavorare nel settore digitale. 

Per quale motivo c’è un forte interesse verso queste professioni? Ebbene, l’offerta di lavoro non è, ad oggi, in grado di soddisfare la domanda del mercato. Di conseguenza, le professioni digitali sembrano essere la soluzione per trovare subito lavoro. 

Una seconda ragione per la quale sempre più persone vogliono lavorare nel digital è legata alla retribuzione. Infatti, le aspettative economiche sono molto vantaggiose per varie mansioni.

Quali sono le professioni maggiormente retribuite nel digitale?

La maggior parte dei profili professionali che andremo a menzionare rappresentano, in parte, delle novità nel mondo del lavoro, ma con un grandissimo potenziale di crescita nei prossimi anni. 

Le figure maggiormente ricercate in ambito digital sono:

  • E-commerce manager, ossia una persona che pianifica e gestisce le strategie legate alla vendita online. In questo caso, lo stipendio può variare tra i 2.000€ ed i 5.000€ al mese;
  • Social media manager, una professione che sta ottenendo sempre più il riconoscimento dovuto. Si tratta di colui che si occupa di promuovere un brand (o un professionista) sulle piattaforme social. Per un social media manager, dopo un primo periodo, lo stipendio varia tra i 1.800€ e i 3.000€ mensili;
  • SEO specialist, il professionista che si occupa del posizionamento di un brand sui motori di ricerca. Lo stipendio medio per la professione è di 2.500€ al mese;
  • Sviluppatore web, ossia il programmatore che realizza siti, piattaforme e applicazioni. In questo caso lo stipendio varia da un minimo di 1.500€ a 3.000€;
  • Digital marketing manager, che si occupa di ottimizzare la presenza online dell’azienda per la quale lavora. Ebbene, un profilo senior in questa professione può guadagnare fino a 60.000€ all’anno. 

Lavorare nel digitale: con o senza la Partita IVA?

Una delle domande che coloro che vogliono lavorare nel digitale si pongono più spesso riguarda la possibilità di aprire la Partita IVA. 

Ovviamente la scelta tra lavoro dipendente e libera professione è strettamente soggettiva e non può essere legata esclusivamente alle possibilità di guadagno. 

Tuttavia, l’apertura della Partita IVA apporta notevoli benefici come la possibilità di:

  • Sviluppare un tuo business in proprio
  • Guadagnare di più
  • Collaborare esclusivamente con i clienti che ti interessano

Al contrario però sarai soggetto a meno tutele rispetto a coloro che svolgono un lavoro dipendente e avrai alcuni obblighi fiscali che non dovrai dimenticare, come la dichiarazione dei redditi

Insomma, i dubbi che potrebbero venirti prima di fare questa scelta sono moltissimi, per questo ti consigliamo di rivolgerti ad un consulente fiscale, come Fiscozen, per essere assistito da un professionista competente che possa aiutarti a capire quali sono i pro e i contro dell’avviare un’attività online. 

(Pubbliredazionale)

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Sicurezza informatica: ecco i professionisti del settore più ricercati dalle aziende

La sicurezza informatica in azienda è uno strumento essenziale per proteggere i dati e il proprio lavoro in generale. Secondo alcuni recenti studi, nel 2021 i cyber attacchi sono aumentati, in Europa, del 68%.

Un numero incredibile che, secondo le ultime stime dell’Agenzia Nazionale per la Cyber Sicurezza, starebbe portando – soltanto in Italia – alla richiesta di oltre 100mila esperti di cyber security, ovvero professionisti in grado aiutare le aziende a prevenire e ad affrontare eventuali attacchi.  

Chi sono gli esperti di cyber security?

Ce ne sono di diverso tipo. Proviamo a descriverli uno ad uno.

Il Cyber Security Specialist si occupa dell’implementazione e della gestione di tutti i sistemi in grado scongiurare gli attacchi. È responsabile, inoltre, della prevenzione di eventuali minacce verso le reti o i dati aziendali. Ha un background molto tecnico, solitamente ha una laurea in Informatica, in Ingegneria Informatica. Insieme alle competenze tecniche – sicuramente fondamentali per intraprendere un percorso professionale in questo ambito.

Per questo tipo di professionista è prevista una RAL superiore ai 40.000 Euro anche per profili con pochi anni d’esperienza (3-5), fino ad arrivare a cifre importanti, che toccano i 100.000€ per i super esperti.

Altri professionisti del settore sono i Cryptographer, che si occupano di proteggere, con algoritmi, crittografia e altri sistemi, codici e informazioni da ogni possibile violazione. Si tratta di una carriera molto dinamica, che trova spazio in aziende private o in realtà pubbliche, in Italia e all’estero. Anche la retribuzione è interessante: dai 50.000 Euro per un junior, fino ai 100.000 Euro per un senior.

Anche l’Informatico Forense, ruolo riconosciuto dall’AGID sotto la dicitura “Analista forense per incidenti ICT”, è molto richiesto. Con l’aumento degli attacchi informatici, infatti, crescono anche le citazioni in giudizio di fornitori e partner coinvolti in ambito ICT. Ed è proprio in questi casi che viene interpellato l’analista forense, un tecnico coinvolto nella raccolta di dati circa l’utilizzo di sistemi, reti e applicazioni e analisi degli stessi in relazione ad un incidente di tipo cybersecurity. Oltre alla raccolta e all’analisi dei dati, si occupa di redigere una documentazione idonea alla presentazione in sede processuale. 

Esistono alcune certificazioni, non necessarie, che permettono una maggiore riconoscibilità del ruolo: International Association of Computer Investigative Specialists (IACIS), The International Society of Forensic Computer Examiners (ISFCE) e Gruppo di certificazione Global Information Assurance (GIAC). 

Un’altra figura particolare e molto richiesta è quella del Penetration Testerl’hacker etico – che analizza il livello di pericolosità delle vulnerabilità aziendali, simulando dei veri e propri attacchi all’infrastruttura informatica (web o software) dell’azienda. È in grado di fornire utili riscontri circa i processi e la strategia di security implementati. Un consulente junior percepisce circa 40.000 euro lordi all’anno, i senior possono arrivare anche a 100.000.

A un livello gerarchico più alto si colloca, infine, la figura del Chief Information Security Officer (CISO), un manager che supervisiona ogni iniziativa legata alla sicurezza informatica delle aziende. Data la complessità del ruolo, sono indispensabili spiccate doti di leadership, capacità di comunicare con tutti i dipartimenti aziendali e di coordinare i diversi team che si occupano, a vario titolo, della cyber security.  La RAL è importante: dai 70.000 per le aziende di media grandezza, fino ad oltre 100.000 per aziende molto strutturate.

“Con la smaterializzazione degli uffici, la sicurezza informatica – Luca Balbo, Executive Manager della divisione ICT & Digital di Hunters, brand di Hunters Group dedicato alla ricerca e selezione di profili qualificati – è diventata ancora più cruciale per tutte le aziende, di qualunque tipologia e dimensione. La connettività e il fatto di poter lavorare da ovunque rappresentano rischi molto seri che non possono essere sottovalutati. Ed è per questo che le aziende stanno investendo risorse nella cyber security, per scongiurare attacchi che possono rivelarsi fatali per il business. Questo, dunque, si traduce in una richiesta di professionisti che siano in grado di proteggere le aziende dalle insidie del web. Secondo i nostri dati, la crescita è stata molto significativa: parliamo di 60% soltanto nel biennio 2020-2022 rispetto a quello precedente. Non dimentichiamo, tra l’altro, che il divario tra domanda e offerta diventa sempre più ampio e, in qualche modo, dovrà essere colmato”. 

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Professionisti dell’IT: la richiesta continua ad essere molto alta

Il settore dell’IT continua ad essere trainante nel mondo delle aziende che cercano sempre più professionisti del settore. A conferma di questo ci arrivano i dati di uno studio di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato, secondo il quale le richieste di professionisti in questo ambito sono cresciute, negli ultimi 12 mesi, del 60%.

Numeri certamente importanti ma che devono stupire fino ad un certo punto. In particolare, è il settore del Cloud quello più “desiderato”: le aziende vogliono figure che si occupino più di software che di infrastruttura e si aggiornino costantemente. Per queste figure, i “colossi” sono davvero disposti a tutto per portarsi a bordo i migliori talenti. 

Anche i professionisti del mondo delle App sono ricercatissimi e questo porta alla sfrenata corsa ai Mobile Developer. Che sia iOS o Android, cambia poco: la ricerca è costante. Lo studio rivela che una grande richiesta in questo settore c’è a Napoli, dove si trova una nota Academy.

Grande richiesta c’è anche per i professionisti della Cyber Security, la cui domanda di professionisti è direttamente proporzionale ai crescenti attacchi informatici. E i guadagni in questo ambito sono davvero importanti.

Ma più in generale è l’ambito Digital ad essere in grande movimento: tutte le figure che fanno da tramite tra le vendite e i consumatori (anche sui social) sono molto richiesti.

“Il lavoro da remoto – precisa Luca Balbo, Executive Manager della divisione ICT & Digital di Hunters, brand di Hunters Group – è stato sicuramente necessario in questi ultimi due anni per garantire la continuità del business, ma di certo non sparirà e, anzi, continuerà a caratterizzare il mercato del lavoro anche nel post Covid-19. Le persone, infatti, sono diventate più attente all’equilibrio vita professionale–vita privata e lavorare in modo smart è un elemento essenziale, per certi versi più importante della retribuzione. E questo ha una conseguenza anche a livello geografico: c’è molto movimento in provincia (e quindi lontano dalle grandi città) e nelle regioni del Sud Italia che registrano un incremento del 70% delle richieste”. 

 

LUXXprofile, ecco come si traccia l’impronta digitale dei professionisti

LUXXprofile, di cosa si tratta? Gli Executive Coach Riccardo Montanari e Luca Sartori sono tra i primi Profiler capaci di tracciare su base scientifica il profilo comportamentale dei professionisti nelle aziende. Come? Attraverso l’identificazione di ciò che guida le nostre decisioni e i nostri comportamenti, è possible valorizzare l’individualità di ognuno di noi e permetterci così di elevarci in campo professionale.

Lo strumento utilizzato per tracciare il profilo e capace di spiegare perché le persone fanno quello che fanno si chiama LUXXprofile ed è perfetto per HR Manager e Specialist che hanno l’obiettivo di valorizzare le risorse umane in azienda; AD e Top Manager che hanno lo scopo di guidare gli altri; atleti e sportivi professionisti che hanno la necessità di incrementare l’efficienza della performance sportiva.

Cos’è LUXXprofile?

È un questionario standardizzato e scientificamente validato dall’Università del Lussemburgo che permette di misurare l’intensità di 16 motivi, o bisogni fondamentali, che guidano il comportamento umano come: curiosità, riconoscimento, potere, status, possesso, autonomia, contatti sociali, principi, struttura, sicurezza, vendetta, movimento, impegno sociale, gusto nel mangiare, sensualità e famiglia. Il profilo che emerge, è una sorta di “impronta digitale” della personalità e offre una lettura estremamente precisa delle caratteristiche della persona.

 “È facile intuire come i 16 motivi, pur sempre presenti, possano differire significativamente da individuo a individuo in relazione all’intensità. La diversa importanza che ogni persona attribuisce a un bisogno si esprime come tratti di personalità e preferenze comportamentali, che hanno come scopo il soddisfacimento dello stesso. Qui sta la chiave dell’unicità: il profilo motivazionale di una persona è una sorta di impronta digitale della sua personalità e non si può prescindere da esso quando consideriamo l’individuo in un determinato contesto. Una volta definito il profilo si può lavorare sulla valorizzazione delle diverse individualità in modo da sviluppare i punti di forza di ognuno di noi ed aumentare le nostre performance in campo professionale” spiega Riccardo Montanari.

Luca Sartori

Come difendersi dalla concorrenza sleale

Da sempre si dibatte delle leggi che governano il mercato e del modo migliore per gestire una equa ed equilibrata concorrenza che permetta di rispettare i giusti principi di meritocrazia. In questo discorso – che riguarda non solo le leggi di mercato ma anche i più elementari fondamenti di etica e giustizia – si inserisce la previsione legislativa riguardante la concorrenza sleale e, ovviamente, l’assoluto divieto di porre in essere comportamenti che ledano ingiustamente altre aziende prevedendo degli strumenti di tutela.

Quali sono i presupposti

Innanzitutto dobbiamo analizzare quali siano i presupposti perché si possa giungere a valutare dei comportamenti come rientranti nella sfera di applicazione della concorrenza sleale: è necessario che si tratti di imprenditori e che ci si muova nell’ambito dello stesso mercato, ovvero che si offrano beni o servizi che, anche se non uguali e a prescindere dal valore diverso dei due prodotti offerti, possano essere ritenuti concorrenti perché vanno a soddisfare lo stesso bisogno. Si deve trattare quindi di competitors che agiscono in un libero mercato, e il comportamento di uno dei due cerchi di trarre ingiusto profitto ai danni dell’altro. Altro presupposto è ovviamente quello territoriale, perché i due competitors devono agire nello stesso mercato di riferimento.

I casi di concorrenza sleale

I casi di concorrenza sleale possono essere tantissimi, ed è difficile elencarli (e a maggior ragione dimostrarli). Possiamo fare diversi esempi, fra i quali l’utilizzo di nomi o di marchi che ricordino quelli di altre aziende oppure la diffusione di informazioni che abbiano lo scopo di screditare o ledere l’immagine di una impresa concorrente, senza contare poi la violazione dei patti di non concorrenza che possono essere inseriti all’interno dei contratti dei dipendenti e che possono prolungarsi anche oltre la scadenza del rapporto di lavoro.

Come tutelarsi

In un mercato sempre più agguerrito e competitivo, non è assolutamente infrequente per gli imprenditori trovarsi a dover fronteggiare casi di concorrenza sleale. Ciò che è difficile per i privati è poterli individuare, accumulando una quantità di prove che ci permettano di tutelare la nostra attività imprenditoriale. Proprio sulla base di queste considerazioni, è sempre il caso di rivolgersi a delle agenzie di investigazione specializzate che siano in grado di affiancarci e effettuare le dovute indagini per fornirci tutti gli elementi di prova a sostegno della nostra causa. 

È uscito Uomo&Manager di Ottobre! Ed è gratis!

Il numero di Uomo&Manager di Ottobre è uscito ed è possibile SCARICARLO GRATUITAMENTE! La rivista edita da DC NETWORK di David Di Castro Editore, è ormai da tempo un punto di riferimento prezioso nel settore del business e nella comunità dei professionisti di sesso maschile e questo le consente di intraprendere la via della distribuzione gratuita. Questo senza scalfire e compromettere la qualità del giornale stesso!

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È uscito Uomo&Manager di Aprile! Ed è gratis!

Il numero di Uomo&Manager di Aprile 2019 è uscito ed è possibile SCARICARLO GRATUITAMENTE! La rivista edita da DCNETWORK di David Di Castro Editore, è ormai da tempo un punto di riferimento prezioso nel settore del business e nella comunità dei professionisti di sesso maschile e questo le consente di intraprendere la via della distribuzione gratuita. Questo senza scalfire e compromettere la qualità del giornale stesso!

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Professionisti, tutti ne abbiamo bisogno!

A volte, lo ammetto, mi piacerebbe non aver bisogno di nessuno. Sono sempre stato un uomo piuttosto equilibrato nella vita ed ho sempre cercato di rispettare le regole. Non ho mai avuto grane particolari, ma talvolta mi sono ritrovato in situazioni in cui non mi sarebbe dispiaciuto avere il dono dell’onniscienza, non certo per motivi di vanità o presunzione, ma perché mi sono sempre sentito in difficoltà ad ammettere di aver bisogno di qualcuno.

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10 regole per diventare un perfetto imprenditore nel settore abbigliamento

Oggi aprire un negozio di abbigliamento rappresenta un’ottima opportunità di business. A confermarlo sono i dati della Confcommercio che mostrano come, nel 2017, il comparto fashion retail abbia registrato un +28% rispetto all’anno precedente, con un giro d’affari di poco superiore agli 1,5 miliardi.

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