World’s Best Workplaces 2023, non ci sono italiane tra le top mondiali

World's Best Workplaces 2023

Quali sono le 25 migliori aziende del mondo? Dov’è che si lavora meglio? Ascolto dei dipendenti, sano work-life balance ed equità retributiva: questi sono i fattori chiave che hanno determinato la classifica “World’sBest Workplaces 2023”.

Ad elaborarla, come al solito, Great Place to Work, azienda leader nello studio e nell’analisi del clima aziendale, della trasformazione organizzativa e dell’employer branding.

Le aziende migliori del mondo

le aziende selezionate sono state scelte da oltre 6,2 milioni di collaboratori, appartenenti a oltre 15mila aziende, impiegati in 150 paesi del mondo. I requisiti per entrare in graduatoria erano che le aziende devono operare in cinque o più paesi al mondo, impiegare almeno 5mila lavoratori a livello globale e avere il 40% della forza lavoro o 5mila dipendenti impiegati al di fuori del paese in cui ha sede l’headquarter aziendale.

Chi ha vinto?

Si classifica al primo posto Hilton, multinazionale leader nel settore alberghiero e dell’ospitalità, davanti a DHL Express (IT e trasporti) e Cisco (IT). Completano la classifica, nell’ordine: AbbVie (biotecnologie e farmaceutico, sanitario), Teleperformance (IT, servizi professionali, telecomunicazioni), Deloitte (servizi professionali), Salesforce (IT), Stryker (biotecnologie e farmaceutico, sanitario, produzione e lavorazione), Cadence (elettronica, IT, servizi professionali), Accenture (IT, servizi professionali), SC Johnson (servizi industriali, produzione e lavorazione), Hilti (costruzioni e infrastrutture, produzione e lavorazione, retail), Admiral Group (servizi finanziari e assicurativi, IT), ThoughtWorks (IT), SAP (IT), Atlassian (IT), Dow (biotecnologie e farmaceutico, produzione e lavorazione), Bacardi (produzione e lavorazione, retail), NVIDIA (IT), Insight Enterprises (Pubblicità e marketing, IT), ServiceNow (IT), Ernst & Young (servizi finanziari e assicurativi, servizi professionali), Kiabi (retail), Al Dabbagh Group (costruzioni e infrastrutture, produzione e lavorazione), Coats (produzione e lavorazione).

L’Italia si trova al quarto posto a livello di continente europeo, dopo Regno Unito (16), Francia e Germania (13), per numero di filiali di multinazionali premiate nel ranking (11), insieme alla Svizzera e davanti alla Spagna con 10. 

“I risultati della classifica dei World’s Best Workplaces 2023 dimostrano, una volta di più, l’importanza di riuscire ad instaurare uno stretto rapporto di fiducia con i propri collaboratori. Negli ambienti di lavoro ad alta fiducia, infatti, la leadership aziendale è in grado di ascoltare e decidere tenendo in considerazione i pareri espressi dai collaboratori, con effetti diretti sulla capacità di innovare e di migliorare le performance aziendali; allo stesso tempo, spiace molto non vedere aziende italiane in classifica. Il fatto che ci siano molte filiali di multinazionali straniere, ma nessuna azienda italiana dimostra inequivocabilmente dove stiamo perdendo in termini di competitività: non è la capacità operativa, l’inventiva e la capacità di risolvere i problemi, è l’incapacità di creare ambienti di lavoro caratterizzati da una cultura basata sulla credibilità, sul rispetto e sull’equità di trattamento, indipendentemente dalle caratteristiche personali o dal ruolo ricoperto  in azienda – afferma Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia – Dai nostri studi e analisi emerge infatti come, in tutto il mondo, essere inseriti all’interno di un ambiente di lavoro eccellente cambi, in meglio, la vita dei dipendenti con riflessi diretti ad esempio sull’equilibrio tra lavoro e vita privata e sull’equità nelle