Top manager: 5 modi per distinguersi nel mondo del lavoro

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Un top manager è tale se l’azienda ne riconosce le qualità. Ma ci sono casi in cui le competenze dei professionisti non possono essere messe in discussione in senso assoluto. E per i top manager ‘induscutibili’, le possibilità di trovare un nuovo lavoro, e quindi nuovi stimoli, sono aumentate negli ultimi mesi.

A confermarci questa tendenza è l’Osservatorio di Hunters Group. “Gli ultimi due annisi sono rivelati molto positivi per tutto il mercato del lavoro e in particolare per il mondo executive che ha registrato, negli ultimi mesi, un aumento delle richieste a doppia cifra (+10%)”, ha dichiarato Federico Mataloni, Senior Partner di Executive Hunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale. “Il quadro è decisamente confortante a livello generale, ma ci sono settori più in crescita rispetto agli altri: penso, ad esempio, alla green economy e in particolare all’efficientamento energetico, ma anche all’industria 4.0, all’automazione industriale o alla robotica e, soprattutto, all’ICT, al fintech, al foodtech o al mondo healthcare. Siamo di fronte a situazioni di riorganizzazioni, di crescita delle strutture, di successioni generazionali e spesso di operazioni di M&A, supportate dall’espansione del Private Equity. Questo significa che, come avviene per tutti i cluster del mercato del lavoro (junior, middle, top), per fare la differenza in un sistema sempre più competitivo e con una crescente domanda di leader esperti, occorre emergere nel modo corretto”.

Top manager: 5 modi per distinguersi

 Gli esperti di Executive Hunters hanno individuato 5 passi per distinguersi e non perdere importanti occasioni di lavoro importanti.

Investire sul proprio personal branding. Non è sufficiente creare un profilo LinkedIn statico, ma occorre mantenerlo aggiornato, mettendo in risalto le competenze, le esperienze lavorative e le qualifiche.

Fare networking. Sfruttare il potenziale di LinkedIn significa anche allargare la rete dei propri contatti, entrando in contatto con le funzioni di proprio interesse: head hunter (possibilmente executive) o C-Level, partendo da una accurata context analysis (HR Director, CEO, Presidenti). Non dimentichiamo, infatti, che la maggior parte delle opportunità executive non sono in chiaro, poiché le selezioni vengono gestite in modalità diretta, partendo dalla propria rete di contatti. Le relazioni, dunque, sono la chiave per aprire nuove opportunità professionali. 

Partecipare ad eventi professionali e di networking. Sono ottime opportunità per incontrare head hunter e professionisti di settore. Le occasioni non mancano: Associazioni di categoria, Stakeholder, Università e Media hanno ripreso ad organizzare eventi e convegni in presenza, a cui fanno normalmente seguito pranzi o cocktail di lavoro. Fare networking rientra nell’attività di semina e raccolta di contatti, ma è fondamentale arrivare sempre preparati, studiando il programma e raccogliendo informazioni su aziende, relatori e partecipanti. Sarebbe utile ragionare in ottica di elevator pitch ed essere concisi, focalizzati ed efficaci per attirare l’attenzione in pochissimo tempo e, soprattutto, in un ambiente altamente competitivo.

Affidarsi ad un Career Provider. Il Career Consulting è strumento ideato per supportare le figure professionali nell’individuare i migliori percorsi di carriera, identificare e valorizzare i potenziali e mappare i percorsi di crescita.

Investire su sé stessi in ottica di up-skilling. Frequentare un Executive MBA, ad esempio, comunica la volontà di intraprendere un percorso di formazione e di crescita professionale. Dimostra, in altre parole, una sana ambizione indispensabile per ricoprire ruoli di leadership.  In termini percentuali possiamo dire che l’esperienza acquisita durante un EMBA aumenta del 75% la possibilità di essere valutato positivamente e quindi raggiungere il risultato in un processo di selezione. È una scelta sicuramente impegnativa, ma determinante.