Top manager sui social network: il 70% di loro è presente sui principali canali
I top manager hanno capito l’importanza della comunicazione ed in particolare, quella che si diffonde attraverso i social network. Potrebbe essere altrimenti? La comunicazione è determinante nel mondo del business: genera interesse, opinioni, spunti interessanti. Essere sempre in punta di… tastiera è importante perché far sentire la propria voce è importante.
I dati dell’Osservatorio Social Top Manager di Reputation Manager®
Secondo l’Osservatorio Social Top Manager di Reputation Manager® il 70% dei top manager presenti sui social genera e pubblica contenuti originali, con una percentuale in crescita del 58% rispetto a un anno fa. L’Osservatorio ha monitorato l’attività dei top manager da ottobre 2024 a gennaio 2025 e quello che è emerso è che il 67% degli executive in analisi ha un profilo sul social professionale e tutti i 20 manager più seguiti risultano attivi.
La piattaforma dove pubblicano di più i top manager
Non potrebbe essere altrimenti, è LinkedIn. In particolare, risulta che i follower dei 20 top manager più seguiti su LinkedIn sono cresciuti in media dell’11,5% nel quadrimestre ottobre 2024-gennaio 2025, contro un +7% del periodo precedente.
Stephan Winkelmann (Lamborghini) guida la classifica con 427,2 mila follower, seguito da Luca de Meo di Renault e Nerio Alessandri di Technogym. Cristina Scocchia, CEO di Illycaffè, è prima per engagement con una media di 5,9 mila reazioni per post.
Instagram mantiene il passo, anche se si registra un lieve calo delle presente: la Top 20 del social di Meta cresce in media del 4,7%. Elisabetta Franchi (Betty Blue) domina la classifica con 3,3 milioni di follower, mentre Brunello Cucinelli si distingue per il più elevato livello d’interazione (6,7 mila reazioni medie per post).
Un po’ inaspettatamente, il calo maggiore è su X, ovvero l’ex Twitter. Qui i follower registrano una decrescita del 2,1%. L’engagement risulta particolarmente basso: escludendo il primo classificato, Aurelio De Laurentiis, che stacca nettamente il resto della Top 20, i contenuti pubblicati dagli executive sul social di Elon Musk registrano in media 5 reazioni per post tra like, commenti e condivisioni (200 includendo De Laurentiis). I 20 manager più seguiti su LinkedIn e Instagram registrano invece un engagement medio pari a 1,3 K reazioni.
Il dato più interessante che emerge dallo studio è che nell’ultimo anno, sono aumentati i contenuti originali. I manager che si limitano a reagire o a condividere contenuti altrui si dimezzano, passando dal 27 al 14% in dodici mesi. Al contempo, aumenta la quota di executive che pubblicano contenuti originali, passando dal 58% al 70% rispetto a gennaio 2024. Solo 16% dei manager presenti sui social resta infine inattivo.
I social sono terreno da battere per i top manager
In generale, risulta che il 75% dei top manager è presente sui social. A gennaio 2025, solo il 25% degli oltre 190 executive in analisi preferisce non apparire sulle piattaforme social con un account personale. Il 67% ha un profilo LinkedIn, il 35% è presente su Instagram, mentre il 34% presidia X.
“I top manager sono sempre più attivi sui social” afferma Andrea Barchiesi, Founder e CEO di Reputation Manager®. “Oggi, il 70% di chi presidia almeno una piattaforma opta per la pubblicazione di contenuti originali. Questo dato non solo evidenzia una crescita quantitativa, ma segna anche un’evoluzione qualitativa: sempre più manager stanno abbandonando la mera reazione passiva per adottare un approccio narrativo autentico, integrando riflessioni approfondite e contenuti multimediali che favoriscono un dialogo diretto e coinvolgente con i loro pubblici di riferimento. D’altro canto persiste un 16% di profili inattivi, ovvero presenti sul social ma non aggiornati. Cosa rivela questo dato? Alcuni ritengono ancora che la comunicazione non sia un asset strategico e non credono che il manager debba essere realmente il portatore di valori. Convinzione ancora più radicata in quelle figure che scelgono di non essere affatto presenti, ben il 25%”.