Trasparenza e flessibilità oltre lo stipendio: cosa chiedono i talenti alle aziende

Tomaso Mainini_PageGroup

In questo periodo di grandi trasformazioni, è naturale tenere in grande considerazione le esigenze dei lavoratori che, sempre più, sentono l’esigenza di coniugare gli impegni lavorativi con quelli personali e familiari, riducendo al minimo lo stress.

Flessibilità, cultura del lavoro e valori aziendali sono fattori essenziali, insieme ovviamente ad uno stipendio degno di tale nome. Infatti, secondo i dati elaborati da Talent Trends, sondaggio condotto da PageGroup a livello mondiale, su un campione di oltre 50.000 professionisti, la trasparenza è l’elemento chiave del successo di una strategia di talent attraction e talent retention. 

“Gli ultimi cinque anni hanno completamente cambiato il mercato del lavoro, come non era mai successo prima. Oggi, infatti, non possiamo più limitarci ad osservare e prendere atto dei cambiamenti, ma dobbiamo imparare a ridefinire il nostro concetto di lavoro, ad adattare le nostre aspettative e a familiarizzare con le tecnologie che stanno trasformando radicalmente il futuro del settore HR. Questo cambiamento porta con sé numerose opportunità, ma può creare esitazioni ed incertezze che hanno un impatto notevole anche sui processi di ricerca e selezione. Molti professionisti, infatti, sono sicuramente aperti al cambiamento, mentre altri preferiscono attendere il momento giusto prima di intraprendere una nuova avventura professionale, bloccati dal contesto economico e politico piuttosto incerto. In quest’ottica, dunque, assumere persone di talento sta diventando la vera sfida per tutte le aziende, di ogni dimensione, tipologia e settore”, afferma Tomaso Mainini, amministratore delegato di PageGroup Italia e Turchia.

La chiarezza è indispensabile, le richieste, gli orari, la flessibilità generale, lo sviluppo dell’AI e delle conseguenze della stessa. Lo studio ha messo in chiaro l’esigenza di conoscere fin dall’inizio le necessità delle aziende per comprendere se sceglierle oppure no.

“L’equilibrio tra lavoro e vita privata”, prosegue Tomaso Mainini, “oggi non è solo un benefit accessorio, ma qualcosa che tutti si aspettano e sul quale non intendono scendere a compromessi. Le aziende che vogliono avere successo non devono limitarsi soltanto a prendere atto di questo cambiamento, ma devono intervenire attivamente per evitare di perdere talenti, attratti magari da realtà che offrono maggiore flessibilità o più attente al benessere delle persone: il 58% dei professionisti che attualmente lavora con modalità ibride o completamente da remoto ha dichiarato, infatti, che cercherebbe un nuovo lavoro se dovesse arrivare la richiesta di aumentare il numero di ore/giorni in ufficio”.

Capitolo stipendio 

Ovviamente lo stipendio continua ad avere un ruolo fondamentale nella scelta, non foss’altro per l’aumento delle necessità economiche delle famiglie negli ultimi anni. Dai dati elaborati da Talent Trends 2025 emerge che il 42% degli intervistati ha chiesto un aumento di stipendio negli ultimi 12 mesi. In Italia, però, la percentuale di professionisti che prova a negoziare un aumento di stipendio ed ha successo resta più bassa che altrove (13%, rispetto a una media globale che si attesta intorno al 21%) insieme anche ad un leggero calo delle persone che cercano attivamente nuove opportunità professionali (-5%).