Umanizzare il brand: una necessità al giorno d’oggi
Contatto umano, un qualcosa di cui in questo particolare momento storico, se ne sente particolarmente la necessità. Eppure, il mondo del business sembra omologarsi a tutto questo: smart working, chat, shopping online di fanno perdere sempre più il concetto di contatto umano. Ecco perché “umanizzare il brand” potrebbe rappresentare una scelta apprezzabile. Ma che significa umanizzare il brand?
È una strategia. Una comunicazione Human to Human (H2H), incentrata sul consumatore, sulle sue preferenze, abitudini e bisogni. In Italia la principale sostenitrice di questo approccio e massima esperta è Samantha Visentin, Digital Human Strategist e autrice del libro “Umanizzare il brand”, per Maggioli Editore.
“Una comunicazione di tipo umano ha la capacità di far aumentare notevolmente la percezione del brand e di portare soddisfazioni anche di tipo economico. Dalla mia esperienza posso dire di seguire aziende che in 12 mesi hanno aumentato il fatturato del 20 al 30%, un incremento ottenuto solo dalla revisione del loro paradigma comunicativo” – spiega Samantha Visentin.
I cambiamenti sono indispensabili
Di fronte ad un cambiamento nelle abitudini e nelle tendenze, dovuto alle problematiche da Covid-19, proseguire nell’utilizzo di modelli che appaiono obsoleti è deleterio ed è quindi necessario mutare la comunicazione dei brand. Samantha Visentin, a testimonianza di ciò, ha voluto presentare alcuni esempi che hanno seguito queste sue indicazioni.
Accademia Chefs di San Benedetto del Tronto
La comunicazione dal taglio umano è sempre stata nelle corde del CEO Roberto Morello. L’Accademia ha ricreato un ambiente digitale interamente dedicato agli allievi e agli chef della scuola. Un piano editoriale verticale sulle emozioni e sui dietro le quinte dell’Accademia che racconta quotidianità, obiettivi raggiunti dagli allievi attraverso video amatoriali e immagini di tutti i giorni.
Sicily Rent Car di Palermo
L’Azienda di autonoleggio siciliana ha scelto una comunicazione davvero unica nel suo genere: le auto si vedono poco e l’attenzione è rivolta alla squadra che lavora dietro al brand. L’approccio è estremamente human unito al concetto di marketing territoriale (video del territorio alla guida delle auto della flotta spesso guidate dal CEO Francesco Scalia o dai dipendenti stessi) per mettere in luce i prodotti autoctoni, i luoghi più ispirativi e le persone (dipendenti, clienti…). In auto si possono trovare gadget dedicati (bottiglia d’acqua, burrocacao, spazzola per capelli, fazzolettini a ulteriore dimostrazione che mettere al centro il buyer personas prosegue anche fuori dal digitale).
Evotech
Azienda trentina con a capo Biagio Calvaruso che progetta e realizza componenti per il mercato motociclistico tutti made in Italy. Biagio comunica di persona sui canali insieme al suo cane Giustino e ai suoi collaboratori. Evotech ricrea una comunicazione dove l’utente può osservare direttamente l’azienda e prendere atto dei valori, dell’etica, del tipo di attenzione verso il prodotto.