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Trasformazione digitale e green delle PMI: ecco la situazione secondo uno studio autorevole

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La trasformazione digitale, o meglio, la digitalizzazione delle PMI è un fattore essenziale per la crescita, anche economica, dell’Italia. In realtà bisognerebbe parlare di una doppia trasformazione, in quanto c’è anche quella green.

Come procede questo processo? Il 33% delle PMI italiane ha aumentato gli investimenti diretti per la trasformazione digitale – segno di una maggior consapevolezza sulla loro rilevanza – a fronte di un solo 4% che li ha ridotti. Inoltre, oltre tre quarti (76%) delle stesse PMI del nostro Paese indica la transizione green come un obiettivo prioritario per l’azienda, ma mancano i professionisti del settore ai quali affidare il compito di dare una svolta verso il cambiamento.

Questo è quanto emerso dalla ricerca che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) e l’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI della School of Management del Politecnico di Milano hanno presentato ieri in occasione del convegno “Digital e Green: le PMI e il Paese verso la Twin Transition”.

“Il 2024 può essere l’anno in cui anche in Italia si gettano le basi per un salto sul fronte dell’innovazione digitale e green. Da un lato, le previsioni di una riduzione dei tassi d’interesse potranno fornire maggiore respiro alle imprese e incoraggiare gli investimenti, portando, auspicabilmente, all’incremento della produttività. Dall’altro, la finanza pubblica sta contribuendo in maniera importante a questa ‘doppia transizione’ delle imprese. Inoltre, l’aumento della consapevolezza da parte delle aziende in merito ai benefici prodotti dal digitale potrà favorire l’adozione tecnologica, compresa quella più di frontiera, agganciata al nuovo paradigma dell’AI generativa” ha detto Claudio Rorato, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI.

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La transizione digitale e green nelle PMI

Secondo lo studio, le piccole-medie imprese italiane stanno facendo leva sul digitale per gestire il cambiamento: il 65%, infatti, dichiara di investire intensamente nel digitale (o in modo mirato in alcune funzioni/aree aziendali, o trasversalmente in tutta l’azienda). Il restante 35%, invece, ha un approccio più timido: il 21% ritiene marginale il digitale nel settore in cui opera, l’8% non comprende i benefici che ne potrebbero derivare e il 6% crede che siano eccessivi i costi da sostenere. 

Sono molto diffuse le soluzioni di sicurezza informatica, i software di gestione amministrativa e contabile e gli applicativi di collaborazione, mentre per quanto riguarda i dati relativi alle tecnologie più evolute (big data, blockchain, intelligenza artificiale, realtà mista, aumentata o virtuale) si evidenzia che solo un ristretto numero di aziende ha sviluppato progettualità che ne prevedessero l’impiego.

Le aziende che investono nella digitalizzazione dell’impresa trovano grandi difficoltà di sviluppo a causa dell’assenza di adeguate competenze digitali (34%). Un ulteriore freno alla digitalizzazione riguarda l’eccesso di burocrazia e la poca chiarezza nei programmi di supporto alla digitalizzazione (28%).

“Affinché le PMI possano compiere con successo il passaggio al nuovo paradigma abilitato dalla twin transition è fondamentale, da una parte, continuare a investire nelle competenze degli addetti e del management, e, dall’altra, poter contare su un’infrastruttura di connettività adeguata alle proprie esigenze e su normative in grado di offrire opportunità di investimento in modo chiaro e compatibile con l’operatività dell’impresa”, conclude Claudio Rorato, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI. “Risulta quindi cruciale l’apporto dell’ecosistema. Tutte le parti in causa, dai fornitori tecnologici agli intermediari finanziari, dalle associazioni di categoria alle startup fino alla Pubblica Amministrazione e ai professionisti devono aiutare le PMI a navigare la complessità, favorire l’innesco di processi di contaminazione, promuovere la diffusione di know-how specialistico e di una vera e propria cultura dell’innovazione”.