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Smart working kit: il nuovo concept Pininfarina per lavorare da casa

L’esigenza di lavorare in smartworking comporta inevitabilmente anche la necessità di avere a disposizione tutto ciò che serve per lavorare da casa come in ufficio. Per questo Pininfarina Architettura ha messo a disposizione la propria esperienza, proponendo la propria visione, volta al miglioramento del lavoro agile attraverso lo studio di nuovi scenari per la definizione un’esperienza lavorativa piacevole e capace di adattarsi a spazi diversi.

Lo smart working kit per lavorare da casa come in ufficio

L’azienda ha messo a lavoro un team di esperti per elaborare una sorta di smart working kit (sviluppato in sinergia con GET e Ni.Do, due studi di design), composto da elementi modulari altamente riconfigurabili, utilizzabili in sinergia o in maniera autonoma, per trasformare qualsiasi ambiente in un ufficio.

Il kit si compone di moduli componibili in grado diventare oggetti d’arredo e al tempo stesso essere trasportati ovunque, magari per spostamenti di lavoro.

Ma quali sono le componenti dello smart working kit? C’è un supporto per laptop, una CPU dotata di piccolo schermo, un proiettorecasse e microfono con sistema di cancellazione dei rumori, un purificatore dell’aria, delle luci ed un supporto per il riscaldamento o il raffreddamento di bevande. Mica male no?

Smart working in vacanza: sarà una tendenza di questa estate?

Smart working in vacanza: potrebbe essere una soluzione

Dopo i mesi di stop forzato per molte categorie di lavoratori, pensare alle vacanze estive sembra davvero azzardato, in quanto il lavoro da fare è davvero tanto. Eppure potrebbe esserci una soluzione…

l claim “Ieri in ufficio. Oggi naturalmente al lavoro” è indicativo dell’iniziativa attraverso la quale Club del Sole ha istituito un modello di smart working innovativo, attrezzando i villaggi di tutte le dotazioni necessarie per la massima sicurezza e soddisfazione degli ospiti: autentiche oasi di tranquillità pensate per favorire la concentrazione di chi deve lavorare, connessioni WI-FI ad alta velocità nelle mobilhomes, food delivery direttamente in bungalow, servizio stampa documenti, fast check-in, igienizzazione degli alloggi e monitoraggio degli accessi agli spazi comuni, ecc.

“Club del Sole mette a disposizione dei propri ospiti oltre 1 milione di mq distribuiti in 15 camping villages tutti in Italia – dichiara Giovanni Cavalli, Consigliere Delegato di Club del Sole. Le nostre strutture sono strategicamente  posizionate sulle più belle spiagge e nelle oasi più naturali in ben 6 regioni italiane,  spiega Cavalli –in contesti sicuri e rilassanti da vivere in compagnia. Lo Smart Working Village, che abbiamo studiato ad hoc per chi vuole coniugare vacanza e lavoro, permetterà di far fronte alle esigenze lavorative e al desiderio di vacanza studiato apposta per l’estate 2020. Stiamo verificando con i nostri consulenti l’ampliamento dei benefit per un ideale Smart Working nelle nostre strutture  conclude Cavalli e far fronte alle esigenze di ogni professionista con sistemi informatici, strumenti all’avanguardia e personale dedicato per consentire un ‘rilassante’ lavoro anche in vacanza”.

Conciliare lavoro e vacanza potrebbe dunque non essere un’utopia. Lo smart working potrà continuare ad essere ancora protagonista delle nostre giornate, anche di quelle estive, conciliando le esigenze lavorative a quelle familiari di ogni azienda e lavoratore.

La ripartenza è vicina: è il momento di pensare a quello che verrà

I dati ci dicono ormai da giorni che la situazione, in Italia, sta migliorando. Con la consapevolezza di avere alle spalle il momento peggiore della crisi sanitaria, è arrivato il momento di pensare a quello che verrà.

In questi giorni si moltiplicano le voci di chi, dentro a questo dramma che ha travolto e sta travolgendo il mondo, vuole scorgere un’opportunità, e se non un’opportunità, come minimo un importante momento di riflessione. Questo dovrebbe valere a tutti i livelli, da quello politico a quello professionale, con le aziende stesse chiamate a ripensare alcuni metodi, e soprattutto a pianificare la ripresa.  Meglio: a pianificare il modo in cui affrontare la ripartenza. Mettendo da parte facili pessimismi.

Certo, non è semplice: riprendersi da questo shock non sarà una passeggiata per nessuno, men che meno per il mondo delle imprese. I dati ci dicono che la situazione è e sarà molto complicata: Bankitalia ha spiegato che ogni settimana di lockdown costa al nostro Paese lo 0,5% del Prodotto interno lordo annuo, ovvero all’incirca 9 miliardi di euro. Si stima una caduta del Pil di circa il 5% nel primo trimestre, decremento che si ripeterà anche nel secondo trimestre.

Difficile, insomma, guardare con il sorriso al dopo, a quella che in questi giorni continuiamo a chiamare “ripresa”, “ripartenza”. Eppure è proprio questo che siamo chiamati tutti a fare, auspicabilmente in tempi brevi: ripartire. E per farlo è necessario, come anticipato, mettere da parte il pessimismo, nonché sgombrare la mente e mantenere i nervi ben saldi. Non è impossibile: di motivi per essere fiduciosi nel futuro, infatti, ce ne sono anche nel mondo delle imprese, e non sono nemmeno pochi. Basta aguzzare un poco lo sguardo

Non tutto si è fermato, anzi. In molti casi questa crisi è stata affrontata con grande audacia, con realtà piccole e grandi che hanno mutato modalità lavorative per poter continuare a lavorare, mentre altre hanno deciso di cambiare in modo importante anche i prodotti e i servizi offerti, adattandosi alle esigenze straordinarie di questo periodo.

Sono tantissime le aziende che non hanno smesso nemmeno per un attimo di guardare al futuro. Pur in queste settimane di lockdown, per esempio, l’agenzia di selezione del personale Adami & Associati ha continuato a selezionare – ovviamente da remoto – i migliori talenti per le aziende clienti, a livello nazionale e internazionale. In molti casi si è proceduto con la selezione di profili che sarebbero stati ricercati anche senza alcuna crisi sanitaria, mentre in altri è stato offerto il supporto di head hunter per individuare delle figure specializzate per affrontare al meglio l’emergenza Coronavirus, la quale in molti casi si è tradotta in un aumento del lavoro oppure in una trasformazione radicale della produzione. Nella maggior parte delle situazioni, il primo passo per superare questo momento è stato quello di cercare le competenze giuste, inserendo nuovi capaci professionisti nel proprio team.

Sono tante le realtà che, di fronte al lockdown, hanno saputo reinventare il proprio modo di lavorare, scoprendo e sviluppando tecniche e strumenti che risulteranno preziosi anche in futuro. Parliamo certamente delle tantissime aziende che hanno continuato a lavorare in regime di smart working, scoprendo così, seppure in modo inizialmente traumatico, i tanti vantaggi del lavoro agile. Ma parliamo anche di tutte le aziende che in queste settimane hanno trovato un altro modo per offrire i propri prodotti e servizi, dagli psicologi che hanno avviato delle sedute individuali in videoconferenza agli esercizi commerciali che hanno deciso di darsi alle consegne a domicilio, spesso con l’avvio di nuovi negozi digitali che, in altre situazioni, mai sarebbero stati lanciati.

La ripartenza, che già adesso la maggior parte delle imprese stanno preparando, dovrà essere fatta a partire dal capitale umano, e quindi dalle competenze e dall’esperienza, ma anche dalla voglia di fare e dal coraggio.

La sfida che si para davanti a noi non sarà facile. Riusciremo a superarla puntando sulle persone, sulle capacità di ogni singolo professionista, sui talenti. Sono questi, infatti, che ci permetteranno di superare l’attuale pandemia e la conseguente crisi economica: su questo non ci sono dubbi.

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Lo smart working può essere un modello anche per il futuro?

A oltre un mese dallo stato di emergenza causato dal Coronavirus e la conseguente necessità di ricorrere allo smart working per lavorare, ci si comincia a porre qualche domanda sul futuro. Lo smart working potrà essere usato maggiormente a prescindere dall’emergenza?

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Da home working a smartworking: come mantenere l’equilibrio lavoro-vita privata

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5 consigli per far funzionare il telelavoro

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Ferie e permessi? Meglio il lavoro flessibile!

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Smart working e lavoro da remoto: l’altra faccia della medaglia

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Stanchi dopo una giornata di lavoro tornate a casa. È stata dura e quello che vorreste è solo un po’ di quiete e di tepore domestico. Ma qualcosa va storto e subito vi innervosite. Sarebbe accaduto anche se la vostra giornata di lavoro fosse stata scintillante?

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È uscito Uomo&Manager di Novembre! Ed è gratis!

Il numero di Uomo&Manager di Novembre 2018 è uscito ed è possibile scaricarlo gratuitamente! La rivista edita da DCNETWORK di David Di Castro Editore, è ormai da tempo un punto di riferimento prezioso nel settore del business e nella comunità dei professionisti di sesso maschile e questo le consente di intraprendere la via della distribuzione gratuita. Questo senza scalfire e compromettere la qualità del giornale stesso!

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