Trattenere i talenti in azienda: questo l’obiettivo degli HR nel 2025

Fabio Costantini_AD di Randstad HR Solutions

Trattenere i talenti in azienda. È questo l’obiettivo di quest’anno degli HR. Sarà forse per l’abbondanza di curriculum vitae che si ricevono, o magari per la difficoltà di trovare sul mercato del lavoro professionisti in grado di svolgere le mansioni richieste, la verità è che è più conveniente trattenere un bravo collaboratore che cercarne uno nuovo.

L’Intelligenza Artificiale può aiutare, ma…

L’AI è sempre più utilizzata dai recruiter, ma può non bastare a trovare nuovi talenti da inserire in azienda: sono le competenze ad affermarsi sempre più come la vera “valuta” di scambio sul mercato del lavoro. Ecco perché il 93% dei direttori del personale a livello globale (il 92% in Italia) ha come priorità trattenere i talenti e fidelizzarli nella propria organizzazione. L’87% punta sull’agilità della forza lavoro (l’84% in Italia), mentre l’80% oggi predilige la mobilità interna al recruitment esterno (il 69% a livello italiano). La grande maggioranza delle aziende (l’83% a livello globale, l’88% in Italia) sta adottando un approccio “skill first”, basato sullo sviluppo delle competenze, e il 70% ha incrementato il budget per l’apprendimento.

L’IA è già utilizzata dall’82% delle organizzazioni (il 74% in Italia) con successo per fornire assistenza ai clienti e lavorare internamente, la stessa percentuale la sta utilizzando per far sviluppare forti capacità cognitive, o per facilitare reskilling e upskilling. Ma le opportunità da sfruttare sono ancora molte: meno della metà delle aziende (il 41% a livello globale, il 37% in Italia) usa già l’intelligenza artificiale per personalizzare le talent experience, dall’analisi dei feedback della forza lavoro ai programmi di sviluppo professionale, solo il 46% per identificare lavoratori con competenze specifiche per la mobilità interna, appena il 36% per cercare candidati con background diversi.

Circa la metà dei direttori HR (47%) utilizzerà l’IA in futuro per pianificare le risorse umane e scegliere la combinazione ottimale tra le diverse modalità di lavoro.

Questo è quanto emerge dal Talent Trends Report, indagine di Randstad Enterprise che ha individuato i 10 principali trend nella gestione delle risorse umane del 2025. Una ricerca realizzata attraverso un sondaggio a oltre 1000 human capital leader di grandi organizzazioni in 21 Paesi del mondo, tra cui l’Italia (circa 50 intervistati per ogni paese) in diversi settori.

“In appena due anni dal loro rilascio sul mercato, gli strumenti di intelligenza artificiale generativa hanno già avuto un impatto sulla cultura delle aziende, entrando nei processi di gestione e formazione del personale”, dichiara Fabio Costantini, AD di Randstad HR Solutions. “Tra i diversi fenomeni in atto nel mondo delle risorse umane, assistiamo da un lato a una ‘pixellizzazione’ del lavoro, cioè a una progressiva suddivisione delle mansioni e dei ruoli per puntare a una maggiore agilità, efficienza e soddisfazione delle persone; dall’altro all’affermazione di un approccio ‘skill-first’ delle organizzazioni, in cui la formazione ad ogni livello è diventata elemento centrale per la competitività. Di fronte alla carenza globale di talenti e alle complessità legate a turnover e pensionamenti, gli HR si stanno orientando sempre più alla retention e alla fidelizzazione delle proprie risorse personali, puntando a migliorare soddisfazione e opportunità di crescita”.