Telecamere di sicurezza e videosorveglianza in azienda: come sceglierle e dove posizionarle
L’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza all’interno dell’ambiente di lavoro è una materia piuttosto delicata, dal momento che la tutela degli interessi dell’azienda si interseca con questioni di privacy e, non meno importante, con precise limitazioni imposte dalle normative vigenti.
Ciò nonostante, implementare un efficace sistema di sicurezza, sfruttando dispositivi di videosorveglianza – tanto per gli ambienti interni quanto per gli spazi esterni – rappresenta un onere al quale nessuna azienda può sottrarsi, a prescindere dal tipo di attività svolta o dal settore economico commerciale in cui opera.
La normativa di riferimento per l’utilizzo delle telecamere sul luogo di lavoro
L’impiego di dispositivi di videosorveglianza, come già accennato, deve rispettare le prescrizioni di legge attualmente in vigore.
Nello specifico, l’impiego di “impianti audiovisivi” è disciplinato dallo Statuto dei Lavoratori; l’articolo 4 stabilisce che non possono essere utilizzati “per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori”. Telecamere e altri dispositivi possono essere comunque installati per esigenze produttive, organizzative e di sicurezza, ma solo “previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna”. In mancanza di un accordo tra le parti, spetta all’Ispettorato del lavoro stabilire, ove necessario, le modalità di utilizzo degli impianti. L’articolo è stato poi aggiornato con l’entrata in vigore del Jobs Act, per effetto del quale è fatto esplicito divieto di inquadrare le postazioni di lavoro o aree dedicate esclusivamente ad attività lavorativa. Inoltre, i lavoratori devono essere informati, tramite apposita segnaletica, dell’eventuale presenza di un impianto di videosorveglianza.
Gli altri provvedimenti normativi entrati in vigore successivamente (incluso il GDPR) vertono sullo stesso principio; utilizzare telecamere e dispositivi affini sul luogo di lavoro non è vietato, a patto che venga tutelata la privacy dei lavoratori e che gli impianti non vengano utilizzati per controllare l’attività lavorativa anziché tutelare la sicurezza dei dipendenti o salvaguardare l’efficienza operativa all’interno dell’azienda.
Come scegliere le telecamere
Al netto dei vincoli normativi, la realizzazione di un impianto di sicurezza si basa su specifiche esigenze tecnico logistiche che si riflettono anzitutto sulla scelta delle telecamere da installare. Le opzioni possibili sono numerose; il consiglio è quello di scegliere dispositivi di fascia alta, sviluppati da aziende specializzate come, ad esempio, Hikvision, il cui catalogo è facilmente consultabile anche online su e-commerce settoriali.
Prediligere la qualità è fondamentale per avere a disposizione un sistema efficace, in grado di soddisfare a pieno le proprie esigenze. Ma quali sono, da punto di vista pratico, i fattori da prendere in considerazione per individuare la soluzione più adatta al contesto di impiego? I principali sono:
- l’area da coprire con la visuale di ciascun dispositivo;
- la possibilità, o meno, si eseguire interventi di adeguamento degli impianti elettrici per collegare il sistema di videosorveglianza all’apparato esistente;
- le funzionalità di cui sono dotati i dispositivi (sensori di presenza, riprese ad alta definizione, capacità di memorizzare le immagini registrate);
- possibilità di collegare i device audiovisivi ad una centralina o un altro supporto per immagazzinare le registrazioni effettuate e gestirle in maniera agile e funzionale.
Discorso a parte va fatto per il budget. I costi da sostenere per l’installazione, o il potenziamento, di un sistema di sicurezza di questo tipo costituiscono, a tutti gli effetti, un investimento. Pertanto, l’onere economico va considerato come funzionale al miglioramento dell’efficienza operativa ed al mantenimento di un elevato standard organizzativo e di sicurezza.
Dove posizionare le telecamere
Come già accennato, il posizionamento dei dispositivi audiovisivi deve sottostare a specifiche limitazioni solo in relazione alla collocazione all’interno degli ambienti di lavoro. Le telecamere, infatti, non possono essere installate per inquadrare in modo fisso postazioni di lavoro o aree adibite a specifiche attività lavorative; pertanto, all’interno degli spazi aziendali possono essere collocate in corrispondenza degli ingressi, dei corridoi e di luoghi di grande rilevanza strategica (aree di carico e scarico, archivi e simili).
(Pubbliredazionale)