Trovare un nuovo lavoro? Nel 2025 non è così facile per tutti…

Marcello Albergoni_Country Manager LinkedIn Italia

In molti desiderano cambiare lavoro. C’è voglia di cambiare, di novità, di crescita professionale, di acquisire nuove skills. E di annunci di ricerca personale ce ne sarebbero molti, il problema è che spesso… non si ricevono risposte alle candidature che si inviano.

Secondo uno studio su scala internazionale di LinkedIn, social network dei professionisti, nel 2025 saranno in molti a cercare nuove collocazioni nel mondo del lavoro, con la Gen Z in testa (63%).

Di fronte a tutta questa richiesta di opportunità, si riscontra tuttavia una complessità riassumibile in questi tre punti:

• Il 45% dei recruiter riscontra difficoltà nel trovare talenti con le skill adatte al ruolo richiesto

• Quasi la metà (48%) dei lavoratori in Italia afferma che è diventato più difficile ricevere feedback dai recruiter, e il 30% dice di essere stato “ghostato” almeno una volta

• Un’altra criticità (39%) risiede nell’individuare un’offerta che risponda ai propri criteri di ricerca – ostacolo considerato ancor più rilevante della negoziazione salariale

Le priorità secondo i professionisti

C’è chi cerca e chi si stabilizza nel mondo del lavoro. La ragione principale per restare, tra chi non è intenzionato a cambiare lavoro, è il fatto di aver raggiunto un buon equilibrio tra vita privata e professionale (30%), seguita da una valutazione positiva del clima di lavoro e del rapporto con i colleghi (24%), a testimonianza dell’importanza del “fattore umano”. 

Ma, come detto, c’è anche chi cerca nuovi stimoli… Non è facile al giorno d’oggi, nonostante i tanti annunci che si trovano online e non solo. Secondo lo studio, per 2 lavoratori su 5 (39%) la difficoltà maggiore risiede nell’individuare un’offerta che risponda ai propri criteri di ricerca: ostacolo considerato più rilevante, ad esempio, della negoziazione salariale, indicata dal 24% degli intervistati come motivo di criticità.

A far crescere la frustrazione è anche l’assenza di feedback da parte degli hiring manager, con quasi la metà (48%) dei lavoratori in Italia che concorda sul fatto che sia diventato più difficile ricevere riscontro. Mentre 2 professionisti su 5 (36%) affermano di candidarsi a più lavori che mai, ma di ricevere comunque meno risposte. Ben il 20% degli intervistati ha indicato proprio l’assenza di riscontri come uno dei principali ostacoli nella ricerca. 

Dall’altra parte, nel nostro Paese, il 65% degli hiring manager intervistati da LinkedIn sostiene che, nel 2024, è diventato più difficile trovare candidati in grado di soddisfare i requisiti necessari per una posizione aperta. In particolare:

• il 45% lamenta la difficoltà di trovare talenti con il giusto set di skill, da un punto di vista tecnico

• oltre la metà (51%) sostiene che il processo di ricerca e selezione sia diventato frustrante

• il 48% dichiara di ricevere svariate candidature da parte di professionisti non adatti al ruolo

Occorre trovare un punto d’incontro…

“L’attuale panorama competitivo nella ricerca di lavoro dimostra che i professionisti italiani riconoscono quanto sia cruciale che le loro competenze siano adatte ai ruoli richiesti. Infatti, mentre il 23% delle persone che abbiamo intervistato considera l’acquisizione di nuove competenze una priorità per la propria crescita professionale, il 62% dei recruiter dichiara di dedicare più tempo alla ricerca di candidati idonei” dichiara a tal proposito Marcello Albergoni, Country Manager di LinkedIn Italia. “In un mercato in rapida evoluzione, il continuo impegno di LinkedIn va in entrambe le direzioni: da un lato fornire nuovi strumenti e risorse per guidare strategicamente i professionisti nella ricerca di un nuovo lavoro, aiutandoli ad ampliare il proprio network, individuando nuovi percorsi di adattamento e apprendimento, dall’altro offrire strumenti e soluzioni innovative per facilitare e velocizzare il lavoro dei recruiter”.