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Riparazione smartphone rotto: quanto costa in Italia farlo aggiustare?

Quanto costa far riparare uno smartphone rotto? È probabilmente il nostro device più “personale”, quello dentro il quale teniamo molte delle informazioni essenziali della nostra vita privata, ma anche del lavoro.

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Come scegliere i migliori auricolari bluetooth?

Lo smartphone è oramai divenuto una sorta di estensione del nostro corpo. Lo portiamo ovunque andiamo e controllare le notifiche è diventato una sorta di lavoro, più o meno inconsapevole, di cui non possiamo fare a meno. 

Quello che una volta era semplicemente uno strumento per fare e ricevere telefonate, oggi è un vero e proprio strumento di lavoro, di svago, attraverso il quale portiamo avanti tutte le nostre relazioni. E nell’utilizzo, nel tempo, si è diffusa l’abitudine di indossare auricolari bluetooth migliori possibili per avere sempre un audio perfetto quando, nei momenti di pausa relax dal lavoro, ascoltiamo la nostra musica preferita, guardiamo un film o semplicemente ci distriamo con un reel o un video sui social. Senza considerare l’importanza di averli a disposizione in auto, mentre guidiamo!

Come sceglierli?

Qualità, confort e design. Sono tre parole fondamentali quando si devono scegliere gli auricolari bluetooth migliori. Quelli con i fili, infatti, sono solo un ricordo per molti e quelli senza rappresentano una grande opportunità di immergersi nel proprio mondo, avendo sempre le mani libere e magari lasciando lo smartphone a qualche metro di distanza o in tasca. 

Immaginate di dover fare una call di lavoro: quanto conta la qualità dell’audio? È fondamentale! Dunque, il primo fattore di scelta è certamente quello legato alla qualità del prodotto in sé. In commercio esistono moltissimi modelli di auricolari bluetooth, anche a prezzo basso, ma spendere qualche euro in più per avere un prodotto migliore, alla lunga vi soddisferà. E non dimentichiamo la durata della batteria! Spesso e volentieri ci troviamo fuori per lavoro tutto il giorno, senza possibilità di ricaricare i nostri auricolari: prima di fare la nostra scelta, è importanti assicurarci che la batteria abbia una autonomia sufficiente.

Anche il confort è importante. Gli auricolari bluetooth vanno inseriti nelle orecchie e ciascuno di noi le ha di conformazioni differenti. Dunque, prima di decidere quale acquistare, è bene assicurarsi che siano comodi da indossare. 

Ultimo, ma non ultimo, il fattore design: ormai la tecnologia deve essere anche bella oltre che funzionale e anche i nostri auricolari bluetooth deve esserlo! Le opzioni non mancano e tra le varie proposte dei brand che li producono c’è solo l’imbarazzo della scelta. Dopo tutto, gli strumenti tecnologici fanno parte del nostro outfit a pieno titolo e il desiderio di essere sempre alla moda ci impone di curare con attenzione anche questo aspetto.

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Quali sono i colori più richiesti per lo smartphone? I classici sono sempre apprezzatissimi

Nell’outfit dell’uomo moderno, gli accessori hanno la loro importanza e tra questi possiamo includere anche gli smartphone, che ormai si trovano in commercio di svariati colori. Ma quali sono i colori più richiesti per lo smartphone?

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Motorola presenta il nuovo razr 40 ultra, concentrato di tecnologia e glamour

Quando esce un nuovo razr, gli appassionati di stile si mettono sull’attenti. Compatto, con un design affascinante, schermo pieghevole e tutta la tecnologia che si possa chiedere ad uno smartphone moderno. Motorola presenta il nuovo razr 40 ultra, il top di gamma della nuova famiglia più cool del brand.

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Digital detox: ogni tanto ci vuole per tornare a “centrarci” sulla nostra vita

Avete mai vissuto un digital detox forzato? Recentemente mi è capitato di dover portare il mio smartphone in assistenza per sostituire la batteria, ormai quasi inutilizzabile. Premesso che, per chi fa un lavoro come il nostro, lo smartphone è uno strumento indispensabile, ogni volta che me ne devo privare, anche solo per pochi minuti, la sensazione che provo è simile alla nostalgia.

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Il 5G sta prendendo piede: in Italia l’anno prossimo 1 utente su 4 lo utilizzerà

Pian piano il 5G sta prendendo quota e gli ultimi studi mettono in evidenza come nel prossimo anno la percentuale di utenti che lo utilizzerà sia destinata ad aumentare.

Secondo lo studio “5G: The Next Wave” realizzato dell’Ericsson ConsumerLab (che ha visto intervistati oltre 49.000 consumatori in 37 Paesi, tra cui l’Italia), che analizza l’impatto che il 5G ha avuto sui consumatori early adopter nei vari Paesi del mondo e misura le intenzioni e aspettative degli utenti non ancora abbonati, almeno il 30% degli utenti di smartphone intende sottoscrivere un abbonamento 5G entro il prossimo anno. Percentuale che in Italia si attesta al 25%.

6 tendenze chiave sul 5G

Inoltre, lo studio ha permesso di identificare 6 tendenze chiave che influenzeranno la prossima ondata di adozione del 5G. Ecco quali sono:

  1. L’adozione del 5G non teme linflazione: è probabile che almeno 510 milioni di consumatori in 37 mercati adottino il 5G nel 2023. In Italia 1 utente su 4 intende passare al 5G nei prossimi 12 mesi.
    Inoltre, l’83% degli attuali utenti del 5G che afferma che, nonostante l’aumento dei costi, non è disposto a tornare al 4G.
  2. I prossimi utenti 5G si aspettano elevate prestazioni, in particolare sulla copertura di rete, rispetto agli early adopter, che si preoccupano più dei servizi innovativi abilitati dal 5G. 
  3. La percezione della disponibilità del 5G sta emergendo come il nuovo parametro di soddisfazione dei consumatori. Ai fini della percezione degli utenti, la copertura geografica, la copertura indoor/outdoor e la presenza di hot-spot, sono più importanti rispetto alla copertura della popolazione. Malgrado in Italia il 96% della popolazione sia coperto da 5G (considerando anche la tecnologia Frequency Division Duplex – Dynamic Spectrum Sharing), solo il 25% degli utenti 5G percepisce di essere connesso al 5G per più del 50% del tempo. Tra questi, il 75% si dichiara soddisfatto della rete di quinta generazione.
  4. Il 5G spinge gli utenti a utilizzare video di qualità e la realtà aumentata. Negli ultimi due anni, il tempo trascorso dagli utenti 5G sulle app di AR è raddoppiato, raggiungendo le due ore settimanali.
    In Italia, nel 2022 il numero di utenti 5G che usufruisce di più di tre servizi digitali è 1,5 volte superiore rispetto al 2020.
  5. I modelli di monetizzazione del 5G sono destinati a evolversi: 6 consumatori su 10 si aspettano che le offerte 5G vadano oltre il volume di dati e la velocità, per passare a funzionalità di rete personalizzate e on-demand per esigenze specifiche.
    Il 91% degli utenti 5G ritiene le applicazioni innovative del 5G siano una componente importante dei loro abbonamenti mobili.
  6. L’adozione del 5G sta preparando la strada al metaverso. Gli utenti 5G in media spendono già un’ora in più a settimana in servizi legati al metaverso rispetto agli utenti 4G. Si prevede inoltre che entro il 2025 verranno consumate due ore in più di contenuti video a settimana su dispositivi mobili, di cui 1,5 ore su visori AR/VR.
    In Italia, il 37% degli utenti 4G dichiara che inizierà a usare o aumenterà il tempo speso su applicazioni AR una volta sottoscritto un abbonamento al 5G.
    Gli utenti 5G già spendono in media 1,5 ore in più a settimana in servizi legati al metaverso rispetto agli utenti 4G.

Il Responsabile del ConsumerLab di Ericsson Jasmeet Singh Sethi, ha dichiarato : “La portata della ricerca ci offre una visione autentica delle opinioni e degli atteggiamenti dei consumatori nei confronti del 5G. Il rapporto mostra che la prossima ondata di potenziali utenti 5G ha aspettative diverse rispetto agli early adopters. Nel complesso, i consumatori considerano il ricorso al 5G come una parte essenziale del loro futuro stile di vita”. Poi aggiunge: “È interessante notare come il 5G stia emergendo come la leva che porta gli early adopter ad abbracciare servizi legati al metaverso, come ad esempio il gaming, l’acquisto di oggetti digitali e le attività di socializzazione nelle piattaforme di gioco virtuali interattive 3D. Anche il tempo trascorso dagli utenti 5G sulle app di realtà aumentata è raddoppiato negli ultimi due anni”.

Strategie per allungare la vita del vostro smartphone: ecco alcuni consigli

La tecnologia avanza e il costo dei nostri cari device continua a lievitare. Anche se il mercato negli ultimi anni si è concentrato sul segmento degli smartphone di fascia bassa, quello che garantisce ai produttori di ottenere volumi di vendita elevatissimi, molte persone non riescono a rinunciare ai top di gamma spendendo cifre che, soprattutto per i modelli Apple, possono superare i mille euro. Per i modelli che utilizzano Android i costi possono scendere di qualche centinaio di euro, ma si tratta comunque di esborsi importanti che richiedono delle strategie atte a preservare l’investimento. Ok rimanere al passo coi nuovi modelli, ma il fattore longevità resta comunque centrale per ottimizzare al massimo l’acquisto.
Ecco alcuni consigli per riuscire ad allungare la vita del proprio dispositivo mobile. 

1. Protezione dello smartphone

Una delle cause di abbandono del proprio cellulare è quella legata alla rottura del display. Certo, la sostituzione è sempre possibile, ma si tratta di un’operazione comunque costosa, conveniente soltanto in quei casi in cui il dispositivo sia stato comprato da poco e non presenti altri problemi di funzionamento degni di nota. Esistono delle assicurazioni apposite che con qualche decina di euro in più coprono questo tipo di incidenti, ma il modo più efficace per ridurre i rischi per il display è quello di dotarlo di una protezione in vetro temperato.
Non è detto che una caduta crei dei danni allo schermo, ma potrebbe però crearne alla scocca e alla componentistica interna dello smartphone, in questi casi, soprattutto per i melafonini di valore, una cover iphone 12 pro max può proteggere il proprio amato device, evitando noie legate a malfunzionamento hardware. In generale meglio optare per delle custodie resistenti anche a costo di incidere sull’ingombro e a livello estetico.

2. Eliminazione delle app e delle immagini non necessarie

Quando ci si avvicina alla capienza massima della memoria presente nello smartphone, lo stesso comincia ad essere meno reattivo e a presentare dei lag che a lungo andare possono diventare fastidiosi. Un problema che spesso ci spinge a cambiare modello, ma che in realtà può essere facilmente risolto tramite il reset completo del telefono, o con l’eliminazione delle tante app installate che non vengono mai usate o della miriade di foto ricevute tramite i social. Una procedura che può richiedere del tempo, ma sulla quale è consigliato concentrarsi.

3. Il peso degli aggiornamenti

Come abbiamo già avuto modo di accennare, la tecnologia va avanti in maniera repentina, facendoci sentire inadeguati e spingendoci verso modelli di ultima generazione. Questo lo si intuisce anche dalla frequenza sempre maggiore degli aggiornamenti per i nostri telefonini, spesso riguardanti soltanto la risoluzione di bug, ma talvolta davvero impattanti a livello di sistema operativo. In questi casi, meglio sincerarsi che le nuove versioni siano compatibili con le caratteristiche tecniche del nostro device perché il rischio che l’aggiornamento vada ad appesantirlo e a rallentarlo è concreto. Evitando l’aggiornamento si sarà sicuri di preservare le potenzialità del dispositivo, senza avere dei contraccolpi a livello di funzionalità.

4. Battery draining: altro nemico della longevità degli smartphone

La stragrande maggioranza dei dispositivi presenti attualmente sul mercato non permette la sostituzione della batteria in dotazione, se non rivolgendosi a un centro autorizzato. Questo ovviamente ha un costo e anche in questo caso, ogni valutazione dovrà tener conto delle condizioni generali del telefono e di quanto è vecchio. Per evitare che la carica vada a diminuire drasticamente col tempo è opportuno seguire delle semplici tattiche per migliorarne la longevità. Un consiglio efficace, anche se spesso non è percorribile, è quello di non far scendere il livello di carica al di sotto del 75%, e in ogni caso mai sotto il 25%. Questo perché ogni batteria è caratterizzata da un numero di cicli di ricarica oltre il quale le prestazioni della stessa tendono a scendere in maniera evidente. Una ricarica che parte da quella soglia non verrà considerata come ciclo completo e andrà ad incidere quindi sulla longevità della batteria. 

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Auricolari Bluetooth: abbiamo testato gli Urbanista Lisbon

Ormai non possiamo più fare a meno degli auricolari Bluetooth. Li utilizziamo per tutto: per ascoltare musica, per interloquire con i sistemi di ricerca e intrattenimento, per dettare un messaggio e ovviamente per scrivere, videochiamare o fare meeting di lavoro. Ma come devono essere gli auricolari ideali? Devono essere piccoli, in grado di collegarsi attraverso il Bluetooth o attraverso il wifi, devono essere anatomici e chiaramente offrire ottime prestazioni dal punto di vista del suono.

Bisogna dire che in commercio ce ne sono molti e tra questi abbiamo avuto modo di provare gli Urbanista Lisbon, un modello estremamente trendy che ci ha sorpreso per diverse caratteristiche che possono vantare e che possono essere utilizzati sia con sistema operativo iOS che Android.

Piccoli e dunque tascabili, assicurano una lunghissima durata della batteria, requisito fondamentale per un manager che sa quando esce la mattina di casa e non sa quando rientra: li abbiamo caricati e, usandoli, per una media di un’ora e mezza al giorno, ci hanno assicurato una durata di oltre una settimana e questa è già una gran cosa. Ma quello che maggiormente ci ha stupiti, anche in funzione del prezzo degli Urbanista Lisbon (49 euro), oltre alla rapidità nella connessione con il nostro device, è la qualità del suono. Sia in riproduzione di file audio, che video, sia in conversazione, abbiamo rilevato una buonissima ricezione e un’eccellente trasmissione della voce.

La custodia di ricarica portatile, pesa meno di 30 g, e gli auricolari misurano solo 18 x 16 x 14 mm e pesano solo 4 g ciascuno: gli Urbanista Lisbon sono tra gli l’auricolare bluetooth più piccolo del mondo. 

Manager “tossici” per il lavoro? Ecco come riconoscerli

Un italiano su due soffre di stress a causa del lavoro. Certamente la pandemia con tutte le sue conseguenze non è stata di grande aiuto, anzi… La diffusione dello smart working, secondo alcuni studi, ha contribuito ad aumentare il numero delle persone colpite da esaurimento nervoso addirittura del 20%.

Quali possono essere le cause? Una potrebbe essere legata alla difficoltà di separare la propria vita privata da quella professionale oppure dalla difficoltà di staccare dal proprio lavoro in modo significativo quando si vive costantemente connessi. Ma potrebbe esserci una ragione ancora più profonda: avere a che fare con colleghi o manager “tossici” che, a lungo andare, hanno impatti molto negativi sull’ambiente, sulle performance e sulla salute di dipendenti e collaboratori.

“Sentire lamentele legate al proprio capo, al proprio lavoro o magari a qualche collega – precisa Francesca Contardi, managing director di EasyHunters, prima società di ricerca e selezione con un Digital Operating Process – non è certo inusuale e non ci stupisce affatto, ma ci sono casi in cui l’ambiente diventa talmente tossico da compromettere il benessere delle persone e, a lungo andare, anche le loro performance. In questo secondo caso, è fondamentale intervenire tempestivamente e promuovere piani di gestione dello stress per non compromettere la salute delle persone ed evitare di perdere i migliori talenti a causa di un ambiente di lavoro non stimolante o, peggio ancora, tossico”. 

Come riconoscere i manager “tossici”

Quelli che potremmo definire manager “tossici” hanno una serie di atteggiamenti che possono facilitarci nell’individuazione: tendono infatti a non ascoltare, hanno un atteggiamento aggressivo, hanno scarsa attenzione nei confronti di chi lavora insieme a loro e dei risultati, promuovono o assumono le risorse sbagliate e tendono a criticare eccessivamente, spesso anche in pubblico. 

Cosa fare se sorgono conflitti con uno di loro se si lavora in smartworking? “Quando vengono a mancare momenti di condivisione in ufficio o davanti alla macchinetta del caffè – conclude Francesca Contardi – è più facile che problemi di poco conto si ingigantiscano. Pensiamo, ad esempio, a differenti opinioni su un determinato argomento o sul modo per svolgere un certo lavoro: quando ci si può confrontare dal vivo, può essere più semplice trovare un punto in comune rispetto a quando si interagisce soltanto via mail o al telefono. E lo stesso vale quando si deve dare un feedback negativo. Se non ci si vede, tutto diventa più impersonale. Io consiglio di favorire occasioni di incontro frequenti, sia di team sia individuali, in modo da creare relazioni basate sulla condivisione e sulla fiducia, ma anche di non aspettare troppo prima di reagire ad un ambiente tossico perché si corre il rischio di trasferire il proprio stress anche all’interno del team o durante eventuali colloqui di lavoro. Il dialogo è sempre la scelta vincente: parlare apertamente con le persone delle proprie difficoltà può contribuire a creare un clima più sereno e a lavorare meglio”. 

Luce blu: gli italiani ne conoscono gli effetti ma anche a letto guardano i device

La salute prima di tutto. Ah no, lo smartphone prima di ogni cosa, persino a letto! Tutti ormai sanno che l’esposizione alla luce blu emessa dagli schermi di TV, smartphone, tablet, computer ed e-reader può influire negativamente sul riposo notturno, inibendo la melatonina, l’ormone che induce il sonno. Malgrado ciò sono in molti quelli che non ci rinunciano. A mettere in evidenza questo aspetto è uno studio  di Emma – The Sleep Company, tra le aziende a più rapida crescita in Europa nella produzione di sistemi per il sonno, attraverso una survey ha indagato i comportamenti degli italiani circa l’utilizzo di device la sera a letto prima di addormentarsi.

Ebbene, i dati che evidenzia la ricerca sono davvero preoccupanti. Infatti, gli italiani faticano a riposare bene durante la notte, basti pensare che quasi la totalità di loro (96%) dichiara di avere un sonno notturno disturbato almeno una o due volte al mese, mentre è più di 1 su 4 (28%) che di rado trascorre notti veramente rigeneranti e senza risvegli. 

La luce blu è una tematica non sconosciuta agli intervistati, anzi, dall’analisi emerge che quasi due terzi di essi (69%) sa di cosa si tratta e conosce i possibili risvolti negativi alla sua esposizione nelle ore serali in camera prima di dormire. Nello specifico, i due disturbi più noti agli utenti italiani sono l’interferenza con i tempi di addormentamento (57%) e il sonno notturno difficoltoso (31%), pochi (4%) invece sono coscienti del probabile strascico mattutino, ovvero un arduo risveglio. Non stupisce quindi che quasi 8 italiani su 10 (79%) siano a conoscenza dell’esistenza del “filtro protezione occhi” pensato per contenere gli effetti della luce blu, sebbene poi oltre la metà (53%) non lo utilizzi.

Non solo, pare che gli italiani utilizzino i propri device fino a poco prima di abbandonarsi al sonno. Infatti, sono davvero in pochi a non avere alcun dispositivo elettronico in camera da letto quando stanno per andare a dormire: meno di 1 su 10 (9%).

I dispositivi più utilizzati in camera da letto

Lo smartphone è il più fedele compagno la sera. Infatti, tra i device preferiti dagli utenti del Bel Paese c’è proprio lui (75%), seguito dalla TV (55%), e ancora dal PC (21%), tablet (16%) ed e-book (7%). 

Gli inseparabili del cellulare sotto le coperte prevalentemente utilizzano i social media (40%) e navigano online (37%). È tuttavia nutrita la schiera di quanti prima di dormire lo utilizzano per chattare e guardare video e programmi in streaming oppure on demand (entrambi 23%) e leggere (20%). 

Chi non vuole rinunciare a tablet e laptop anche in camera da letto, prevalentemente trascorre almeno un’ora online ed è impiegato a navigare sul web (23%), usare i social (18%), guardare video o film (15%) o a leggere (14%). Ma non solo, c’è anche chi gioca (11%), si diletta in shopping online (10%) o controlla le ultime e-mail (10%).

Quali sono i migliori smartphone Android? Ecco la Top 10

Il 2020 è stato sicuramente un anno importante per il mondo degli smartphone android, quasi tutte le case produttrici infatti si sono dotate di device con caratteristiche top di gamma. Schermo curvo, pieghevole, batterie ultra durevoli, connessione 5g, queste sono solo alcune delle caratteristiche degli smartphone android targati 2020. Una delle principali novità introdotte negli ultimi mesi di quest’anno sono i rivoluzionari display con tecnologia AMOLED con frequenza a 120 Hz. 

Consigli per l’acquisto di cellulari ultimi modelli 

Acquistare uno smartphone oggi non è un’impresa facile visto che nel mercato esistono migliaia di modelli con le più disparate caratteristiche (sia hardware che software). Per questo è sempre consigliabile consultare una classifica dei migliori smartphone (stilata da professionisti) in modo da potersi orientare nel mare magnum dei cellulari di ultima generazione. In genere le caratteristiche principali da prendere in considerazione nei nuovi telefoni cellulari sono: display, processore e Ram. 

Top 10 smartphone Android 

Xiaomi MI 9 PRO 

Nella lista dei migliori smartphone con sistema operativo android rientra sicuramente lo Xiaomi MI 9 PRO caratterizzato da un design full screen e con fotocamera a scomparsa (sia anteriore che posteriore).  Il processore S855 lo rende sicuramente un device performante e molto apprezzato dagli utenti. 

LG G8X ThinQ

Il nuovo smartphone LG entra di diritto nell’alveo dei migliori smartphone android 2020. Il device in questione rappresenta semplicemente il meglio della casa LG e inoltre è uno dei pochi dispositivi che comprende nel prezzo anche una particolare custodia con schermo separato capace di rendere unico l’utilizzo del dispositivo. 

ZTE Axon 10 Pro 

Anche lo ZTE Axon 10 Pro rappresenta un’ottima soluzione nel mondo dei telefoni Android. Il dispositivo è caratterizzato da cornici quasi inesistenti e da un display che ricopre quasi il 100% della superficie frontale. L’ottimo processore e Android 10 gli permettono di girare al meglio anche quando si aprono file o app pesanti (come giochi di ultima generazione). 

Huawei P30 Pro 

Huawei P30 Pro è ad oggi uno dei top di gamma di casa Huawei ed è uno smartphone caratterizzato da un ottimo rapporto qualità prezzo. Nonostante sia un device piuttosto datato, Huawei P30 Pro possiede un comparto fotografico capace di tenere testa a qualsiasi smartphone, inoltre è aggiornato ad Android 10

Google Pixel 4

Uno degli smartphone più conosciuti e venduti del 2020 è sicuramente il Google Pixel, ormai giunto alla sua quarta versione. Ciò che contraddistingue questo dispositivo sono le ridotte dimensioni, i colori vivaci. Non è uno smartphone per tutti ma di certo rientra tra i migliori dispositivi del 2020. 

Sony Xperia 5

Il Sony Xperia 5 è uno smartphone nuovo, sicuramente la punta di diamante del marchio Sony. Ciò che lo caratterizza è il display oled ad altissime prestazioni (con una dimensione perfetta con formato 12:9 da sei pollici). Un altro punto a favore, oltre al comparto fotografico e al processore S855, è la memoria espandibile.

ONEPLUS 7 T

In molti lo considerano come il migliore Oneplus in assoluto, uno smartphone completo e compatto, con comparto fotografico da far invidia agli altri prodotti top di gamma e con dimensioni medie. Il Onleplus 7T inoltre è uno degli smartphone più veloci sul mercato.

Realme X2 PRO

Il Realme X2 PRO è un telefono smartphone non troppo conosciuto ma sicuramente molto interessante. Il dispositivo si basa su un processore SB55, 8 Gb di RAM e 128 GB di memoria interna non espandibile. 

Asus ZenFone 6 

Anche l’Asus ZenFone 6 possiede le rivoluzionarie fotocamere a scomparsa, attualmente è uno dei migliori device per potersi scattare selfie. Il comparto fotografico infatti rappresenta il vero e proprio punto di forza del dispositivo, aggiornabile ad Android 10. 

Honor 20 

In fine, rientra nella classifica dei top 10 di casa Android anche l’Honor 20, un cellulare nuovo che rappresenta un ottimo compromesso tra qualità e prezzo. Il dispositivo è molto compatto e da dimensioni ridotte, il processore Kirin 980 aiutato da ben 6 Gb di Ram lo rendono una vera e propria scheggia. 

Ovviamente non è possibile stabilire a priori quale sia il miglior smartphone per ognuno, è consigliabile infatti prima considerare le proprie esigenze e solo dopo decidere quale modello acquistare. 

Due giorni di autonomia per il nuovo Motorola moto g9 play

Motorola punta sull’essenzialità ma anche sulle prestazioni con la sua nuova linea di smartphone moto g9 play.

A caratterizzare questo smartphone c’è una tripla fotocamera con sensore principale da 48MP e una batteria da 5,000mAh che garantisce un’autonomia davvero importante che può arrivare fino a due giorni.

Potenza non indifferente

È uno dei primi smartphone al mondo a integrare la piattaforma mobile Qualcomm® Snapdragon™ 662: moto g9 play grazie all’intelligenza artificiale e alla versatilità della fotocamera è possibile guardare video con grande semplicità, ma anche svagarsi con i migliori giochi.

Lo Snapdragon 662 è stato progettato per garantire una maggiore velocità quando si utilizzano tante applicazioni in contemporanea, per evitare qualsiasi rallentamento. Lo schermo reagisce in modo fluido a ogni gesto e tocco, e permette di passare da una funzionalità all’altra in modo ancora più semplice e intuitivo.

Lavorare per tanto tempo

Per l’utilizzo più professionale, il moto g9 play permette come detto un utilizzo prolungato nel tempo: perfetto per i viaggi di lavoro e per gli spostamenti, non si corre mai il rischio di rimanere con la batteria “a terra” in virtù del fatto che offre fino a 2 giorni di autonomia con una singola carica, rendendo possibile lo streaming di musica per 83 ore, video per 16 ore o navigazione per 13 ore. Quando arriva il momento di ricaricare, è possibile farlo in modo rapido con la tecnologia di ricarica TurboPowerTM. Inoltre il moto g9 play la versione più pura del sistema operativo Android, Android™ 10 simil-stock, garantisce prestazioni davvero affidabili.