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Benessere sul lavoro: solo 1 su 4 si sente realizzato. Lo stress è un grande problema…

Quando inizia un nuovo anno, ciascuno di noi stila un elenco di buoni propositi da seguire. Tra questi sempre più spesso si punta ad aumentare il benessere sul lavoro, per diminuire i livelli di stress. E già, perché sono tantissimi i lavoratori italiani, e tra loro ci sono i manager senza dubbio, che vivono in una costante condizione di stress.

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Perdita della concentrazione: 8 consigli pratici per non distrarsi e restare sempre produttivi

La perdita della concentrazione è uno dei nemici della produttività, ma a causa delle mille “distrazioni digitali”, le continue notifiche e la necessità di lavorare su più fronti continuamente, fanno sì che sia molto complicato mantenere alti i livelli di concentrazione a lungo.

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Giornata Mondiale della Salute Mentale: lo stress sul lavoro non va sottovalutato

Il 10 Ottobre è la Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Mental Health Day) e chiaramente vengono trattati i motivi per cui oggi il lavoro continua ad essere uno dei maggiori motivi di stress nel mondo.

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Troppi device creano stress ai lavoratori: ecco i dati di una ricerca di Honor

I device ormai fanno parte della nostra vitda. Sono strumenti di lavoro, di comunicazione, di svago, ma… il troppo stroppia. Infatti, secondo una ricerca commissionata da HONOR in occasione del lancio di Magic V3, ha rivelato che i lavoratori che utilizzano quotidianamente più dispositivi tecnologici sopportano uno stress mentale maggiore.

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Stress sul lavoro: 4 soluzioni per evitare che diventi un problema troppo grande

Lo stress sul lavoro, a prescindere da che tipo di professione si svolga, è un nemico per tutti coloro che per una ragione o per l’altra non riescono a gestire le proprie emozioni quando si trovano impegnate in un determinato compito. A confermare questa convinzione arriva uno studio di Michael Page, società che si occupa di recruitment di professionisti altamente qualificati e manager: il 60% dei lavoratori trova il proprio lavoro stressante, il 51% ha considerato l’idea di lasciarlo a causa delle richieste troppo opprimenti e 1 professionista su 3 accetterebbe uno stipendio inferiore se il nuovo ruolo garantisse maggiore serenità.

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Benessere in ufficio: 3 consigli per aumentare la soddisfazione di chi la vive ogni giorno

Più volte, dalle pagine di questa testata, abbiamo sottolineato e posto l’accento sull’importanza di mantenere in ufficio un ambiente in cui il benessere sia apprezzato da tutti. D’altro canto molto spesso, benessere in ufficio fa “rima” con maggiore produttività.

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Overthinking, quando i pensieri negativi in loop compromettono il nostro benessere

Avete mai sentito parlare del fenomeno dell’overthinking? Il nostro cervello è una sorta di ‘macchina’ biologica che non si ferma mai, ma noi possiamo avere il controllo dei nostri pensieri, o farci travolgere dagli stessi.

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“Be Mindful: il Manifesto per il benessere psicologico in azienda”. Da cosa si parte?

Il benessere psicologico in aziende è fondamentale se si vuole mantenere alta la produttività e soprattutto i talenti in organico. Ma come fare?Mindwork, prima società italiana per la consulenza psicologica online in ambito aziendale, ha lanciato “Be Mindful: il Manifesto per il benessere psicologico in azienda”.

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Stress sul lavoro: sono davvero tanti i professionisti che ne soffrono

Siete appena tornati in ufficio e già siete stressati? Non ci sorprende (anche se qualche consiglio utile ve lo abbiamo fornito in questo articolo): lo stress è il nemico numero uno di chi lavora e non c’è nulla di male a confessare di sentirsi sotto pressione.

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Work Down, un videogioco per scoprire se in azienda ci sono casi di Burnout

Sei stressato? Scoprilo con un videogioco. Si chiama Work Down ed è un nuovo assessment game per individuare i casi di burnout in azienda.

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Ruoli manageriali e stress: i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione

Alte retribuzioni, possibilità di crescita, stimoli costanti, sono solo alcune delle ragioni per cui quello del manager è considerato un ottimo lavoro.

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Rischio burnout, ecco i settori più a rischio

Stress e stanchezza mentale, ma soprattutto il rischio di burnout. Sono questi i nemici numero uno dai quali difendersi per chi lavora. Ma quali sono i settori più a rischio in tal senso?

Pubblica amministrazione, trasporti e manufatturiero: sono questi i settori che, secondo lo studio Workday – Addressing Burnout Risk in 2022, sono quelli più esposti al rischio burnout.

La ricerca ha coinvolto 10 settori industriali con il contributo di 1,5 milioni di lavoratori in rappresentanza di oltre 600 aziende in tutto il mondo.

I settori più a rischio burnout

Lo studio ha messo in evidenza un rischio maggiore di burnout nel 2022 rispetto allo scorso anno: in particolare 6 dipendenti su 10 della pubblica amministrazione sono a rischio con un aumento del 16% dal 2021, mentre il settore dei trasporti è in seconda posizione con un aumento del 10% arrivando al 54% complessivo. A seguire in questa speciale classifica troviamo, in discesa dell’11% rispetto allo scorso anno, il settore manufatturiero (50%. Seguono poi il settore energetico (48%) e quello dei beni di consumo (43%) che sono rimasti invariati anno su anno. L’industria a meno rischio burnout si riconferma l’Information Technology visto che anche lo scorso anno era ultima in questa classifica (sempre ferma al 13%). 

I risultati per aree geografiche

Tra le 10 aree geografiche analizzate anno per anno, emerge che 6 nazioni che hanno visto aumentare il rischio burnout, mentre altre 4 hanno mostrato cambiamenti in positivo.

I dipendenti in Regno Unito sono i più esposti al rischio burnout con il 41%, in crescita del 4% rispetto allo scorso anno. In seconda posizione ci sono i dipendenti francesi (39%) che, però, hanno registrato una diminuzione del rischio di burnout . In Europa il rischio di burnout rimane alto anche in altre nazioni: l’Olanda è in terza posizione con il 33% anche se in calo del 5%; la Norvegia ha visto un aumento del 9% anno su anno arrivando 20%; cresce anche la Danimarca seppur del 3% e continuando ad essere il fanalino di coda di questa classifica (11%). Da segnalare il forte calo dei dipendenti tedeschi che hanno visto abbassare il rischio burnout del 15%.