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LinkedIn annuncia le 10 migliori startup italiane del 2024. Ecco quali sono!

Qual è la migliore startup dell’anno? A dircelo è LinkedIn con la sua sezione Notizie, che ha stilato la classifica delle 10 migliori startup italianedel 2024. Lo studio si è basato sui dati della piattaforma prendendo in considerazione quattro fattori principali: la crescita della forza lavoro di queste aziende, le interazioni degli utenti con le aziende e i loro dipendenti, l’interesse dei candidati verso queste startup e la loro capacità di attrarre talenti. Ma vediamo insieme quali sono le 10 migliori startup italiane del 2024.

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QLHYPE, la startup che punta sul second hand delle star e dei loro abiti usati

L’idea di indossare abiti usati era quasi blasfemo per molti fino ad un po’ di tempo fa. Ora, invece, è diventata una tendenza, al punto che in Italia ci sarebbero 24 milioni di acquirenti che genererebbero un giro d’affari da 25 miliardi di euro annui. In pratica il 40% dei consumatori è interessato al settore.

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Top Startups Italia 2023: ecco le migliori 10 d’Italia secondo LinkedIn

Come ogni anno, LinkedIn ha reso nota la classifica Top Startups Italia 2023. Le 10 startup migliori d’Italia sono state scelte dal team di LinkedIn Notizie.

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Startup, l’importanza del marketing viene sottovalutata. Soprattutto all’inizio del progetto!

Il marketing per le startup è davvero importante? Dovrebbe esserlo, ma spesso viene utilizzato in modo errato. Infatti, secondo B-PlanNow acceleratore di startup per progetti in fase di avvio, il 42% delle startup fallisce a causa della lettura errata della domanda del mercato, il 14% in conseguenza del fatto che non utilizza per nulla il marketing.

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10 punti su cui riflettere prima di investire su uno Startup Studio

Come scegliere uno Startup Studio su cui investire? Oggi ci sono in giro moltissime realtà imprenditoriali con progetti estremamente seri che vogliono creare un qualcosa che non c’è. E altre, un po’ meno futuribili. Ma per chi è alla ricerca di un investimento, su quali basi deve fondarsi la scelta?

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E-ssence, arriva il boat sharing elettrico: l’idea è di due giovani imprenditori

Come per l’e-bike, arriva ora il noleggio online delle barche. L’idea è di Michele Lauriola e Leonardo Caiazza che hanno pensato di offrire la possibilità di noleggiare una barca attraverso una app per il cellulare, proprio come si fa con monopattini e biciclette elettriche in città. Il progetto di E-ssence, questo il nome dell’azienda, è quello di portare in Italia il primo boat sharing elettrico completamente on line. In Europa, un servizio del genere è attivo solo in Olanda.

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URBAN-X by MINI, nuovi progetti per le startup che lavorano alla creazione di città sostenibili

URBAN-X by MINI, piattaforma del brand automobilistico di proprietà di BMW, che attraverso MINI Impact Program sostiene le startup in fase lancio che lavorano per rendere la vita nelle città più sostenibile, vivibile e resiliente, ha annunciato grandi novità per i prossimi mesi.

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StartupItalia Open Summit 2022: nella Winter Edition numeri importanti e tanti premi

Si è conclusa la settima edizione dello StartupItalia Open Summit, evento dedicato al mondo delle startup che, nella sua prima giornata aveva incoronato Unobravo come “Startup Of The Year”.

Oltre 50 speaker più di 3.200 spettatori in contemporanea e più di 1 milione di visualizzazioni durante le 12 ore e 45 minuti di diretta streaming: numeri davvero entusiasmanti e che indicano quanto il mondo delle startup attiri interesse nel nostro Paese.

“Questo evento ha dimostrato la forza dell’ecosistema, del lavoro di ciascuno che si consolida nella pluralità, perché l’innovazione è una partita che si vince insieme. SIOS si è confermato, anche quest’anno un eccellente HUB per CEO, startupper, investor e tech enthusiast” ha detto Giampaolo Colletti Editor in Chief di StartupItalia .“SIOS22 si riconferma l’appuntamento per eccellenza nel campo dell’Innovazione. Il tema di quest’anno è stato Reloaded, ovvero ripartenza. Ogni ospite presente ci ha portato la formula per ripartire e vincere, al meglio e quanto prima, affrontando le sfide che il cambiamento porta con sé”.

SIOS2022 Winter Edition
Foto: Giancarlo Gobbi

I temi tratti durante il SIOS2022

Durante la Winter Edition del SIOS22 sono stati tanti i temi trattati. Tra questi certamente meritano citazioni il metaverso della blockchain company Coderblock, mondo virtuale online per nuove connessioni e opportunità di business.

I premi assegnati

Oltre al già citato “Startup Of The Year”, sono stati diversi i riconoscimenti assegnati durante l’evento, realizzato in collaborazione con la Bocconi. Ecco quali sono stati:

  • Il premio community è stato conferito a Satispay, l’unicorno italiano che sta rivoluzionando i metodi di pagamento. 
  • Il premio Radio 105 Special Award è stato assegnato a BEVALORY, start up friulana la cui mission è creare un ecosistema valoriale in cui giovani e aziende s’incontrino attraverso un social responsabile e demerocratico. BEVALORY ha inoltre ottenuto lo Special Award Giffoni Edition.
  • Mamacrowd ha premiato FoolFarm, startup del settore del deeptech che comprende tecnologie tra cui intelligenza artificiale, cybersecurity, realtà aumentata e blockchain; 
  • Terna ha premiato AnotheR reality, start up specializzata nello sviluppo di soluzioni immersive XR (eXtended Reality) con applicazioni nel mondo business e entertainment; 
  • Giffoni ha selezionato per il premio speciale Mygrants, la startup che offre formazione agli stranieri e fa da tramite nel mondo del lavoro. Ad oggi ha creato un database di oltre 47mila profili per le aziende.
  • Bugnion ha premiato Sana4planet, che si occupa di sviluppare, creare e distribuire soluzioni alimentari innovative con funzionalità specifiche per la salute dell’uomo utilizzando matrici proteiche vegetali e attivi bio upcycling.
  • FoolFarm ha premiato VoiceMe, startup che punta ad innovare il mondo dei pagamenti tramite voce.

Unobravo è la “Startup Of The Year”. Il premio consegnato durante la SIOS22 Winter Edition

In occasione della StartupItalia Open Summit, StartupItalia ha assegnato il premio “Startup Of The Year” a Unobravo scelta tra una short list delle top 10 selezionate, tra le 100 startup italiane individuate nel corso dell’anno da StartupItalia, grazie alla raccolta di informazioni su round, novità e annunci.

“Siamo felici della vittoria di Unobravo già vincitrice del premio community a SIOS20. Una startup che racchiude tre concetti importanti: l’importanza di abbattere lo stigma sui temi di salute mentale e dare il proprio contributo alla sostenibilità sociale, la perseveranza e l’orgoglio di fare impresa al Sud e di farlo grazie a Danila, una  founder donna, purtroppo ancora troppo poche, che è riuscita a dare lavoro a oltre 2400 persone per il 93% donne”ha dichiarato Dario Scacchetti, Amministratore Delegato di StartupItalia.

Cos’è Unobravo

Unobravo è una startup nata dall’idea di Danila De Stefano, Psicologa e imprenditrice, classe 1992, che mentre si trovava nel Regno Unito nel 2019 ha lanciato il servizio di psicologia online, che inizialmente era dedicato a tutte le persone che vivono e lavorano lontano dal proprio paese d’origine.

Guidata da professionisti qualificati, ha l’obiettivo di promuovere l’importanza della salute mentale con un servizio all’avanguardia, accessibile e accogliente.

“Sono davvero incredula, solo due anni fa guardavo il Sios di StartupItalia con ammirazione verso le startup finaliste e vincitrici, pensando fosse un traguardo irraggiungibile. Mi sento molto onorata di ricevere questo premio e vorrei dedicarlo a tutto il mio team, perché far crescere un’azienda e dare un servizio di qualità è un gioco di squadra” ha commentato Danila De Stefano, CEO & Founder di Unobravo.

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LinkedIn, ecco le migliori 10 startup italiane

Per il secondo anno consecutivo, LinkedIn ha pubblicato l’elenco delle migliori 10 startup italiane nella sua  Top Startups Italia 2022, realizzata tendendo conto caratteristiche ben precise.

I fattori principali presi in considerazione sono la crescita della forza lavoro di queste aziende, le interazioni degli utenti con le aziende e i loro dipendenti, l’interesse delle persone in cerca di impiego in queste startup e la loro capacità di attrarre talenti. Aspetti questi che dovrebbero essere caratterizzanti di ogni azienda, ma che per una startup assumono un valore nettamente più elevato, proprio in virtù dello status della stessa.

Adattamento alle nuove necessità e tendenze del mondo del lavoro, capacità di crescita, innovazione e potenza degli investimenti sono valori che al giorno d’oggi, se presenti, determinano spesso l’evoluzione e la crescita di una startup.

La classifica delle migliori 10 startup italiane

Al primo posto si posiziona Unobravo, il servizio di psicologia online fondato da Danila De Stefano nel 2019, nato per supportare le persone nel processo di raggiungimento del benessere psicologico e crescita personale.

Alle spalle di Unobravo, si piazzano tre startup del settore finanziario e fintech che hanno saputo proporre servizi e soluzioni innovative che babbo in qualche modo facilitato la vita di chi vi si è rivolto.

  • Banca AideXa la prima fintech in Europa dedicata a PMI e partite IVA con licenza bancaria, si avvale delle nuove tecnologie e opportunità offerte dal digitale per semplificare il lavoro degli imprenditori. 
  • Starting-Finance fondata nel 2018 oggi è la più grande community finanziaria dedicata ai Millennial in Italia.
  • Scalapay ha sviluppato una soluzione di pagamento per terze parti che consente ai clienti, online e offline, di acquistare subito e pagare successivamente attraverso il sistema BNPL (Buy Now Pay Later).

In quinta posizione troviamo Vedrai, azienda creata nel 2020, che con la creazione di agenti virtuali dotati di intelligenza artificiale, simulano l’impatto delle decisioni sui risultati aziendali, prima che esse vengano prese. 

Al sesto posto c’è Macai, startup di quick-commerce che permette attraverso la propria app di ordinare una vasta gamma di prodotti food/non-food e riceverli in pochi minuti. 

Tra i brand leader nel mondo del poke quest’anno al settimo posto della classifica c’è Poke House. Con un modello di business dalla forte componente digitale

Casavo, instant buyer immobiliare nata a Milano nel 2017, è in ottava posizione seguito, al nono posto da Mirta showroom digitale che propone brand contemporanei.

A chiudere la speciale classifica di LinkedIn c’è l’azienda EdTech WeSchool

ANote Music, una startup che nasce dalla passione per la musica

La musica è passione, ci accompagna nelle nostre giornate, ci aiuta a rilassarci e ci procura emozioni. La musica però può essere anche, giustamente, un business per chi la realizza, ma anche per chi pur non avendo doti canore o abilità musicali ha un qualche ruolo nella produzione, nella distribuzione e via dicendo. Noi siamo andati alla scoperta di una startup che ha creato un marketplace di investimento in royalty musicali che mette in contatto i detentori di diritti musicali con appassionati di musica e investitori. L’idea dei fondatori, Marzio F. Schena e Matteo Cernuschi, nasce proprio dalla passione per la musica: si chiama ANote Music e noi abbiamo intervistato il CEO per scoprirne le caratteristiche.

Intervista a Marzio F. Schena, CEO e co-fondatore ANote Music

ANote Music: che cos’è e che cosa fa?

ANote Music è il principale marketplace di royalty musicali, uno strumento che, mettendo in comunicazione detentori di diritti musicali e professionisti del settore con gli investitori e gli appassionati, permette a chiunque lo desideri di investire in musica in modo trasparente e semplice. La nostra startup offre infatti a editori, etichette discografiche e artisti la possibilità di mettere a disposizione degli utenti una parte delle proprie royalty future. Da un lato, chi investe può prendere parte al percorso di chi crea musica, diventando partner passivo e ricevendo un flusso di royalty continuo. Nel contempo, i detentori dei diritti mettono all’asta una parte dei propri cataloghi musicali, mantenendo in toto il controllo sulla gestione e sulle proprie decisioni artistiche ma avendo accesso diretto a fondi che altrimenti riceverebbero nell’arco di diversi anni e che possono essere reinvestiti anche per finanziare nuovi progetti creativi.  

Come funziona ANote Music?

In sostanza, i detentori di diritti musicali, tramite ANote Music, possono mettere all’asta una parte dei loro futuri flussi di royalty. Come ho anticipato prima, i proprietari dei diritti mantengono al 100% il controllo gestionale e artistico dei propri cataloghi, mentre gli investitori diventano partner passivi. A seconda di come viene impostata l’operazione (ad esempio, dalla percentuale del catalogo presa in considerazione o da come il catalogo in questione ha performato nel corso degli anni), i venditori possono ottenere un multiplo che, secondo gli standard di mercato, è generalmente compreso tra 6 e 16 volte la media dei flussi di royalty degli anni passati. Gli appassionati di musica e gli investitori, dopo aver creato un account gratuito sulla piattaforma, possono esplorare tutti i cataloghi presenti. Gli investimenti possono essere contenuti: ogni catalogo musicale viene suddiviso in frazioni di quote, ognuna delle quali rappresenta una porzione della percentuale del catalogo all’asta sulla nostra piattaforma. A seconda del catalogo, è possibile acquistare una quota a partire da soli 6 euro, anche se naturalmente ci sono anche molti investitori che acquistano molte quote in una sola volta per migliaia di euro. Poi, ogni volta che la musica viene ascoltata – attraverso radio, lo streaming online, durante i concerti dal vivo o quando viene utilizzata in TV o nei film – genera royalties che vengono raccolte e distribuite pro-quota agli investitori sulla nostra piattaforma mensilmente, oppure ogni tre o sei mesi. Il modello di business di ANote Music si basa su una commissione “listing fee” sul valore del catalogo al termine della fase di asta, e su commissioni di distribuzione quando le royalty vengono periodicamente distribuite agli investitori in piattaforma, cosa che avviene ogni mese oppure ogni 3 o 6 mesi, a seconda del catalogo. Questo sistema consente di mantenere un profilo di commissioni estremamente flessibile e allineato sia per i proprietari dei diritti  che per gli investitori, in quanto ANote riceve commissioni solo in funzione del risultato – per il resto, la piattaforma è commission free. Inoltre, si basa sulla blockchain, che registra ogni transazione, assicurando la tracciabilità e sicurezza di ogni operazione. 

Com’è nata l’idea?

L’idea l’abbiamo avuta nel 2017 io e il mio amico Matteo Cernuschi, classe 1992 come me e attuale COO di ANote Music, nel 2017. Stavamo guardando il Festival di Sanremo e, ascoltando uno dei brani in gara, ne abbiamo capito subito il potenziale, al punto da esserci detti che, se avessimo avuto l’opportunità, ci sarebbe piaciuto investire proprio in quella canzone, acquistandone anche i diritti. Ci siamo però scontrati con la realtà: in mancanza di budget considerevoli o di contatti nel settore, investire in musica non era un’operazione facile per gli estranei all’industria musicale, nemmeno per chi, come noi, aveva un background finanziario. Ci siamo chiesti: come fare, allora, per rendere le royalty musicali – che, oggi come allora, rappresentano una asset class in forte crescita e, per di più, generalmente al riparo dalle tradizionali oscillazioni causate dagli eventi geopolitici – accessibili? La risposta ha preso una forma precisa quando abbiamo incontrato Grégoire Mathonet, il terzo co-fondatore della startup, che grazie alla sua esperienza in campo informatico, ci ha aiutato a “dare il la” alla piattaforma che oggi permette di investire in modo semplice per ottenere una parte (“una nota” di una canzone, da qui ANote) delle royalty generate dai cataloghi musicali. 

Matteo Cernuschi_COO e co-fondatore ANote Music

Come stanno rispondendo artisti ed etichette discografiche?

All’inizio, quando abbiamo concepito questo progetto e iniziato le nostre ricerche, alcuni operatori più conservatori erano più riluttanti all’idea, inutile negarlo. Tuttavia, fin dall’inizio alcuni player importanti, come IRMA Records Publishing, si sono dimostrati molto aperti ad accogliere l’innovazione che proponevamo e che, insieme ad altri operatori del settore, di fatto stavano aspettando. L’ampliamento costante della nostra offerta in termini di cataloghi a disposizione degli investitori è sintomo di una costante crescita di interesse e fiducia da parte dei professionisti del settore musicale; che siano etichette discografiche, artisti o editori, sono sempre di più i player che credono nel nostro progetto, comprendendone le potenzialità sul fronte artistico e in termini di accesso alla liquidità. Per fare solo un paio di esempi, di recente abbiamo annunciato l’arrivo sulla piattaforma del catalogo dell’etichetta discografica e holding di diritti Sundance Music, che ha generato grande interesse per la sua offerta jazz e blues, mentre tra gli artisti che proprio in queste ultime settimane si sono affidati ad ANote Music ci sono il compositore Sterling Fox, che ha messo all’asta un vasto catalogo che comprende hit come Stereo Hearts e Take Me Home, e la leggenda dell’heavy metal Logan Mader, tra i fondatori dei Machine Head, che condividono la nostra visione di un mercato musicale più trasparente, guidato da una mentalità imprenditoriale, calato in un ecosistema che offre loro nuove opportunità di monetizzazione e li mette in stretta connessione con i loro fan. Oltre ai vantaggi finanziari derivanti dall’accesso immediato e diretto a fondi che altrimenti verrebbero ottenuti nell’arco di molti anni, gioca sicuramente un ruolo importante anche la possibilità di coinvolgere i propri fan in un modo completamente nuovo, consentendo loro di guadagnare passivamente, tramite l’ascolto dei propri brani preferiti e inaugurando un rapporto ancora più solido e stretto. Tutto ciò pur senza dover rinunciare al controllo totale delle decisioni gestionali e artistiche del catalogo, situazione che non sempre si verifica per i detentori dei diritti musicali che si avvalgono di altri metodi di monetizzazione. Gli artisti che lo desiderano possono così  rimanere indipendenti, mentre etichette ed editori possono in primis ricevere un riscontro da parte del pubblico sul lavoro che stanno portando avanti. Una cosa importante che ci tengo a sottolineare è che fin dal primo giorno ANote Music ha lavorato in un’ottica di innovazione ed empowerment dell’ecosistema. La nostra soluzione offre un reciproco vantaggio a chi opera nel mercato finanziario e a chi crea musica. Nessuna perdita di posti di lavoro per l’industria musicale, nessun player che debba sentirsi in qualche modo minacciato. 

Quali sono i vostri obiettivi e progetti per il futuro? 

Abbiamo chiuso il 2021 con più di 110.000 titoli in catalogo eseguiti da più di 100 artisti diversi, oltre 12.000 portafogli di investitori registrati e i nostri ricavi sono aumentati del 550% rispetto all’anno precedente. Il nostro obiettivo quest’anno è migliorare ulteriormente questi già eccellenti risultati, spingendo la crescita su tutti i fronti, dal numero di cataloghi a disposizione al bacino di investitori, e diventare presto scale-up. Tra gli obiettivi a brevissimo termine, cito sicuramente il miglioramento della user experience sia per i detentori di diritti musicali, che per gli investitori: in quest’ottica, stiamo lavorando alla nuova app, che rilasceremo a breve e che ci permetterà di offrire un’esperienza mobile ancora più snella ai nostri utenti. In questi primi anni ci siamo concentrati principalmente sul mercato europeo ma, visto l’interesse crescente da parte di detentori di diritti e investitori, puntiamo a espandere il nostro business in ottica globale e prossimamente inizieremo a promuovere i nostri servizi anche nel mercato statunitense e asiatico. Inoltre, se finora ci siamo concentrati soprattutto sul mercato primario, investiremo energie e risorse anche nello stimolare il mercato secondario, rendendo più fluide e immediate le operazioni ad asta chiusa. 

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Le 10 migliori startup italiane: ecco la Top Startups Italia 2020 di LinkedIn

Le startup sono ormai considerati prospetti interessanti di aziende che possono diventare future protagoniste del business. Ecco perché gli occhi degli analisti seguono con interesse l’evoluzione di quelle più intriganti. LinkedIn ha annunciato la Top Startups Italia 2020, la prima in assoluto per il nostro paese e che classifica le 10 migliori startup italiane.

Quali sono le 10 migliori startup italiane

La classifica è ovviamente messa in relazione con il periodo che stiamo vivendo: il coronavirus ha cambiato le nostre vite, ma anche le nostre esigenze e, inevitabilmente, le inevitabili rispondenze del mondo del business. Per questo la classifica considera quelle che sono le startup che sono risultate come tra le più emergenti e le più resilienti, tenendo in considerazione come stanno affrontando l’attuale scenario lavorativo in continuo cambiamento.  

La lista delle migliori startup italiane del 2020 di LinkedIn include 10 aziende emergenti attive in diversi settori e ambiti di specializzazione, tutte accomunate dall’impegno per l’innovazione e la trasformazione digitale, elementi alla base dei loro prodotti e servizi. Ecco quali sono:

In testa si piazza Casavo, instant buyer immobiliare nata a Milano nel 2017, seguita sul podio da BOOM, startup che offre servizi innovativi nel campo della fotografia commerciale e da Satispay, la promettente fintech italiana che sta rivoluzionando il sistema dei pagamenti digitali nel nostro paese.

Al quarto posto troviamo Everli, startup che garantisce da anni la consegna a casa della spesa in diversi supermercati d’Italia, mentre al quinto posto si posiziona un’altra realtà emergente del fintech come Credimi, che ha come focus il credito alle imprese, e al sesto posto EnergyWay, specializzata nel data science e le Intelligenze Artificiali.

Al settimo posto si posiziona Milkman, realtà tecnologica che opera nella logistica e nella supply chain, seguita da Kineton, azienda d’ingegneria che offre soluzioni per diversi ambiti industriali, e iGenius, altra startup tech specializzata nell’analisi dei dati per lo sviluppo di soluzioni che migliorano l’efficienza delle attività di business. A chiudere la Top Startups Italia 2020 è Roboze, attiva nel campo dell’ingegneria informatica e la progettazione di soluzioni di stampa 3D.

La lista mette in evidenza le startup per le quali i professionisti desiderano di più lavorare, ed è basata sull’analisi dei dati provenienti da milioni di attività che si mettono in evidenza sulla piattaforma LinkedIn, tra le quali le ricerche di lavoro e le visualizzazioni delle pagine aziendali, svolte dagli oltre 706 milioni di membri di LinkedIn in tutto il mondo, tra i quali si contano oltre 14 milioni di professionisti italiani.

I commenti alla classifica

“È fantastico notare tutta la carica di innovazione tecnologica presente nella nostra lista delle migliori startup del 2020. Top Startups Italia dimostra quanto sia stata importante la trasformazione digitale in atto nell’ultimo decennio e come questa stia influenzando ogni aspetto della nostra vita. Ha influito sul modo in cui acquistiamo un immobile, beni e servizi e persino su come riceviamo la spesa a casa. Non sorprende che queste innovazioni stiano ispirando la comunità di LinkedIn e stiano attirando l’attenzione di così tanti utenti”. afferma Michele Pierri, Editor di LinkedIn News in Italia

“Siamo entusiasti di vedere che Casavo è stata riconosciuta come una delle migliori startup di LinkedIn per il 2020. Investire sulle persone è la nostra prima priorità, ed è sempre stato così sin dall’inizio della nostra azienda, quindi siamo lieti di vedere che Casavo è stata riconosciuta come un hub di talenti nell’ecosistema delle startup italiane. Il 2020 ha portato molti cambiamenti e incertezze, a causa della pandemia, e abbiamo dovuto mostrare resilienza. Per noi di Casavo, questo è stato reso possibile dall’intera azienda che ha veramente abbracciato il cambiamento come parte dei nostri valori fondamentali, in modo da poter fornire i migliori risultati per i nostri clienti, durante questi tempi incerti” aggiunge Giorgio Tinacci, CEO di Casavo