Il tuo sito è balneabile?

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Quante volte ci siamo chiesti se il nostro sito internet ha il menù al posto giusto, oppure ha il carattere più facile da leggere, o in generale, chi naviga sul nostro sito ha una buona esperienza digitale? “Un sito che tenga conto delle esigenze reali delle persone nel loro contesto d’uso ha maggiori probabilità di avere successo perché una buona esperienza digitale permette di instaurare un rapporto di fiducia con l’utente”, citazione dal libro  Web Usability, di cui abbiamo intervistato, nell’ambito della rubrica Tolktolk gli autori, Jacopo Pasquini e Simone Giomi.

Quali sono le caratteristiche che deve avere il nome di un sito?

Giomi. Il site name sul web si trascrive nel dominio e, a tutti gli effetti, rappresenta l’analogo dell’insegna di un negozio tradizionale. Per questo deve rispondere a varie caratteristiche imprescindibili tra cui: memorabilità (facile da ricordare), descrittività (evocativo e chiaro), credibilità (serio e professionale), pronunciabilità (fonico e leggibile), trovabilità (orientato sui motori di ricerca), registrabilità (protettore del brand). Di recente sono nate oltre 700 nuove estensioni di dominio di primo livello per cui spazio alla creatività!

Una buona architettura quanti livelli di profondità di menù deve prevedere?

Pasquini. In letteratura si sente spesso dire che il menù non dovrebbe superare le 7 +/-2 voci in ampiezza e 3 livelli di profondità. Tuttavia, nella nostra pratica quotidiana quando lavoriamo sugli alberi di navigazione, ci rendiamo conto che non esiste una regola numerica da seguire e ci affidiamo spesso alla qualità dei nomi utilizzati e alla loro posizione gerarchica.

Qual è la psicologia della homepage?

Pasquini. La home resta la pagina di benvenuto più importante di siti, ecommerce, blog e portali se non altro dal punto di vista quantitativo. La sua interfaccia va quindi disegnata ad hoc su ogni progetto per cercare di mettere in evidenza i valori comunicativi più importanti e i punti di forza commerciali o di prodotto. A livello psicologico e cognitivo di solito suggeriamo alcune accortezze come la semplicità di consultazione, la pulizia totale di elementi inutili, l’apprendibilità istintiva e, non ultima, l’attraenza visiva.

In un blog, per esempio, si hanno sempre testi curati molto poco. Appaiono spesso senza immagini e come blocchi interi di parole, non giustificati, etc. Quali sono le 5 regole primarie per scrivere un testo?

Giomi. Quando parliamo di web writing si apre il mondo affascinante della scrittura persuasiva online. Un bravo copywriter, oltre a evitare grossolani errori grammaticali (non è mai banale ricordarlo!), inizia un testo partendo sempre dalla fine e tende sempre a rivolgersi a più persone possibile attraverso uno scriptum divulgativo; non copia mai i testi da altri siti, è conciso ma efficace, sfrutta al massimo titolo/sottotitoli/abstract ed è un vero mago con la formattazione dei link. Se il paragrafo è troppo lungo lo spezza con righe o immagini e crea dei blocchi separati con gli elenchi puntati e numerati.

Il SEO parla la stessa lingua dell’utente?

Giomi. Bisognerebbe chiederlo a un SEO-Specialist il quale, molto spesso, utilizza un linguaggio incomprensibile per noi comuni mortali. Scherzi a parte, ovviamente l’ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca rientra, seppur lateralmente, nelle competenze di chi fa UX Design. I due grandi punti di attenzione sono i fattori interni al sito (il cosiddetto SEO-onsite) ed esterni (SEO-offsite): nel perimetro di tali attività rientrano tecniche molto specializzate per aumentare la reperibilità delle nostre pagine web nei risultati spontanei di Google & Co.

Quali sono i tratti comuni tra un bel sito, quindi graficamente accattivante, e uno usabile?

Pasquini. In realtà non ci sono tratti comuni perché, di fatto, sono le due facce della stessa medaglia. Come diciamo spesso “Un bel sito è un sito usabile. E viceversa!”. Piacevolezza e intuitività sono i due fattori che vanno a braccetto durante l’intero ciclo di progettazione digitale: un’esperienza d’uso unica è sia piacevole, sia funzionale ai bisogni delle persone. Per questo il web design professionale valorizza e amplifica, grazie alla componente visiva, i risultati del lavoro sull’usabilità. Il successo del marketing online oggi passa da qui!

(La rubrica Tolktolk è a cura di Dora Carapellese – www.doracarapellese.it – Foto di Stefano de Grandis)