Workplace3.0, al Salone del Mobile 2019 si parla di ambiente lavorativo

Workplace3.0 - Salone del Mobile 2019

Salone del Mobile 2019: torna il Workplace3.0

Nell’ambito della 58ª edizione del Salone del Mobile 2019, dal 9 al 14 aprile, ritorna Workplace3.0 con una modalità espositiva nuova, diffusa e trasversale, che mette in risalto l’evoluzione dell’idea stessa di ambiente lavorativo.

Workplace 3.0 al Salone del Mobile: esposizione e possibilità di business

Oggi, si sente sempre più la necessità di vivere e lavorare in uno spazio ibrido tra dovere e piacere, professionale e personale. L’edizione 2019 di Workplace3.0, debutterà con un nuovo percorso espositivo. Le 52 aziende espositrici segneranno una presenza liquida e ibrida in tutta l’area fieristica confermando, anche in questo modo, la propria vocazione di promotrici di sperimentazione progettuale. Questa nuova proposta espositiva riflette in modo autentico la trasformazione sociale dell’area di lavoro in spazio flessibile, permeabile e dinamico, aperto alla condivisione professionale e alla contaminazione con altre attività quotidiane.

L’obiettivo di Workplace3.0 è quello di conoscere, scoprire e comprendere le nuove necessità negli spazi lavorativi per ogni singolo elemento del team di produzione.

Accanto a opportunità di business, Workplace3.0 offrirà una visione a 360° sul design dei nuovi ambienti di lavoro: aree stimolanti, variegate e creative che fanno della contaminazione tra office, home interiors e public space la prassi. Le strutture rigide e gerarchicamente organizzate lasceranno il posto a uno sviluppo più dinamico con arredi smart, trasformabili e adattabili in tempo reale alle diverse esigenze. Materiali con texture tattili, tessili, finiture e colori che rendano gli spazi di lavoro meno freddi e più confortevoli come il proprio living. Non solo. Sempre più, l’ufficio entrerà negli spazi pubblici, dalle aree lounge degli aeroporti all’hotellerie e alla ristorazione, soprattutto con l’affermazione professionale dei millennials e della generazione Z. E., il design si adegua, facendo emergere una visione più “ludica” e “social”.

Le parole chiave di Workplace 3.0

Sono quattro le parole chiave della mostra-evento milanese dedicata al mondo del lavoro.

Liquid Space. L’ufficio come luogo destrutturato e senza postazioni fisse, dove la flessibilità dei sistemi di partizione mobili e degli stessi arredi permette allo spazio di adattarsi velocemente ai cambiamenti delle modalità di lavoro. Le classiche scrivanie appaiono ormai obsolete e sono piuttosto i grandi divani a costituire il punto focale delle nuove prassi lavorative soprattutto negli spazi pubblici.

Privacy. Negli ambienti flessibili e aperti di oggi, aziende e designer dovranno tenere conto della necessità di privacy e di concentrazione. L’isolamento acustico e zone adibite a focus work saranno garantite da phone booth e spazi indipendenti anche sottoforma di sedute a uno o più posti, disegnati come capsula office ed equipaggiati con accessori quali prese di corrente, porte USB e piani di appoggio.

Smart Office. La tecnologia sempre più avanzata si integra agli elementi di arredo e alle componenti strutturali dello spazio, permettendo una rapida connessione e uno scambio costante di informazioni. Tuttavia, non verrà più esibita, diventerà soft tech.

Worker centered design. Oggi si pone molta attenzione al corretto rapporto tra luce naturale e artificiale, alla scelta di materiali salubri per gli arredi, alla giusta areazione e a isolare acusticamente gli ambienti per prevenire situazioni di stress. È, inoltre, sempre più frequente la proposta di aree dedicate al relax sotto forma di pod o giacigli destinati al riposo o di spazi dotati di attrezzature sportive e ricreative, in cui dedicarsi a tutte quelle attività che permettono alle persone di ricaricare le batterie e ritrovare concentrazione e ispirazione.